Il dipinto, rappresentante una Natura morta con tovaglia, è stato attribuito alla mano di Jan Van Kessel il vecchio per la sua vicinanza stilistica ad altre due nature morte assegnate all’artista anversano da Federico Zeri, anch’esse conservate nella Galleria Borghese. La provenienza del dipinto, così come quella degli altri due quadretti su rame, è tuttora sconosciuta. La scelta del soggetto e lo stile descrittivo dell’opera si accordano pienamente ai modi di Van Kessel.
fine ‘700/’800 (parte di un polittico); cm 15,5 x 110 x 2
Collezione Borghese, citato in Inventario 1693, Stanza XI, nn. 56-59 (?); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 28, n. 56. Acquisto dello Stato, 1902.
La Galleria Borghese conserva tre quadretti su rame attribuiti al pittore anversano Jan Van Kessel il vecchio: Natura morta con tovaglia, qui esaminato, e altri due di minori dimensioni, rappresentanti Natura morta con melone (inv. 383) e Natura morta con pesci (inv. 385). Questi ultimi sono stati ricondotti alla mano di Van Kessel sulla scorta di un parere orale espresso da Federico Zeri, che li riteneva accostabili ad alcuni altri quadri dell’artista presenti in collezione Pallavicini. Paola Della Pergola (1959, p. 167), accogliendo tale proposta, riconosce un’affinità di stile e di gusto tra la coppia e la Natura morta con tovaglia, così da catalogare anche quest’ultima sotto il nome di Van Kessel il vecchio.
Di provenienza indeterminata e di difficile identificazione negli inventari Borghese, il dipinto potrebbe corrispondere ad uno dei “quattro quadretti in rame alti mezzo palmo in circa di diversi frutti e robbe mangiative con cornice negre del No 300 tutti 4 Monsù Brugo Novecchio” citati nell’elenco del 1693 (Della Pergola cit.; Herrmann Fiore 2006, p. 170, Minozzi 2016, pp. 119-120); tuttavia, l’unico riferimento sicuro è individuabile nell’inventario fidecommissario del 1833, per la corrispondenza con un quanto riportato sul retro della tavola: “Quadretto del Brugholo, figure di Metallo antiche per ornato, largo palmi 1, alto oncie 6”. Il nome di Jan Brughel il vecchio viene ripreso da Gianni Piancastelli (1891, p. 391), mentre più cautamente Adolfo Venturi (1893, p. 223) e Roberto Longhi (1928, p. 225) descrivono il quadro come attribuito al maestro fiammingo. L’attribuzione a Van Kessel proposta, come già detto, da Zeri e poi accolta da Della Pergola, non è mai più stata discussa.
Il dipinto rappresenta una tavola imbandita, soggetto tipico della produzione di Van Kassel, su cui si distinguono tre piatti contenenti altrettanti tipi di frutta, uno con un filone di pane coperto da un panno bianco ed un altro rialzato con sopra una tazza bianca decorata con un motivo azzurro, un cucchiaio, due ampolle e un calice di vino. Infine, sul piano arretrato a destra, è riconoscibile un bacile di rame. Vicino al piatto con il pane è presente un coltello il cui manico sporge dalla tavola, suggerendo la profondità dello spazio, espediente ripreso dall’artista anche nella già citata Natura morta con melone. Lo stile descrittivo ed il gusto per il dettaglio rientrano tra le caratteristiche distintive dell’artista, specializzato in rappresentazioni di elementi animali e vegetali condotte con uno spiccato interesse scientifico (sull’artista si veda N. Baadj, Jan van Kessel I (1626-1679): Crafting a Natural History of Art in Early Modern Antwerp, London 2016).
Pier Ludovico Puddu