Il ritratto infantile, inserito in un busto moderno, presenta numerose abrasioni sparse sulla superficie. I grandi occhi sporgenti, con pupille lievemente incise e inquadrati da palpebre pesanti, sono profondamente infossati nell’orbita. La bocca, appena dischiusa, è piccola e dalle labbra sottili, le guance sono rotonde e paffute. La fronte è celata dalla frangia, con ciocche spesse e corpose, che si dipartono a raggera dalla sommità del capo, acquistando volume sulla fronte, sulle tempie e sulla nuca. La tendenza alla resa volumetrica e chiaroscurale della chioma folta e agitata riconduce l’esemplare Borghese, con possibile funzione funeraria, alla prima età antoniniana.
Collezione Borghese, citato per la prima volta nel 1820; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, C, p. 44, n. 50 (sala I). Acquisto dello Stato, 1902.
Il ritratto infantile, inserito in un busto moderno, è di ignota provenienza. Nel 1820 venne affidato a Felice Festa per il restauro, insieme ad altri busti destinati all’esposizione in sala I entro nicchie in alto nelle pareti, nell’ambito dell’ambizioso programma di allestimento della nuova collezione negli ambienti del Casino di Villa Pinciana.
Il ritratto presenta numerose abrasioni sparse sulla superficie. Al di sotto delle sottili sopracciglia, i grandi occhi sporgenti, con pupille lievemente incise e inquadrati da palpebre pesanti, sono profondamente infossati nell’orbita. La bocca, appena dischiusa, è piccola e dalle labbra sottili, le guance sono rotonde e paffute. La fronte è completamente celata dalla frangia, con ciocche spesse e corpose, che si dipartono a raggera dalla sommità del capo, acquistando volume sulla fronte, sulle tempie e sulla nuca. Le lunghe ciocche vaporose e corpose, trattate nel complesso a scalpello, sono movimentate dal lavoro del trapano corrente sulla fronte e sulle tempie. La tendenza alla resa volumetrica e chiaroscurale della chioma folta e agitata, attestata a partire dall’età adrianea fino alla prima età severiana, riconduce l’esemplare Borghese alla medesima temperie culturale di cui fanno parte lo splendido esemplare capitolino (Sala degli Imperatori, inv, S414; Perrella 2011), affine al nostro anche per il trattamento della pupilla, o il ritratto dalla collezione Polignac oggi a Berlino (Staatliche Museen, Antikensammlung, Sk407 (R63), Caporossi 2012), anch’essi ritratti privati, con possibile funzione funeraria, di prima età antoniniana.
Jessica Clementi