Galleria Borghese logo
Risultati della ricerca
X
Nessun risultato :(

Consigli per la tua ricerca:

  • I risultati del motore di ricerca si aggiornano istantaneamente non appena si modifica la chiave di ricerca.
  • Se hai inserito più di una parola, prova a semplificare la ricerca scrivendone solo una, in seguito si potranno aggiungere altre parole per filtrare i risultati.
  • Ometti parole con meno di 3 caratteri, ad esempio "il", "di", "la", perché non saranno incluse nella ricerca.
  • Non è necessario inserire accenti o maiuscole.
  • La ricerca di parole, anche se scritte parzialmente, includerà anche le diverse varianti esistenti in banca dati.
  • Se la tua ricerca non produce risultati, prova a scrivere solo i primi caratteri di una parola per vedere se esiste in banca dati.

Erma di divinità maschile imberbe

Arte romana


L’erma Borghese, di ignota provenienza, appartiene a una tipologia scultorea attestata in Grecia già in età arcaica dove raffigurava dapprima il dio Hermes (da cui il nome), collocata lungo le strade e ai crocicchi, ma destinata, già a partire dall’età ellenistica, a decorare peristili e giardini privati; è caratterizzata da una pettinatura arcaizzante, con tre file di riccioli sulla fronte che incorniciano un giovane volto maschile, glabro ed efebico, due morbide ciocche a spirale ricadenti sul petto, labbra carnose e grandi occhi. Il soggetto raffigurato potrebbe essere un giovane Dioniso-Bacco, Apollo o Hermes con caratteri arcaicizzanti in sintonia con la produzione neoattica genericamente attribuibile al corso del I sec. d.C.


Scheda tecnica

Inventario
LXXXII
Posizione
Datazione
I sec. d.C.
Tipologia
Materia / Tecnica
marmo bianco
Misure
altezza con erma cm 151; testa cm 21
Provenienza

Collezione Borghese, citata per la prima volta nell’Inventario Fidecommissario Borghese 1833, C, p. 47, n. 82. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • XIX sec, piede dell’erma e pilastro

Scheda

Di ignota provenienza e assente nella Guida di Villa Borghese redatta da Antonio Nibby nel 1832, l’opera è menzionata per la prima volta nell’inventario fidecommissario Borghese insieme ad altri tre “Termini di diverso carattere” esposti nella sala II del Casino.

L’erma Borghese appartiene a una tipologia scultorea attestata in Grecia già in età arcaica dove raffigurava, in origine esclusivamente, il dio Hermes (da cui il nome) ed era collocata lungo le strade e ai crocicchi. Oltre al dio, protettore dei viandanti, fra i soggetti ricorrenti vi erano Dioniso e una serie di personaggi mitologici e dionisiaci, come Ercole e Menadi, collocabili fra il mondo divino e quello umano.

Nell’esemplare in esame, la pettinatura è caratterizzata da tre file di riccioli sulla fronte, compatti e di misure diverse, progressivamente più ampi allontanandosi dalla fronte, che incorniciano un giovane volto maschile, glabro ed efebico, caratterizzato da labbra carnose e grandi occhi. Due morbide ciocche a spirale cadono sul petto, mentre un sottile cercine separa la parte posteriore con i capelli compatti e ricadenti sulle spalle. L’acconciatura associata ai tratti classicheggianti del volto, riporta a prototipi vicini ai modelli bronzei di Alkamenes, come l’Hermes Propylaios (seconda metà V sec. a.C.), caratterizzato tuttavia dalla fluente barba con ciocche distinte da sottili incisioni. In particolare, essa ricorre frequentemente in erme doppie che contrappongono una versione arcaizzante e matura di divinità a una giovanile e imberbe, spesso interpretate quali Dioniso (Spinola 1996, p. 386 n. 27) o Hermes (cfr. Tomasello 1968).

Nel nostro caso, mancando attributi specifici come pampini e foglie di vite, l’erma potrebbe raffigurare un giovane Dioniso-Bacco, Apollo o un giovane Hermes con caratteri arcaicizzanti in sintonia con la produzione neoattica genericamente attribuibile al corso del I sec. d.C. Sparita già in età ellenistica l’originale funzione terminale delle erme, lo scopo di tali sculture divenne in età romana essenzialmente decorativo, all’interno di peristili e giardini, con una progressiva attenuazione anche del significato religioso di protezione divina.

Jessica Clementi




Bibliografia
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1840, p. 13, n. 5.
  • A. Nibby, Roma nell’anno 1838, Roma 1841, p. 915, n. 5.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1854 (1873), p. 15, n. 5.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 26.
  • G. Giusti, La Galerie Borghèse et la Ville Humbert Premier à Rome, Roma 1904, p. 23.
  • A. De Rinaldis, La R. Galleria Borghese in Roma, Roma 1935, p. 10.
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1954, p. 10.
  • R. Calza, Catalogo del Gabinetto fotografico Nazionale, Galleria Borghese, Collezione degli oggetti antichi, Roma 1957, p. 8, n. 21.
  • E. Tomasello, Doppia erma con Hermes e testa giovanile, in “Archeologia Classica”, 20, 1968, pp. 286-295.
  • P. Moreno, Museo e Galleria Borghese, La collezione archeologica, Roma 1980, p. 13.
  • P. Moreno, S. Staccioli, Le collezioni della Galleria Borghese, Milano 1981, p.100, fig. a p. 85.
  • P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 86, n. 6.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, pp. 167-168, n. 138.
  • G. Spinola, Erma doppia di Dioniso, in Museo Pio-Clementino, vol. III, Roma 2004, pp. 386-388, n. 27.
  • Scheda di catalogo 12/00147839, P. Moreno 1976; aggiornamento G. Ciccarello 2021.