Il ritorno del figliol prodigo
(Serina 1515 - Venezia 1575)
La tela, segnalata in collezione Borghese a partire dal 1682, viene attribuita prima a Tiziano, poi a Bonifacio de’ Pitati, e infine, all’inizio del Novecento, è definitivamente riconosciuta come opera di Antonio Palma. La composizione, che risente evidentemente dei precedenti modelli di Jacopo Palma, presenta un’impaginazione molto articolata. In primo piano è il tema principale del soggetto, il ritorno del figliol prodigo (Luca 15, 11-32), mentre sullo sfondo, diviso pressoché a metà da una corte delimitata da nobili architetture e da un ricco paesaggio, sono invece altri episodi inerenti al racconto biblico.
Scheda tecnica
Inventario
Posizione
Datazione
settimo decennio del secolo XVI
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
Misure
Provenienza
Roma, collezione Olimpia Aldobrandini, 1682 (Inventario Aldobrandini 1682); Roma, collezione Borghese, 1693 (Inventario Borghese 1693, Stanza VIII, n. 60); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 12. Acquisto dello Stato, 1902.
Mostre
- 1985 Roma, Palazzo Venezia
- 2000 Pavia, Castello di Belgioioso
- 2001 Ariccia, Palazzo Chigi
- 2009-2010 Tokyo, National Museum of Modern Art
Conservazione e Diagnostica
- 2009 Matteo Rossi Doria, Leonardo Severini
- 2020 Leonardo Severini
Scheda
Elencato nell’inventario dei beni di Olimpia Aldobrandini del 1682 (Della Pergola 1963), il dipinto compare nell’inventario Borghese del 1693 (Della Pergola 1965) con l’attribuzione a Tiziano, che rimane invariata nei successivi inventari del 1700 (St. IX, n. 36) e del 1790 (St. X, n. 33). Assegnato a Bonifacio de’ Pitati detto il Veronese nell’elenco fidecommissario del 1833, venne riferito da Venturi (1928) ad Antonio Palma, nipote del pittore veneziano Palma il Vecchio. Respingendo la tesi di quest’ultimo accolta da Longhi (1928) e più tardi da Della Pergola (1955), Berenson (ed. 1957) riproponeva il nome di Bonifacio de’ Pitati.
L’opera raffigura la parabola del ritorno del figliol prodigo raccontata nel Vangelo di Luca (15, 11-32). Nel racconto evangelico si legge che il figliol prodigo, dopo aver sperperato l’eredità paterna vivendo in maniera dissoluta, fu costretto a tornare nella casa del padre, il quale in maniera compassionevole decise di accoglierlo ancor prima che egli avesse espresso il proprio pentimento. Il pittore rappresenta l’incontro tra il padre e il figlio vestito di stracci alla presenza di distinti personaggi in abiti moderni. L’episodio è ambientato all’aperto, di fronte a un sontuoso palazzo porticato al di là del quale si apre un vasto paesaggio.
Vertova (1976) ha proposto di identificare il prototipo per questo dipinto, nonché per una versione simile di Giulio Licinio, in un’opera di Bonifacio de’ Pitati, presso la cui bottega Antonio Palma stette fino alla morte del pittore veronese nel 1553. Aikema (1996) ha evidenziato che la composizione si basa su stampe nordiche.
Il ritorno del figliol prodigo è accostabile alla Cena in casa del fariseo del Musée des Beaux-Arts di Bruxelles (inv. 280), essendo entrambe “contraddistinte da consistenti citazioni da opere di Bonifacio” (Biffis 2013), a cui le tele vennero a lungo riferite. Ivanoff (1979) evidenziava le analogie con l’Ester e Assuero del Ringling Museum di Sarasota (inv. SN85), opera datata 1574 e da questi restituita ad Antonio Palma.
Elisa Martini
Bibliografia
- G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 36.
- A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 117.
- A. Venturi, Storia dell’arte italiana, IX, La pittura del Cinquecento: parte 3, Milano 1928, p. 1057.
- R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 196.
- D. Westphal, Beiträge zu A. Palma, in “Zeitschrift für bildende Kunst”, LXV (1931-32), p. 16.
- P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 123, n. 222.
- B. Berenson, Italian pictures of the Renaissance. A list of the principal artists and their works with an index of places. Venetian School, 2 voll., London 1957, I, p. 43, tav. 1146.
- C. Gilbert, A Sarasota notebook, in “Arte veneta”, XV, 1961, p. 43.
- P. della Pergola, Gli inventari Aldobrandini: l’inventario del 1682 (III), in “Arte Antica e Moderna”, XXII, 1963, p. 186, n. 656.
- P. della Pergola, L’inventario Borghese del 1693 (III), in “Arte Antica e Moderna”, XXX, 1965, p. 204, n. 469.
- R. Longhi, Edizione delle opere complete. II. Saggi e ricerche 1925-1928, 2 voll., Firenze 1967, I, p. 342.
- L. Vertova, Giulio Licinio, in I Pittori Bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Cinquecento, III.2, a cura di P. Zampetti, Bergamo 1976, p. 554.
- N. Ivanoff, Antonio Negretti detto Antonio Palma, in I Pittori Bergamaschi dal XIII al XIX secolo. Il Cinquecento, III.3, a cura di P. Zampetti, Bergamo 1979, n. 6.
- K. Herrmann Fiore, in Paesaggio con figura: 57 dipinti della Galleria Borghese esposti temporaneamente a Palazzo Venezia, (Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, 30 luglio-30 settembre 1985), a cura della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Roma, Roma 1985, n. 13.
- L. Vertova, Profilo di Antonio Palma, in “Antichità viva”, XXIV, 5-6, 1985, p. 24.
- S. Simonetti, Profilo di Bonifacio de’ Pitati, in “Saggi e Memore di storia dell’arte”, 15, 1986, p. 125, n. A140.
- B. Aikema, Jacopo Bassano and his Public. Moralizing Pictures in a Age of Reform, 1535-1600, Princeton 1996, pp. 196-197.
- K. Herrmann Fiore, in I piaceri della vita in campagna nell’arte dal XVI al XVIII secolo, catalogo della mostra (Belgioioso, Castello di Belgioioso, 13 maggio-16 luglio; Ariccia, Palazzo Chigi, 16 settembre-26 novembre 2000), a cura di F. Moro, Milano 2000, p. 47.
- K. Herrmann Fiore, Museo e Galleria Borghese. Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 65.
- M. Gianandrea, Galleria Borghese: the splendid collection of a noble family, catalogo della mostra (Kyoto, The National Museum of Modern Art, 31 ottobre-27 dicembre 2010), a cura di R. Vodret, Kyoto 2009, pp. 116-117, n. 22.
- M. Biffis, Negretti, Antonio, detto Antonio Palma, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 78, 2013.