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Madonna con Bambino e San Giovannino

copia da Rubiale Pedro de detto Roviale spagnolo

(1511 ca. - 1560)

Già attribuita a Cristoforo Roncalli e a un imitatore di Francesco Salviati, l'opera è stata riconosciuta come copia di un dipinto conservato presso il museo di Palazzo Reale di Napoli, quest'ultimo eseguito da Pedro de Rubiales, artista di origini iberiche noto anche come 'Roviale spagnolo'.

Il pittore, seguace di Giorgio Vasari, riprende nelle sue composizioni quella plasticità dei corpi e quella particolare torsione dei busti, che di fatto segnano il superamento di un ideale secondo cui le figure dovevano essere dipinte riproducendo le loro proporzioni naturali. Raffigura la Vergine col Bambino e il piccolo Giovanni Battista, qui ritratti davanti a una parete rocciosa che, obliterando parte del paesaggio, conferisce ritmo e monumentalità alla scena.


Scheda tecnica

Inventario
059
Posizione
Datazione
metà XVI secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 84 x 65
Cornice

Salvator Rosa (cm 100 x 84 x 5,5)

Provenienza

Roma, collezione Borghese, 1833 (Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 38; Della Pergola 1955). Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1903 Luigi Bartolucci (disinfestazione dai tarli);
  • 1905 Luigi Bartolucci (otturazione dei buchi di tarli);
  • 1953 Augusto Cecconi Principi (pulitura).

Scheda

La provenienza di questo dipinto rimane ignota. L'opera, infatti, è documentata in collezione Borghese solo a partire dal 1833, descritta dall'estensore dell'inventario fedecommissario come 'opera di autore incognito' (Inv. Fid. 1833). Attribuita in un primo momento a Cristoforo Roncalli (Venturi 1893), questa Madonna fu avvicinata da Roberto Longhi (1928) a un imitatore di Francesco Salviati, ipotesi però completamente rifiutata da Paola della Pergola che nel 1955 pubblicò la tavola come opera del pittore veronese Bernardino India. Secondo la studiosa, infatti, diversi caratteri - letti dai suoi colleghi in direzione tosco-romana - sarebbero in realtà di ascendenza veneta, vicini in particolar modo alla cerchia di Paolo Veronese (Della Pergola 1955; Berenson 1957).

Nel 1988 Maria Calì, in un interessante articolo sul pittore spagnolo Pedro de Rubiales, avvicina per la prima volta questa tavola a un dipinto conservato presso il museo di Palazzo Reale di Napoli attribuito da Ferdinando Bologna al maestro iberico (Bologna 1959). Come evidenziato dalla studiosa (Calì, cit.), non c'è dubbio, infatti, che la composizione romana, seppur di minori dimensioni, ricalchi alla lettera il quadro partenopeo, risultando tuttavia meno raffinata e ricercata in alcune soluzioni, come tradisce ad esempio il velo dipinto sui capelli della Vergine, qui condotto con un fare semplice e alquanto approssimativo. Sebbene, dunque, non sia stata eseguita dal Roviale, è palese, a detta della studiosa (Calì, cit.) che questa Madonna sia stata realizzata da un pittore della sua cerchia, risultando una replica di buon livello che esemplifica la fortuna riscossa dal maestro spagnolo nella prima metà del XVI secolo.

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 475;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 64;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 182;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 115, n. 206;
  • F. Bologna, Rovinale Spagnolo e la pittura napoletana del Cinquecento, Napoli 1959., p. 29;
  • B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance. Venetian School, I, London 1957, p. 98;
  • M. Calì, Maestro Pedro de Rubiales pintor’ nelle chiese spagnole di Roma, in “Prospettiva”, LIII-LVI, 1988-1989, pp. 403-405;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 25.