Il dipinto, in passato ritenuto parte dell'eredità di Olimpia Aldobrandini, risulta una delle tante derivazioni tratte dal pannello centrale della Pala di Sarzana di Andrea del Sarto, distrutta nell’incendio sviluppatosi a seguito del bombardamento della città Berlino nel 1945. Si tratta di una replica coeva, uscita dalla cerchia del Maestro, raffigurante la Vergine con in braccio il piccolo Gesù, qui ritratti in compagnia di Giovanni Battista.
Salvator Rosa (cm 105 x 90)
Roma, collezione Borghese, 1833 (Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 8). Acquisto dello Stato, 1902.
La provenienza di questo dipinto rimane ignota. Secondo Paola della Pergola (1959) potrebbe essere identificato con una delle 'Madonne' elencate sotto il nome di Andrea del Sarto negli Inventari di Olimpia Aldobrandini (Della Pergola 1959), pista che, per quanto percorribile, risulta però difficilmente praticabile non essendo l'opera sicuramente identificabile.
Con l'indicazione di 'Sagra Famiglia, scuola fiorentina' è invece elencato nell'Inventario Fidecommissario del 1833, descrizione ripresa alla lettera da Giovanni Piancastelli (1891) ma rivista da Adolfo Venturi, secondo cui la tavola sarebbe stata dipinta dal pittore fiorentino Giuliano Bugiardini (Venturi 1893). Tale ipotesi, respinta poco dopo da Roberto Longhi (1928), fu definitivamente bocciata da Paola della Pergola che nel 1959 pubblicò la tavola come 'copia da Andrea del Sarto'. Come sostenuto dalla studiosa, si tratta, infatti, di una copia certamente coeva forse eseguita da un assistente del Maestro fiorentino (cfr. Shearman 1965) della perduta pala di Sarzana, distrutta da un incendio durante i bombardamenti della città di Berlino nel 1945. Secondo Sidney J. Freedberg (1963), invece, è probabile che l'anonimo pittore avesse copiato e al contempo adattato la Madonna con Bambino e san Giovannino di Andrea del Sarto della Kress Collection (inv. 449, 1081), a sua volta derivata dal dipinto di Berlino.
Antonio Iommelli