Questa tavola, forse identificabile con un dipinto menzionato come opera di Jacopo Pontormo in un inventario Aldobrandini del 1626, fa parte del gruppo di copie tratte dalla Madonna col Bambino e san Giovannino di Andrea del Sarto della Wallace Collection di Londra. Raffigura la Vergine Maria mentre porge Gesù al piccolo Giovanni Battista, qui ritratto in compagnia di due figure, forse due santi oppure, come ritenuto in passato, due angeli.
Cornice ottocentesca (cm 123,5 x 100 x 7,7)
(?) Roma, collezione Aldobrandini, 1626 (Inventario 1626, c. 92, n. 6; Della Pergola 1959); (?) Roma, collezione Olimpia Aldobrandini, 1682 (Della Pergola 1959); Roma, collezione Borghese, 1693 (Inventario 1693, Stanza IV, n. 4; Della Pergola 1959); Inventario 1694, p. 420, n. 246; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 21. Acquisto dello Stato, 1902.
La provenienza di questo dipinto rimane dubbia. Secondo Paola della Pergola proverrebbe dall'eredità di Olimpia Aldobrandini, registrato in ben due inventari, stilati rispettivamente nel 1626 ("Un quadro con una Mad[onn]a con il Christo in braccio con tre Angeli intorno di mano di Jacomo Pontormo del n. 234"; Inv. 1626, ch. 92. n. 6; Della Pergola 1959) e nel 1682 ("Uno con la Madonna con il putto in braccio con tre Angioli intorno in tavola di Giacomo del Pontormo alto p[al]mi quattro, Inv. ch. 217 n. 234 et a quello del Sig[no]r Card[inale] ch. 547"; Inv. Olimpia Aldobrandini 1682; Della Pergola 1959; Eid. 1963).
Se si eccettua tale pista, su cui la stessa studiosa nutriva qualche perplessità per l'errata attribuzione della tavola al Pontormo (cfr. Della Pergola 1959), l'indicazione più sicura rimane quella dell'estensore dell'inventario Borghese del 1693 ("Un quadro di cinque palmi in tavola con la Madonna il Bambino e tre altre figure del n. 128 con cornice dorata di Andrea del Sarto"), ripresa dettagliatamente nel 1694 ("Un quadro La Madonna, il figliolo, San Giovanni e doi altri Santi Giovani, cornice nera con profilo d'oro alto p[al]mi quattro e un quarto Largo p[al[mi tre e un quarto, copia d'Andrea del Sarto in tavola"; cfr. Della Pergola 1959). Non c'è dubbio, infatti, che l'opera in esame sia quella descritta nei due documenti di casa Borghese come conferma il numero '128' riportato nell'elenco del 1693, tuttora visibile in basso a destra.
Eseguito da un anonimo pittore vicino alla bottega del Maestro fiorentino (Della Pergola 1959), risulta una copia della Madonna col Bambino e san Giovannino di Andrea del Sarto della Wallace Collection di Londra, quest'ultimo firmato e ampliato nel cielo, noto attraverso diversi esemplari di cui due conservati a Madrid (Museo del Prado, invv. 333, 338), uno a Napoli (Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli; cfr. Guiness 1899), uno a Monaco di Baviera (già attribuito al Puligo, Alte Pinakotheck, inv. 509), uno a Salisbury (Longord Castle, già coll. Hutchinson) e un altro, infine, a Le Havre (Musée, inv. 22). Secondo Roberto Longhi (1928), la versione Borghese sarebbe stata eseguita dal fiorentino Andrea Piccinelli detto il Brescianino, nome scartato da Bernard Berenson a favore di Domenico Puligo (Berenson 1936) ma ripreso nel 1963 da Sidney J. Freedberg che tuttavia riteneva la presente composizione una copia nata in sostituzione dell'originale, realizzata in casa Aldobrandini.
Antonio Iommelli