Mosaico pavimentale con gladiatori e cacciatori
Il piccolo riquadro mostra una testa in posizione frontale protetta da un elmo liscio, la galea. Il riquadro, rinvenuto insieme a un secondo delle stesse dimensioni e altri cinque di dimensioni maggiori, doveva decorare, anticamente, il pavimento di un criptoportico di una villa suburbana scavata nel 1834 nella tenuta Borghese di Torrenova, lungo la via Casilina, per volere del principe Francesco Borghese Aldobrandini. Sono raffigurate scene di caccia (venationes) e di combattimenti gladiatori (munera), secondo l’uso di esibire, all’interno della propria domus, avvenimenti autocelebrativi. Gli studi individuano una cronologiadel mosaico tra il III e il IV secolo d.C.
Scheda tecnica
Posizione
Datazione
Tipologia
Materia / Tecnica
Misure
Provenienza
Proviene dagli scavi del 1834 in una frazione di Torrenova sulla via Casilina. Acquisto dello Stato, 1902.
Conservazione e Diagnostica
- 1834 Interventi sulla cornice, nel fondo monocromo bianco, testa (tranne nella calotta e nella cresta dell’elmo)
- 1908 R. Lazzari
- 1926 C. Fossi
- 1960 P. Saltelli
- 1989 Consorzio ARKE'
- 2020/2021 Istituto Centrale del Restauro: progetto scientifico di diagnostica e di restauro
Scheda
Il piccolo pannello doveva appartenere ad una composizione musiva più ampia rinvenuta nel 1834 presso la tenuta Borghese in una frazione di Torrenova, località Vermicino-Quarto della Giostra, sulla via Casilina. La decorazione doveva ornare il pavimento di un criptoportico di un’ampia villa portata alla luce per volere del principe D. Francesco Borghese Aldobrandini. Luigi Canina, testimone della scoperta, riporta che il mosaico: “serviva di nobil pavimento evidentemente ad un criptoportico ossia un portico chiuso, disposto lungo un lato del peristilio più interno dell’antica villa anzidetta. Si estendeva quel mosaico in un suolo della lunghezza di circa 140 palmi e della larghezza di 12; ed il locale sembra esser stato fabbricato a tale uso espressamente. Due terze parti di questo mosaico furono trovate ben conservate e il rimanente mancante. Si divideva in cinque riquadri cinti di meandro fatto pure in mosaico di due semplici colori” (Canina 1834, pp. 193-194). Il mosaico fu prelevato mediante la tecnica dello strappo, trasportato a Roma, e conservato nel Casino dell’Orologio fino al 1839. Dopo il restauro di Gaetano Ruspi e Filippo Scaccia i riquadri furono posti nel salone, dove Giuseppe Santalmassi ebbe modo di realizzare disegni e incisioni. Della composizione originaria si conservano esclusivamente le parti figurate, per 27,90 metri, mentre risultano disperse le cornici a meandro. La composizione è composta da varie scene di un singolo avvenimento articolate in un unico fregio narrativo. Si tratta di combattimenti tra gladiatori, munera, e di caccia, venationes, raffigurati su piani di terreno di tessere gialle e verdi su uno sfondo monocromo bianco. Le figure indossano ricche vesti di colori vivaci decorate da elementi geometrici, orbiculi. Nel piccolo riquadro, pertinente probabilmente a uno dei riquadri maggiori, è raffigurata una testa frontale munita di galea, un elmo liscio tipico della categoria gladiatoria del secutor.
Le poche indicazioni circa il contesto di rinvenimento, ad eccezione della pubblicazione di Luigi Canina, inducono a ipotizzare una datazione tra il III e il IV secolo d.C., soprattutto sulla base di considerazioni stilistiche.
Giulia Ciccarello
Bibliografia
- L. Canina, Scavi all’Agro Romano, “Bullettino dell'Instituto di Corrispondenza archeologica”, Roma 1834, pp. 193-196.
- A. Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma, Roma 1837, p.238.
- Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1840, p. 7.
- A. Nibby, Roma nell’anno 1838, Roma 1841, pp. 911-912.
- C. Cavedoni, Explicatio Musivi in villa Burghesiana asservati, quo certamina Amphitheatri repraesentata extant, “Bullettino dell’Instituto di Corrispondenza Archeologica”, 1846, pp. 189-193.
- Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1854 (1873), p. 9.
- E. Hübner, Exempla Scripturae epigraphicae Latinae, Berlino, 1885, p. LXI.
- A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 13.
- G. Giusti, La Galerie Borghèse et la Ville Humbert Première à Rome, Roma 1904, p. 15.
- H. Bulle, Der schöne Mensch im Altertum, Munchen 1912, pp. 148-149, tav. 79.
- W. Helbig, Führer durch die öffentlichen Sammlungen klassischer Altertümer in Rom (3° edizione), II, Leipzig 1913, pp. 124-126.
- A. De Rinaldis, La R. Galleria Borghese in Roma, Roma 1935, p. 6.
- M. E. Blake, Mosaics of the Late Empire in Rome and Vicinity, “Memoirs of the American Academy in Rome”, 1940, pp. 113-115, fig. tav. 30, 1-5.
- L. Vlad Borrelli,s.v. Gladiatore, in “Enciclopedia dell'arte antica, classica e orientale”, III, pp. 943-944, fig. 1183.
- L. Robert, VII-Monuments de gladiateurs dans l’Orient grec, in “Hellenica” V, 1948, pp. 83-85.
- A.B. Freijeiro, Mosaicos romanos con escenas de circo y anfiteatro en el Museo Arqueologico Nacional, in “Archivo español de arqueologia”, 23, 1950, pp. 132-133, figg. 3-7.
- A. Riegl, Spätrömische Kunstindustrie, Bingen am Rhein 1953, p. 223.
- A. Rumpf, Malerei und Zeichnung, in “Handbuch der Archäologie” VI, München 1953, p. 290
- P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, (3° Edizione), Roma 1954, p. 6.
- G. V. Gentili, La Villa Erculia di Piazza Armerina. I mosaici figurati, Roma 1959.
- L. Rocchetti, Il mosaico con scene d’arena al Museo Borghese, in “Rivista dell'Istituto Nazionale d'Archeologia e Storia dell'arte”, 1961, pp. 79-115, figg. 1-16, 25; in particolare figg. 6-8.
- I. Lavin, The Hunting Mosaics of Antioch and their Sources. A Study of Compositional Principles in the Development of Early Medieval Style, in “Dumbarton Oaks Papers”, 17, 1963, p. 257, fig. 120.
- J. Coste, Il luogo di ritrovamento del mosaico con gladiatori a Villa Borghese, in “Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma”, 80, 1965-67, pp. 127-149.
- W. Helbig, H. Speier, Führer durch die öffentlichen Sammlungen klassischer Altertümer in Rom, (4°Edizione), a cura di H. Speier, II, Tübingen 1966, pp. 711-714, n. 1951
- G. Becatti, La mosaïque gréco-romaine, II, in “Actes du IIe colloque international pour l'étude de la mosaïque antique”, Paris 1975, pp. 173-190, 187, tav. LXV, 1; D, 2.
- K. M. D. Dunbabin, The mosaics of Roman North Africa, in “Studies in Iconography and Patronage”, Oxford 1978, pp. 213-214 .
- P. Moreno, Museo e la Galleria Borghese,La collezione archeologica, Roma 1980, p. 10.
- P. Moreno, S. Staccioli, Le collezioni della Galleria Borghese, Milano 1981, p. 102, fig. 93, pp. 96-103, n. 113.
- S. Mancioli, Giochi e spettacoli, in “Vita e costumi dei romani antichi”, 4, 1987, p. 53, fig. 27.
- P. Sabbatini Tumolesi, Epigrafia anfiteatrale dell’Occidente romano, I Roma, in “Vetera” 2, 1988, pp.96-103, n. 113, tavv.XXVI-XXVIII, 1
- S. Diebner, I rilievi gladiatori in rapporto ai giochi anfiteatrali, in M. L. Confronto, Anfiteatro Flavio. Immagine, testimonianze e spettacoli, Roma 1988, pp. 139-140, fig. 14
- P. Sabbatini Tumolesi, Per una nuova lettura del c.d. Mosaico Borghese, “Nikephoros”, 3, 1990, pp. 195-203.
- J. M. Blázquez, G. López Monteagudo, M.L. Neira Jiménez, M.P. San Nicolás Pedraz, Pavimentos africanos con espectaculos de toros. Estudio comparativo a propósito del mosaico de Silin (Tripolitania), in “Antiquités africaines” 26, 1990, p. 152, fig. 18.
- R. Pratesi, Gli spettacoli anfiteatrali nelle rappresentazioni musive di Roma e dintorni, in “Archivio della Società romana di Storia Patria”, 113, 1990, pp. 12-15.
- R. Lanciani, Storia degli scavi di Roma e notizie intorno le collezioni romane di antichità, V, Roma 1994, p. 29.
- D. E. Johnston, Some Possible North African influences in Romano-British mosaics, in “Ancient Mosaics”, 1994, p. 300, fig. 8.
- K. Werner, Mosaiken aus Rom. Polychrome Mosaikpavimente und Emblemata aus Rom und Umgebung, Würzburg 1994, pp. 324-331, K149.
- G. Ch. Picard, Tradition iconographique et représentation de l’actualité dans la mosaïque antique, in “Mosaïque gréco-romaine”, 1994, p. 48.
- G.L. Gregori, La fine della gladiatura, in Il Colosseo, acura di A. Gabucci, Milano 1999, p. 96.
- P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 61, n. 24.
- D. Augenti, Spettacoli del Colosseo nelle cronache degli antichi, Roma 2001, pp. 92, 137, nn. 51, 83.
- P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, pp. 136-137, n. 102f.
- M. Valenti, Ager Tusculanus (IGM 150 III NE – II NO), in “Forma Italiae, 41”, Firenze 2003, pp. 105-107, figg. 22-23.
- M. Papini, Munera gladiatoria e venationes nel mondo delle immagini, in “Memorie dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche”, Roma 2004, p. 20, fig. 7, p. 25, pp. 170-175, figg. 77-78.
- S. Fogagnolo, Mosaico con scene di munus gladiatorum dalla Galleria Borghese: riesame di un soggetto poco diffuso, “Atti del XI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico” (Ancona, 16-19 febbraio 2005), Tivoli 2006, pp. 255-264, figg. 2-7.
- F. Castiello, I mosaici con scene gladiatorie nella Galleria Borghese: progetto di conservazione, protocollo di protezione e valorizzazione di un pavimento musivo di età romana reimpiegato in contesto museale, Tesi di laurea magistrale ICR, a. a. 2019-20, relatori D. Gennari, M. Botticelli, C. D. Fossanova, M. C. Laurenti, M. Minozzi, B. Provinciali, A. R. Rubino, C. Santangelo, M. Tommasini.
- Scheda di catalogo 12/01008374, P. Moreno 1975; aggiornamento G. Ciccarello 2020.