Il dipinto, documentato in collezione Borghese a partire dal 1833, si ispira a quei piccoli paesi da collezione, in genere prodotti da artisti fiamminghi, ampiamenti replicati nel corso dell'Ottocento. Rappresenta un edificio, immerso in un paesaggio rigoglioso frequentato da diversi uomini, due dei quali vestono un cappello a falda larga con una vistosa piuma rossa.
Cornice ottocentesca - parte di un polittico (cm 28 x 181,8 x 4)
Roma, collezione Borghese, 1833 (Inventario Fidecommissario 1833, p. 29). Acquisto dello Stato, 1902.
La provenienza di questo dipinto è tuttora dubbia. L'opera, infatti, è attestata in collezione Borghese solo a partire dal 1833, segnalata in tale occasione come 'scuola del Brueghel' (Inv. 1833), giudizio ripreso - assieme alla descrizione errata del supporto - da Giovanni Piancastelli (1891) che descrisse il quadro come una pittura su lavagna.
Nel 1893 Adolfo Venturi parlò genericamente di 'scuola fiamminga', seguito da Roberto Longhi (1928) e da Paola della Pergola (1959) che giudicò il dipinto una mera derivazione ottocentesca, ispirato alla produzione di Cornelis van Ryssen.
Completamente ignorato dalla critica, il quadro ricompare nel 2006 nel catalogo di sole immagini dei dipinti della Galleria Borghese, pubblicato in tale occasione come opera di ignoto (Herrmann Fiore 2006). Di certo ispirato a modelli fiamminghi, si ritiene qui di riportarlo agli anni Settanta del XVII secolo, quando tali opere, trovando ampia diffusione, mostrano un tratto sommario e veloce qui visibile nella resa degli alberi e dei personaggi.
Antonio Iommelli