Questo rame - parte di una serie di quattro dipinti - fu commissionato dal principe Giovan Battista Borghese che nel 1678 acquistò l'intero ciclo dal bolognese Gian Francesco Grimaldi. Il vero protagonista dell'intera serie è il paesaggio che qui accoglie - sulla destra - un gruppo di persone, intento ad ascoltare le parole di Giovanni Battista, le cui vicende sono narrate nel Nuovo Testamento.
La composizione classica, la cascata sulla sinistra e i tronchi degli alberi confermano cronologicamente l'esecuzione al 1678 del dipinto, il cui soggetto è modellato su una composizione con analogo tema di Annibale Carracci.
Cornice ottocentesca decorata con palmette, 67 x 89 x 10 cm
Roma, collezione Giovan Battista Borghese, 1678 (Della Pergola 1955, p. 49); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, pp. 17 (27, 28), 23 (7, 13). Acquisto dello Stato, 1902.
Nel 1678 il principe Giovan Battista Borghese emise un pagamento a favore del pittore bolognese Gian Francesco Grimaldi "per diverse pitture fatte come nel conto n. 718 posto in Filza del Libro Mastro A sc[udi] 926" (Della Pergola 1955, p. 49). Secondo Paola della Pergola, che per prima rintracciò questa notula nel fondo Borghese dell'Archivio Apostolico Vaticano, il compenso riguardava altre opere di maggior importanza, tra cui il presente rame e gli altri tre paesaggi (inv. nn. 38, 47, 296), segnalati poco dopo presso il casino di Porta Pinciana da Domenico Montelatici (1700, p. 302): "E li quattro consimili, che rappresentano paesi con piccole figure, dipinti su rame, vengono espressi da Gio. Francesco Bolognese". Di fatto, l'artista dovette eseguire i quattro rami durante i lavori in Palazzo Borghese a Ripetta (1672-1678), commissionati per essere collocati con buona probabilità nell'appartamento al piano terra. Come ipotizzato infine dalla Batorska (2012, p. 202, n. 145), il soggetto di questa pittura fu scelto direttamente dal committente, al quale poco importava dell'unità iconografica della serie. È per questo motivo, infatti, che il tema raffigurato - la predica di Giovanni Battista - non mostra rispondenza con gli altri tre rami.
La composizione di questo rame trova un parallelo con l'affresco di medesimo soggetto affrescato da Grimaldi al piano nobile del palazzo romano dei Nunez (attualmente Nunez-Torlonia), modellato su un dipinto di Annibale Carracci, raffigurante lo stesso tema, attualmente conservato al Musée des Beaux-Arts a Grenoble. Ma, a differenza di Annibale, il bolognese intese conferire maggior importanza alle figure, spezzando l'estensione del cielo con la verticalità degli alberi.
La presenza di alcuni elementi di carattere romantico, come la cascata sulla sinistra e i tronchi tagliati in primo piano, riconducono il dipinto al periodo tardo dell'artista.
Antonio Iommelli