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Paesaggio con predica di san Giovanni Battista e Battesimo di Cristo

Bles Hendrick met de detto Civetta

(Bouvignes? 1510 ca. - post 1554)

L’opera, di non facile attribuzione, è stata avvicinata a Herri met de Bles, artista fiammingo apprezzato a Roma e in altre città italiane, dove lasciò minuziose e dettagliate vedute completamente inventate. Il dipinto, un paesaggio roccioso con esilissimi alberi, accoglie due scene della vita di san Giovanni Battista - la Predica alle folle e il Battesimo di Cristo - che ben si amalgamano con la natura circostante.


Scheda tecnica

Inventario
255
Posizione
Datazione
1540/1550 ca.
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 36 x 54
Cornice

Salvator Rosa (cm 42 x 61 x 4,7)

Provenienza

Roma, collezione Borghese, 1833 (Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 38). Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1903 - Luigi Bartolucci (disinfestazione dai tarli);
  • 1906 - Luigi Bartolucci (Distruzione dei tarli con olio di cedro e riparazione dei buchi).

Scheda

La provenienza di questo dipinto è tuttora sconosciuta. Non è possibile, infatti, rintracciarlo negli inventari borghesiani sei-settecenteschi dove, in assenza di un numero di inventario o di una precisa descrizione del soggetto, è difficilmente individuabile. Pertanto, anche la pista suggerita da Paola della Pergola (Eid. 1959), secondo cui la tavoletta, già appartenente a Lucrezia d'Este, sarebbe giunta ai Borghese tramite l'eredità di Olimpia Aldobrandini senior, resta solo un'ipotesi senza alcun fondamento.

Il primo riferimento sicuro per quest'opera risale al 1833, anno in cui il Paesaggio compare negli elenchi fedecommissari come 'ignoto fiammingo'. Pochi anni dopo, nel 1893, Adolfo Venturi (Id. 1893) lo assegnò al pittore Joachim Patenier (Venturi 1893), attribuzione messa in dubbio dalla critica (Cantalamessa in Note manoscritte; Hoogewerff 1926), in particolare da Roberto Longhi (Id. 1928) che ritenne l'opera eseguita da un imitatore del noto maestro fiammingo.

Ad avvicinare il quadretto alla cerchia di Herri met de Bles, artista nativo di Dinant e nipote di Patenier, fu Paola della Pergola (Eid. 1959) che però, riscontrando una certa mediocrità nell'esecuzione, parlò debitamente di 'maniera', parere qui condiviso. La tavola, infatti, pur presentando diversi elementi vicini al catalogo del pittore, soprannominato il Civetta per l'uso di firmare le opere raffigurandovi questo animale sopra un albero, non raggiunge quella qualità tipica delle sue opere, caratterizzate da un accurato calligrafismo dei dettagli.

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • X. Barbier de Montault, Les Musées et Galeries de Rome, Rome 1870, p. 357;
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, Roma 1891, p. 432;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 137;
  • G. Cantalamessa, Note manoscritte al Catalogo di A. Venturi del 1893, in Archivio Galleria Borghese;
  • G. J. Hoogewerff, Joachim Patenier in Italië, in “Onze Kunst”, XLIII, 1926, pp. 23-24;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 200;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, p. 177, n. 261;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 86.