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Quattro rilievi con strumenti di sacrificio

ambito romano


Le due coppie di rilievi, murate sui lati corti del Portico, affiancano due grandi bassorilievi di soggetto storico; raffigurano strumenti di sacrificio delimitati da una cornice di foglie di acanto. La fattura in stucco, individuata in un recente studio e confermata da indagini conservative, induce a ritenere le lastre una realizzazione operata durante la risistemazione ottocentesca del Portico, reso spoglio dalla vendita a Napoleone delle opere di arte antica.

Un fregio di soggetto analogo ma di dimensioni maggiori, testimoniato nell’ambiente dal Visconti nel 1796, è infatti conservato oggi al museo del Louvre.


Scheda tecnica

Posizione
Datazione
primo quarto del XIX secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
stucco
Misure
parete sud, a sinistra, cm 30 x 57 (52 x 79 con la cornice), a destra, 31 x 59 (52 x 80 con la cornice); parete nord, a sinistra, 31 x 72 (51 x 93 con la cornice), a destra, 32 x 77 (53,3 x 98 con la cornice)
Provenienza

Collezione Borghese, commissionati nel primo quarto del XIX secolo e ricordati nel Portico della Villa per la prima volta nel 1980 (Moreno p. 8). Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1991 - I.C.R. (cantiere didattico)
  • 2008 - Consorzio Capitolino di Elisabetta Zatti ed Elisabetta Caracciolo
  • 2022 - Restauro: Nobili - Fabrica - Antonelli (imprese associate)

Scheda

I quattro rilievi, murati nelle testate laterali del portico, raffigurano strumenti di sacrificio. Le lastre, di forma rettangolare sono delimitate da una cornice aggettante decorata da un toro a fogliette di acanto.

Sul lato nord, il rilievo sinistro riproduce una brocca per libagioni, uno strumento che potrebbe essere interpretato come un aspersorio o una patera con manico, decorato da rosetta al centro, e due fiaccole accese sovrapposte; quello destro mostra una corona di alloro, una scure e un coltello a lama triangolare, la secespita, e una foglia di palma. Nella parete opposta i rilievi presentano una composizione analoga disposta su una superficie minore che ha comportato il taglio delle fiaccole e della corona di alloro.

Un recente studio della Ciofetta ricorda un disegno di Charles Percier, realizzato durante il suo soggiorno presso l’Accademia di Francia a Roma, tra 1786 e 1791 e oggi conservato alla Bibliothèque de l’Institut de France a Parigi (ms. 1008, f. 24, n. 51; Ciofetta 2022, pp. 308-311, in part. per il disegno di Percier p. 308). L’illustrazione riproduce uno dei lati corti del portico nella sistemazione tardo settecentesca, che sembra potersi identificare con quello settentrionale, anche se l’autrice individua delle incongruenze tra le opere raffigurate e la descrizione della parete fornita dal Visconti nel 1796, che poneva il bassorilievo con il grifo e la Leda nel lato meridionale (Lamberti, Visconti 1796, I, pp. 8-10). Elemento di raccordo, presente in entrambe le testimonianze, è un lungo bassorilievo con strumenti di sacrificio inquadrato da una cornice a fogliette, posto sopra il rilievo con Fatiche di Ercole, al di sopra della porta. Il Visconti lo descrive nel 1796: “Tra il frammento dell’Ercole, e il Gallo, è collocato un bassorilievo, lavoro, come pare, del terzo secolo, che nella prima sua origine sarà stato probabilmente fregio di qualche tempio, e nel quale sono intagliati diversi strumenti del sacerdozio, e de’ sacrificj pagani. Chiusi da ambe le parti da due Bucranj, e frammischiati ad alcuni vasi, si vedono l’Apice, o sia Galero sacerdotale, il Lituo, l’Acerra, l’Aspersorio, la Secespita o coltello, la Mazza, e la Scure. Un bassorilievo similissimo a questo si osserva nell’arco di Settimio Severo nel Velabro, e due altri di perfetta conservazione nel Museo Capitolino” (Lamberti, Visconti 1796, I, p. 9, n. 15). Tale rilievo potrebbe essere quello ricordato nei Fondi di Palazzo nell’inventario del 1762: “Un ornamento di tempio antico a bassorilievo di marmo con tutti l’istromenti del sacrificio longo palmi 14 alto palmo 2½ incirca, che fu ritrovato nel quarto di Grotta Cellona tenuta di Torrenova” (AAV, Arch. Borghese 1007, Inventario 1762, c. 130) e, insieme a un secondo, in quello del 1765: “Un fregio con bassorilievo d’Istromenti di Sagrificio longo palmi 14 alto palmi 2 (Archivio Galleria Borghese A IV/1, Inventario 1765, c. 205). Si tratta certamente del fregio in marmo, lungo circa 3 metri, rinvenuto nella tenuta di Torrenova e trasportato in Francia nel 1807, oggi conservato al museo del Louvre (Moreno, Viacava 2003, p. 68; Fabréga-Dubert 2009, I, p. 130, n. 259). Il Visconti, nel 1796, menziona anche un secondo rilievo, realizzato in stucco e murato sulla parete opposta in occasione della ristrutturazione settecentesca: “Per accompagnamento è stato su la porta a destra affisso un bassorilievo di stucco con arnesi conformi ai qui descritti” (Lamberti, Visconti 1796, I, p. 9, n. 15).

La Ciofetta ritiene che i quattro rilievi, oggi visibili nel portico, siano da considerare una realizzazione operata in occasione del nuovo allestimento dell’ambiente, reso totalmente disadorno dalla spoliazione del casino per la vendita dei pezzi a Napoleone nel 1807. L’ipotesi è confermata da recenti indagini conservative che hanno attestato la struttura in stucco di tutte e quattro le lastre.  Sarebbe, così, confutata la tesi del Moreno che riteneva, invece, due dei rilievi in marmo, quale risultato di un taglio del lungo fregio originale e gli altri due una copia in stucco (Moreno, Viacava 2003, pp. 67-69, n. 14).

Giulia Ciccarello




Bibliografia
  • L. Lamberti, E.Q. Visconti, Sculture del palazzo della Villa Borghese detta Pinciana, Roma 1796, p. 9, n. 15.
  • P. Moreno, Museo e Galleria Borghese, La collezione archeologica, Roma 1980, p. 8.
  • P. Moreno, S. Staccioli, Le collezioni della Galleria Borghese, Milano 1981, p. 102.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, pp. 67-69, n. 14.
  • M. L. Fabréga-Dubert, La collection Borghèse au musée Napoléon, 2, Parigi 2009, I, pp. 8-10.
  • S. Ciofetta, cat. A.8, a-d, in “Galleria Borghese. Catalogo Generale. I. Scultura moderna”, a cura di A. Coliva, Roma 2022, pp. 308-311.
  • Scheda di catalogo 12/99000071; 12/99000072, G. Ciccarello 2020.