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Ritratto del cardinale Bernardo Salviati

Ignoto


Questo dipinto, forse proveniente dalla raccolta Salviati, è documentato in collezione Borghese solo a partire dal 1833. Raffigura il cardinale Bernardo Salviati (1508-1568), figlio di Jacopo e nipote di Lorenzo il Magnifico, qui ritratto a mezzo busto mentre stringe un foglio nella mano destra. Si tratta con buona probabilità di una copia su rame di un dipinto oggi perduto del pittore fiorentino Francesco Salviati, eseguita verso la metà degli anni Ottanta del XVI secolo.


Scheda tecnica

Inventario
526
Posizione
Datazione
metà anni Ottanta del XVI secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su rame
Misure
cm 16 x 10
Cornice

Cornice sette-ottocentesca (cm 30 x 26 x 4,5)

Provenienza

(?) già collezione Salviati, 1794; (?) Roma, collezione Borghese, 1794 (qui proposto); Roma, collezione Borghese, 1833 (Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 31; Della Pergola 1955). Acquisto dello Stato, 1902.


Scheda

La provenienza di questo dipinto è ignota. Tuttavia, è molto probabile che sia giunto nella raccolta Borghese attraverso i Salviati, la cui quadreria confluì nel 1794 in quella borghesiana (Costamagna 2001). A suggerire tale ipotesi è l'identità del personaggio ritratto che sembra senza dubbi essere Bernardo Salviati (1508-1568), figlio di Jacopo e Lucrezia de' Medici, nominato cardinale nel 1561 da papa Pio IV (per la sua biografia cfr. Hurtubise 2017). In effetti, percorrendo questa pista, ben si spiegherebbe l'assenza del ritratto in tutti gli inventari di casa Borghese, dove di fatto è possibile individuarlo solo a partire dal 1833 (Inv. Fid. 1833), anno in cui è descritto come 'Maniera di Scipione Pulzone', nome incredibilmente ripreso da Roberto Longhi (1928), ma scartato sia da Federico Zeri (comunicazione orale in Della Pergola 1955), sia da Paola della Pergola che cautamente pubblicò il quadretto come 'Ignoto XVI secolo' (Eid. 1955).

Di certo quest'opera, eseguita su rame, fu tratta da un originale oggi perso, con buona probabilità dall'esemplare noto attraverso i documenti realizzato da Francesco Salviati verso la fine della sua carriera (Costamagna 1998), giunto in età imprecisata a Roma, dove nel 1704 risulterebbe così inventariato presso Palazzo Salviati alla Lungara: "un quadro sopra la porta rappresentante il cardinale Bernardo in mezza figura con cornice nera, et oro di Checchin Salviati" (Biblioteca Apostolica Vaticana, fondo Salviati, f. 58, f.n.n.; citato in Costamagna 1998). Se così fosse, il presente dipinto potrebbe essere stato eseguito verso la metà degli anni Ottanta del XVI secolo, realizzato da un anonimo copista in concomitanza con il ritrattino del cardinale Antonio Maria Salviati (post 1583; cfr. A. Iommelli in Galleria Borghese, inv. 518), con cui verosimilmente sembra formare pendant per soggetto, tecnica e dimensione.

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 357;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 222;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 224;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 145, n. 262;
  • P. Costamagna, Il ritrattista, in Francesco Salviati o la Bella Maniera, catalogo della mostra (Roma, Villa Medici, 1998; Parigi, Musèe du Louvre, 1998), a cura C. Monbeig Goguel, Milano 1998, pp. 47, 48, 51 n. 26.
  • P. Costamagna, La collection de peintures d'une famille florentine établie à Rome: l'inventaire après décès du duc Anton Maria Salviati dressé en 1704, in "Nuovi studi", V, 2000, pp. 177-233;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 169;
  • P. Hurtubise, Salviati, Bernardo, in Dizionario Biografico degli Italiani, XC, 2017, ad vocem.