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Ritratto di Antinoo

Arte romana


Il ritratto, su busto moderno, raffigura Antinoo, il giovane amato da Adriano e al quale l’imperatore dopo la sua scomparsa, nel 130 d.C., consacrò un culto divino.

La scultura Borghese, presente nel portico nel 1833, si può inserire nell’iconografia individuata nel cosiddetto Haupttypus, caratterizzata soprattutto dalla capigliatura mossa e scomposta.

La diffusione e il perdurare del culto postumo riservato al giovane sono testimoniati oggi dal gran numero di immagini-ritratto ancora esistenti, prodotte dal 130 d.C. e sopravvissute anche alla morte dell’imperatore.


Scheda tecnica

Inventario
XXXIIn
Posizione
Datazione
fine della prima metà del II secolo d.C.
Tipologia
Materia / Tecnica
marmo bianco
Misure
altezza cm 57; con busto e base cm 75
Provenienza

Collezione Borghese, ricordato nel 1833 nel Portico nell’Inventario Fidecommissario Borghese, posto sopra una mensola alla parete (C, p. 41, n. 9). Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • ante 1833 integrazione del busto
  • 1990-91 I.C.R.
  • 2008 Consorzio Capitolino di Elisabetta Zatti ed Elisabetta Caracciolo
  • 2022 Nobili - Fabrica - Antonelli (imprese associate)
  • Diagnostica: Artelab di Domenico Poggi

Scheda

 

Le cappelle di Antinoo, i suoi templi, stanze magiche,

monumenti d'un misterioso passaggio tra la vita e la morte,

oratori d'un dolore e d'una felicità indicibili,

erano il luogo della preghiera e della

riapparizione: lì mi abbandonai al mio lutto”.

(M. Yourcenar, Mémoires d’Hadrien)

 

Il busto è ricordato nel Portico nel 1833 nell’Inventario Fidecommissario, collocato sopra una mensola alla parete (C, p. 41, n. 9). È raffigurato Antinoo, il giovane amato dall’imperatore Adriano, morto in circostanze misteriose sul Nilo nel 130 d.C. Dopo la scomparsa del giovane, originario della Bitinia, l’Imperatore ne decretò la divinizzazione e fondò un culto dedicato alla sua persona. Pausania riporta che al giovane erano “riservati onori anche in altri luoghi e inoltre sul Nilo una città egiziana ha preso il nome da Antinoo”, chiamata, appunto, Antinopoli (Periegesi della Grecia VIII, 9, 7-8). Con il culto si diffonde una ricca produzione iconografica nella quale Antinoo è spesso associato ad altre divinità, soprattutto Dioniso e Osiride. Ancora Pausania ricorda un edificio a lui dedicato in Mantinea “notevole per i marmi che l’adornano sia per i dipinti che vi si ammirano nella maggior parte dei quali è rappresentato Antinoo in forme somigliantissime a quelle di Dioniso” (Periegesi della Grecia VIII, 9, 8).

Il capo, rivolto leggermente verso sinistra e posto su un busto moderno, raffigura un giovane dalle forme piene con mento arrotondato, bocca carnosa e labbro superiore leggermente sporgente, naso largo e dritto, sopracciglia rettilinee con leggero inarcamento verso l’esterno. La capigliatura è formata da una massa disordinata ma compatta di riccioli, lasciati lunghi sulla nuca che ricadono sulla fronte incorniciandola in una serie di ciocche a virgola. L’iconografia rientra nel tipo ritrattistico cosiddetto Haupttypus, individuato dal Meyer, diffuso in numerosissime repliche note, che si caratterizzano soprattutto per l’elaborata pettinatura. Una stretta affinità si individua con un busto rinvenuto a Villa Adriana, conservato oggi al Museo del Prado (Schröder 1993, pp. 202-205).

Per quanto riguarda l’inquadramento cronologico del ritratto, appare verisimile pensare alla fine della prima metà del II secolo d.C. considerando la morte del giovane, nel 130 d.C., il terminus post quem.

Giulia Ciccarello




Bibliografia
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 12.
  • H. Meyer, Antinoos. Die archäologischen Denkmäler unter Einbeziehung des numismatischen und epigraphischen Materials sowie der literarischen Nachrichten. Ein Beitrag zur Kunst- und Kulturgeschichte der hadrianisch-frühantoninischen Zeit, München 1991, p. 78, I 56, tav. 66.1-2.
  • S. F. Schröder, Catálogo de la escultura clásica: Museo del Prado, I, Museo Nacional del Prado, Madrid, 1993, pp. 202-205.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, p. 75, n. 20.
  • M. Cadario, Le molteplici e mutevoli immagini di Antinoo, in Antinoo il fascino della bellezza, catalogo della mostra, (Tivoli, Villa Adriana, 2012), Milano 2012, pp. 64-77.
  • Schede di catalogo 12/99000428, G. Ciccarello 2020.