La testa, inserita in un busto moderno, rappresenta una figura muliebre dal volto ovale, con la bocca sottile e serrata, occhi piccoli sormontati da palpebre pesanti e capelli raccolti in una elaborata acconciatura caratterizzata da un voluminoso ciuffo sollevato sulla fronte composto da tre parti e con un basso chignon chiuso sulla nuca in una reticella. La pettinatura del tipo cd. “a nodo”, priva di confronti nel mondo greco e caratteristica del periodo tardorepubblicano, ma in voga fino all’età tiberiana, permette un inquadramento cronologico della testa Borghese nell’età augustea, quando ebbe particolare diffusione anche nelle immagini delle auguste, in particolare Ottavia Minore, sorella di Ottaviano, e Livia, sua cognata.
Collezione Borghese, citato nell’Inventario Fidecommissario Borghese 1833, C, p. 41, n. 9. Acquisto dello Stato, 1902.
La testa femminile inserita con parte del collo originale in un busto moderno è di ignota provenienza e venne collocata sulle mensole in stucco del portico al momento del nuovo allestimento della collezione voluto da Camillo Borghese nel Casino depauperato dalla vendita delle opere antiche al cognato Napoleone Bonaparte. Il volto asciutto si restringe verso il mento; le sopracciglia sono appena accennate con linee graffite, il globo oculare liscio e sporgente è sormontato da una palpebra pesante dal taglio metallico; il naso è aquilino, mentre la bocca sottile è serrata. I capelli sono raccolti in una sofisticata acconciatura, caratterizzata da un voluminoso ciuffo sollevato sulla fronte (nodus) composto da tre parti, di cui la centrale sembra sfuggire al piccolo fermaglio che la trattiene. Tutta la parte anteriore della testa è ricoperta da una trama sottile di capelli che nascondono la treccia longitudinale che dal rotolo frontale prosegue fino alla nuca, raccolta in un basso chignon chiuso in una reticella sulla nuca. L’acconciatura del tipo cd. “a nodo”, priva di confronti nel mondo greco e caratteristica del periodo tardorepubblicano, fornisce un terminus post quem per l’inquadramento cronologico della testa. Introdotta da Fulvia, la prima moglie di Antonio, fu poi adottata da Ottavia Minore, sorella di Ottaviano, sulle monete con cui viene onorata dal 40 a.C. e dalla cognata Livia (vd. Capaldi 2009, p. 202). Tale moda si diffuse, al contempo, in ritratti privati dalla seconda metà dei I sec. a.C. all’età tiberiana. A differenza di questi ultimi, i ritratti delle auguste sono caratterizzati però da capelli ondulati e gonfi sulle tempie e morbide ciocche sciolte che scendono ai lati del collo (cfr. ritratto di Ottavia da Velletri, Buccino 2011, pp. 386-387). Un’impostazione simile, con ciuffo frontale tripartito è visibile in una testa ritratto da Fano, databile alla piena età augustea (Mascolo 2011) ed è probabilmente a tale orizzonte cronologico che possiamo ascrivere anche l’esemplare Borghese.
Jessica Clementi