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Ritratto di Faustina Maggiore su busto moderno

Arte romana


La testa raffigura una donna in età matura dai tratti fisiognomici tipici di Faustina Maggiore, moglie dell’imperatore Antonino Pio, così come noti dall’iconografia monetale e la plastica ufficiale: larghi piani facciali, contorni sfuggenti, guance morbide, accentuato doppio mento, occhi dal bulbo oculare sporgente con palpebre dal profilo netto, ampie sopracciglia e bocca dalle labbra spesse, sofisticata acconciatura a “turbante” o “torre”.

Aspetti tecnici e stilistici suggeriscono una datazione del ritratto Borghese nel periodo centrale del regno di Antonino Pio.


Scheda tecnica

Inventario
CCXXXXIV
Posizione
Datazione
138-141 d.C.
Tipologia
Materia / Tecnica
marmo bianco
Misure
altezza parte antica cm 42
Provenienza

Collezione Borghese (Inventario della primogenitura di Giovanni Battista Borghese, 1610, n. 85); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, C, p. 53, n. 171 (sala VIII). Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1828, Massimiliano Laboureur
  • 1996-97, Liana Persichelli

Scheda

Di ignota provenienza, la testa femminile inserita in un busto moderno entrò in possesso della famiglia Borghese prima della morte di Giovanni Battista Borghese, cui seguì (6 gennaio 1610) la redazione dell’Inventario legato alla Primogenitura, nel quale è menzionato al n. 85 come “Testa di Faustina con busto e braccio involto nella veste” (Archivio Borghese, n. 37, Tomo XVI, Atti di famiglia, n. 616, n. 55; de Lachenal 1982 p. 97). Nel 1828, in occasione dell’allestimento della nuova collezione nel Casino di Villa Pinciana, il busto venne affidato a Massimiliano Laboureur per il restauro, cui seguì l’inserimento in una delle nicchie presenti in Sala II, dove ne segnala la presenza il Nibby nella guida alla galleria del 1832. Prima del 1893 il busto venne spostato in Sala VIII, dove attualmente è collocato.

La scultura rappresenta Anna Galeria Faustina, moglie dell’imperatore Antonino Pio, detta Maggiore per distinguerla dalla figlia omonima, moglie del successore del padre, Marco Aurelio, nel tipo cosiddetto mit Stirnband (Fittschen, Zanker 1983, pp. 19ss, n. 18, tav. 22-23). Il volto è riconoscibile dai larghi piani facciali, contorni sfuggenti, guance morbide, accentuato doppio mento, occhi dal bulbo oculare sporgente con palpebre dal profilo netto, ampie sopracciglia e bocca dalle labbra spesse, tutte peculiarità fisionomiche dell’imperatrice note attraverso l’iconografia monetale e la plastica ufficiale. La capigliatura è eseguita con fitte e scabre ondulazioni portate all’indietro; sopra la fronte si intravede una porzione di nastro, nascosto dalle ciocche, mentre dalla nuca i capelli avvolti su sé stessi in due gruppi di treccioline sono riportati sulla sommità della testa e fissati in una morbida crocchia. Secondo la classificazione proposta da Fittschen, il tipo mit Stirnband conta nove repliche, meno di quelle individuate da Wegner (Wegner 1939, pp. 28 ss). Fra queste in particolare si ricordano l’esemplare capitolino (Wegner 1939, pp. 26, 161, tav. 10) e quello dalla collezione Farnese (Napoli, MANN, inv. 6080, Coraggio 2009), in cui tuttavia i capelli sono posteriormente raccolti in semplici ondulazioni concluse nella crocchia. Secondo Fittschen (Fittschen 1977, p. 83) il tipo mit Stirnband è distribuito lungo l’arco del principato e utilizzato anche per repliche postume: gli esemplari possono essere distinti su base stilistica; si evidenzia, inoltre, la limitata circolazione delle creazioni plastiche, destinate principalmente all’ambito urbano.

La cosiddetta acconciatura detta “a turbante” o “a torre” caratterizza tutti e tre i tipi ritrattistici noti per questa imperatrice, come dal primo tipo, caratterizzato da forme sciolte e morbide (si veda ritratto nei Magazzini di Ostia, Calza 1964, n. 143) al terzo, derivante dal tipo Dresda o Typus mit Stirnhaarrosetten, caratterizzato da una frangia piatta divisa in due sezioni ondulate e simmetriche, sormontata da due ciocche attorcigliate in forma di rosetta (Fittschen, Zanker 1983, pp. 17ss, n. 17). Si tratta di fatto di un’evoluzione delle pettinature a “diadema”, con corona di trecce calzata intorno al capo come un berretto a più livelli, già ricorrenti nei ritratti delle dame della famiglia Ulpia; con Marciana, sorella di Traiano, si diffuse infatti il diadema articolato a tre livelli, poi attestato nelle immagini delle altre componenti femminili della famiglia imperiale e tra i ritratti privati di età traianeo-adrianea, che riproducevano il modello standard variandolo nella composizione e nel numero delle fasce del ‘diadema’, ridotte o aumentate fino a quattro. Mentre i turbanti adrianei sono di solito molto ampi e ben calzati sulla fronte, in età antonina si restringono e si allungano formando una torre svasata (Turmfrisur), più stretta della testa, che caratterizza tutti e tre i tipi ritrattistici noti di Faustina Maggiore (Ambrogi 2013; Buccino 2017).

Le forme più severe e contenute dell’acconciatura di Faustina Maggiore rispetto ai canoni precedenti si inseriscono in una precisa scelta propagandistica, quale allusione ai principi di ordine e rigore morale che il nuovo corso del Principato voleva incarnare. 

Per quel che attiene la datazione del ritratto Borghese, la modalità di esecuzione del turbante, l’uso del trapano e lo stile veristico e maestoso ma lontano dalla temperie tardo-adrianea, inducono a pensare a una realizzazione nel periodo centrale del regno di Antonino Pio.

Jessica Clementi




Bibliografia
  • A. Nibby, Monumenti scelti della Villa Borghese, Roma 1832, pp. 73-74.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1840, p. 25, n. 22.
  • A. Nibby, Roma nell’anno 1838, Roma 1841, p. 925, n. 22.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1854 (1873), p. 29, n. 21.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 48.
  • M. Wegner, Das römische Herrscherbild: Die Herrscherbildnisse in antoninischer Zeit, in Das römische Herrscherbild, Abteilung 2, 4, Berlin, 1939, pp. 26, 161, tav. 10.
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1954, p. 21.
  • R. Calza, Catalogo del Gabinetto fotografico Nazionale, Galleria Borghese, Collezione degli oggetti antichi, Roma 1957, p. 15, n. 146.
  • R. Calza, Scavi di Ostia. 5, I ritratti. 1, Ritratti greci e romani fino al 160 circa d.C., Roma 1964, n. 143.
  • K. Fittschen, Katalog der antiken Skulpturen in Schloss Erbach, Berlin 1977.
  • M. Wegner, Verzeichnis der Kaiserbildnisse von Antoninus Pius bis Commodus, in “Boreas”, 2, 1979, p. 135.
  • P. Moreno, Museo e Galleria Borghese, La collezione archeologica, Roma 1980, p. 21.
  • P. Moreno, S. Staccioli, Le collezioni della Galleria Borghese, Milano 1981, p. 101, fig. p. 90.
  • L. De Lachenal, La collezione di sculture antiche della famiglia Borghese e il palazzo in Campo Marzio, in “Xenia”, 4, 1982, pp. 66, 97 (Appendice VI, n. 85).
  • P. Moreno, C. Sforzini, I ministri del principe Camillo: cronaca della collezione Borghese di antichità dal 1807 al 1832, in “Scienze dell’Antichità, Storia, Archeologia, Antropologia”, I, 1987, pp. 339-371, in part. pp. 342, 361.
  • K. Fittschen, P. Zanker, Katalog der römischen Porträts in den Capitolinischen Museen und den anderen kommunalen Sammlungen der Stadt Rom, 3. Kaiserinnen- und Prinzessinenbildnisse, Fraunenporträts, Mainz 1983, pp. 19ss, n. 18, tav. 22-23.
  • P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 198, n. 20.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, p. 258, n. 251.
  • F. Coraggio, Ritratto di Faustina Maggiore su busto moderno in alabastro, in C. Gasparri (a cura di), Le sculture Farnese. II. I ritratti, Verona 2009, pp.93-94, n. 67.
  • A. Ambrogi, Testa-ritratto femminile di età adrianea proveniente dalle fondazioni della basilica paleocristiana a deambulatorio sulla via Ardeatina, in “Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma”, 114, 2013, pp. 63-82.
  • L. Buccino, L'acconciatura a toupet di riccioli nei ritratti femminili scolpiti e dipinti, in “Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma”, 118, 2017, pp. 7-38.
  • Scheda di catalogo 12/01008552, P. Moreno 1976; aggiornamento G. Ciccarello 2021