Il ritratto, inserito in un busto loricato moderno, è di ignota provenienza. La testa, lievemente rivolta a destra, dalla forma ovale, ritrae un giovane di circa 10-12 anni con piccole labbra carnose chiuse e grandi occhi con palpebre sottili e definite sormontati da ampie arcate sopracciliari. Una corposa frangia con ciocche segnate da brevi incisioni e aperture a coda di rondine copre gran parte della fronte. Pur mancando sufficienti elementi per l’identificazione con un preciso personaggio, non è possibile escludere che si tratti del ritratto di un principe della famiglia giulio-claudia (forse Britannico?) a meno di non volervi scorgere un’immagine privata ispirata alle iconografie ufficiali.
Inventario Fidecommissario Borghese 1833, C, p. 44, n. 50. Acquisto dello Stato, 1902.
Il ritratto, inserito in un busto moderno loricato, è di ignota provenienza. Nel 1820 venne affidato a Felice Festa per il restauro, insieme ad altri busti destinati all’esposizione in sala I entro nicchie in alto nelle pareti, nell’ambito dell’ambizioso programma di allestimento della nuova collezione negli ambienti del Casino di Villa Pinciana.
La testa, lievemente rivolta a destra, dalla forma ovale, ritrae un giovane di circa 10-12 anni con piccole labbra carnose chiuse e grandi occhi con palpebre sottili e definite sormontati da ampie arcate sopracciliari. Una corposa frangia copre gran parte della fronte: i capelli sono articolati in ciocche segnate da brevi incisioni e aperture a coda di rondine. In questo ritratto Paolo Moreno riconosceva un personaggio della famiglia giulio-claudia, per alcuni elementi fisiognomici e il trattamento della chioma: nello specifico vi identificava Britannico, figlio di Claudio e Messalina nato nel 41/42 e prediletto dal padre, come racconta Svetonio, prevedendolo come suo successore. Il giovane, cagionevole di salute, sarà poi eliminato nel 55, poco dopo la morte del padre, agevolando l’ascesa al potere di Nerone, figlio della moglie Agrippina Minore e Gneo Domizio Enobarbo, adottato da Claudio nel 50 d.C. L’iconografia di Britannico è di incerta identificazione: le iscrizioni dimostrano che il suo ritratto apparteneva alle immagini imperiali dell’epoca; solo alcuni rari sesterzi ne riproducono l’immagine, per lo più poco leggibile per la scarsa qualità delle emissioni. La coeva diffusione del ritratto di Nerone ha reso problematica l’attribuzione dei ritratti a l’uno o all’altro (si vd. Poulsen 1951; Amedick 1991; De Maria 2015; recenti riletture in Pollini 2021). Inoltre, i ritratti plastici ricondotti con buona sicurezza al giovane principe ne riproducono le fattezze all’età di 4-5 anni (vd. Getty Villa, inv. 82.A.A; Musée d’Art ed d’Histoire, Genève inv. C186) o al massimo 8 anni (vd. ritratto da Velleia, MAN Parma, inv.826; sulle diverse attribuzioni Pollini 2021, pp. 256-257, nota 96).
La testa Borghese non offre sufficienti elementi per l’identificazione con un preciso personaggio, come spesso accade per la ritrattistica di infanti e fanciulli in questo periodo; non è possibile escludere che si tratti del ritratto di un principe della famiglia giulio-claudia, a meno di non volervi scorgere un’immagine privata ispirata alle iconografie ufficiali.
Jessica Clementi