Il ritratto virile, di ignota provenienza, è inserito su un busto loricato moderno. Caratterizzato da un’espressione assorta, evidenziata dagli zigomi sporgenti e dalle rughe di espressione che solcano i lati del naso, ha una capigliatura organizzata in ciocche ondulate desinenti a punta che formano una frangia regolare, con lunghi riccioli sulla sommità del capo. La disposizione dei capelli riprende l’iconografia ritrattistica dei principi di età giulio-claudia, in particolare di Caligola. La scultura, fortemente rilavorata in superficie, è inquadrabile agli inizi del I secolo d.C.
Collezione Borghese, citata nell’Inventario Fidecommissario Borghese 1833, C, p. 54, n. 181 (sala VIII). Acquisto dello Stato, 1902.
Il ritratto virile, di cui sono antichi la testa e il collo, presenta numerose tracce di rilavorazione moderna con spazzola sulla superficie ed è inserito su un busto loricato moderno. La testa di forma squadrata e massiccia nella parte superiore fino agli occhi è frontale. Il volto, glabro, presenta un’espressione assorta e concentrata sottolineata dall’ampia fronte corrucciata, dagli zigomi sporgenti e dai marcati solchi nasolabiali. I grandi occhi lisci con caruncola lacrimale incisa con il trapano hanno la palpebra superiore marcata; la bocca carnosa è serrata con angoli scavati e rivolti leggermente verso il basso. La pettinatura è ordinata in ciocche mosse che dipartono da un vortice sulla sommità del capo formando una frangia regolare di ciocche desinenti a punta, che si arrestano bruscamente davanti alle orecchie per intervento del restauro moderno. La disposizione della chioma, in ciocche fitte e contigue con andamento omogeneo e terminazione verso destra, e il denso accavallarsi dei lunghi riccioli sulla sommità del capo, è genericamente ispirata al repertorio della ritrattistica ufficiale di età giulio-claudia, in cui si osserva una tendenza a idealizzare le immagini e assimilare i tratti individuali dei singoli membri a quelli del capostipite della famiglia.
In particolare la scultura sembra trovare un confronto con l’iconografia nota di Caligola negli ultimi tempi del principato, così come appare in un ritratto dall’Asia Minore conservato alla Glyptotek di Copenaghen (Inv. n. 2687; Boschung 1988, pp. 111 ss, n. 18 Tavv. 17-18, 1–4; Pollini 2013, pp. 263–265, fig. 5–7).
Aspetti tecnici ed iconografici permettono di inquadrare il ritratto Borghese, di ignota provenienza, nella prima metà del I secolo d.C. Non è da escludersi che la scultura sia stata acquistata contestualmente all’altro ritratto di principe giulio-claudio, esposto nella medesima sala (CCXXXIX), che mostra segni di analoga rilavorazione della superficie.
Jessica Clementi