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Ritratto di Vespasiano

Fedeli Tommaso

1598 - 1658

Il personaggio ritratto è Tito Flavio Vespasiano, primo imperatore della dinastia Flavia: la grande testa, con la fronte solcata da rughe, la bocca sottile e il mento sporgente sono i tratti ricorrenti nella sua iconografia, nota attraverso numerose sculture antiche.
Il busto viene attribuito, sulla scorta di un pagamento conservato nell’Archivio Borghese, a Tommaso Fedeli, ed era conservato nella Villa Pinciana nell’attuale sala VIII. Esso sarebbe quindi stato aggiunto tra il 1830 e il 1833 alla serie di busti imperiali e consolari provenienti dal Palazzo Borghese ed esposto con essi nella sala IV. L’autore era particolarmente noto nell’ambiente romano per la sua abilità nella lavorazione del porfido.


Scheda tecnica

Inventario
CLV
Posizione
Datazione
1619
Tipologia
Materia / Tecnica
porfido e alabastro orientale
Misure
altezza 86 cm
Provenienza
Eseguito per Scipione Borghese (Archivio Segreto Vaticano, Archivio Borghese, 1030, Villa Pinciana, 1609-1624, in I. Faldi, Galleria Borghese. Le sculture dal sec. XVI al XIX, Roma 1954, p. 17). Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 49, n. 111. Acquisto dello Stato, 1902.
Conservazione e Diagnostica
  • 1995/ 1996 C.B.C. Coop. a.r.l.

Scheda

L’imperatore Vespasiano è ritratto frontalmente, la testa ha la fronte ampia e solcata da rughe, gli occhi sottolineati da occhiaie, bocca sottile e mento sporgente. Indossa un paludamentum, appuntato sulla spalla destra con una fibula circolare e disposto in pieghe schiacciate che ricorrono con lo stesso andamento in alcuni busti della serie attribuita a Giovanni Battista della Porta (inv. LIII). Sotto di esso si intravedono uno spallaccio della corazza e la veste sottostante. Il busto contiene tutti gli elementi caratteristici dell’iconografia del primo imperatore dei Flavi, anche se in alcuni punti risultano semplificati rispetto ai più celebri prototipi antichi. Ciò si nota soprattutto negli occhi che qui sono ingranditi e senza le palpebre cadenti presenti in tutti i suoi ritratti e la tipica formazione di una piega – quasi un raddoppio – sull’arcata sopracciliare. Il busto si distingue dalla serie dei Cesari insieme alla quale è esposto per il differente materiale usato nel peduccio.

Si tratta probabilmente della replica del Vespasiano aggiunta tra il 1830 e il 1832 alla raccolta di sedici ritratti tolti dalla galleria del Palazzo Borghese in Campo Marzio e posti nella sala IV della Villa Pincina (Nibby 1832, pp. 94-96). Il Faldi identifica il busto con un Vespasiano in porfido e alabastro citato in un inventario del 1765 come esposto nella sala del Gladiatore e ipotizza che sia lo stesso che si trova citato in un documento dell’Archivio Borghese come eseguito da Tommaso Fedeli nel 1619 (Archivio Segreto Vaticano, Archivio Borghese, 1030, Villa Pinciana, 1609-1624, in Faldi 1954, p. 17). Una testa di Vespasiano “col busto cotognino” è citata da Manilli nella stanza di Saturno, attuale sala VIII (Manilli 1650, p. 86), meno convincente appare l’identificazione nella descrizione del busto lasciata da Montelatici nella Sala del Sileno, corrispondente alla stessa sala: “Vespasiano, col busto di portasanta e il piede d’africano” (1700, p. 209).

Del Fedeli, le cui notizie biografiche sono estremamente scarse, sappiamo dal Bellori che era chiamato “Tommaso del porfido, per la facilità sua nel lavorarlo e condurlo con tenerezza in perfezzione” (in Di Castro 1993, p. 150).

     

Sonja Felici




Bibliografia
  • I. Manilli, Villa Borghese fuori di Porta Pinciana, Roma 1650, p. 86.
  • D. Montelatici, Villa Borghese fuori di Porta Pinciana con l’ornamenti che si osservano nel di lei Palazzo, Roma 1700, p. 209.
  • A. Nibby, Itinerario di Roma e delle sue vicinanze, vol. 2, Roma 1830, p. 360.
  • A. Nibby, Monumenti scelti della Villa Borghese, Roma 1832, pp. 95-96.
  • A. Nibby, Roma nell’anno MDCCCXXXVIII. Parte seconda moderna, Roma 1841, pp. 919-920.
  • Beschreibung der Stadt Rom, a cura di E. Z. Platner, III, 3, Stuttgart-Tübingen 1842, p. 249.
  • E. Pistolesi, Descrizione di Roma e suoi contorni, Roma, Gallarini, 1852, p. 385.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano del Palazzo della Villa Borghese, Roma 1854 (1873), I, p. 19.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, pp. 33-34.
  • A. De Rinaldis, La R. Galleria Borghese in Roma, Roma 1935, p. 13.
  • A. De Rinaldis, Arte decorativa nella Galleria Borghese, in “Rassegna della Istruzione artistica”, 10-11-12, 1935, pp. 311-319, in part. p. 318.
  • A. De Rinaldis, Catalogo della Galleria Borghese in Roma, Roma 1948, p. 25.
  • P. Della Pergola, La galleria Borghese in Roma, Roma 1951, pp. 14-15.
  • I. Faldi, Galleria Borghese. Le sculture dal sec. XVI al XIX, Roma 1954, pp. 16-17, cat. 11, fig. 11p.
  • H. Hibbard, Palazzo Borghese Studies. II, the Galleria, in “The Burlington magazine”, 104,1962, pp. 9-20.
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1974, pp. 14-15.
  • Le collezioni della Galleria Borghese, a cura di S. Staccioli, P. Moreno, Milano 1981, p. 103.
  • D. Di Castro Moscati, Il porfido rosso antico, una esclusività romana, in “Gazzetta antiquaria”, 1, 1987, pp. 42-48.
  • D. Di Castro, Tommaso Fedeli, virtuoso del porfido, in “Antologia di belle arti”, 43/47, 1993, pp. 150-157.
  • E. Fumagalli, Palazzo Borghese: committenza e decorazione privata, Roma 1994.
  • Galleria Borghese, a cura di A. Coliva, Roma 1994, p. 15.
  • Guida alla Galleria Borghese, a cura di K. Herrmann Fiore, Roma 1997, p. 43.
  • M.C. Marchei, Alabastro egiziano o cotognino, onice, in Marmi antichi, a cura di G. Borghini, Roma 1997, pp. 140-141, cat. 4; Porfido rosso, Ibidem, p. 274, cat. 116.
  • P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 129.
  • E. Rosso, in Divus Vespasianus: il bimillenario dei Flavi, catalogo della mostra (Roma, Colosseo, Curia e Criptoportico "neroniano" 2009-2010), a cura di F. Coarelli, F.P. Arata, Milano 2009, pp. 403 cat. 1, 495 cat. 97.
  • V. Curzi, Allestimenti di dimore romane tra Seicento e Settecento: un itinerario nella tradizione classicista dell’Urbe, in Il capitale culturale, Supplementi 8 (2018), pp. 301-316, in part. 305-306.
  • D. Del Bufalo, Porphyry. Red imperial porphyry. Power and religion, Torino 2018, p. 116, n. H79.
  • Scheda di catalogo 12/01008650, S. Pellizzari 1983; aggiornamento S. Felici 2020.