Il frammento di lastra è pertinente al fianco destro di un sarcofago di cui si conservano altre porzioni (Salone XXXV – speculare a questa – e Salone, IIL, Sala VIII, CCXXVII, CCXXXVII). La parte inferiore della scena è caratterizzata da una ghirlanda di frutti e fiori, mentre nella lunetta compare una figura fantastica, un grifo con testa leonina e coda di pistrice, diretto a sinistra.
Il tipo appartiene a una serie dei sarcofagi decorati con ghirlande prodotti fra I e IV sec. d.C. e il corteggio marino impiegato per ornare la lunetta è fra i temi più frequentemente diffusi nella scultura funeraria romana, quale chiaro rimando alla quiete e beatitudine ultraterrene.
Collezione Borghese (ante 1671)?; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, C., p. 43, n. 27. Acquisto dello Stato, 1902.
Il frammento di lastra, inserito su un basamento moderno, comprende una voluminosa ghirlanda pendente alle estremità da due polsini, dove una foglia di vite copre una teoria di frutti, foglie e fiori. Nella lunetta della ghirlanda compare una figura fantastica, un grifo con testa leonina e coda di pistrice, diretto a sinistra.
La scena raffigurata è pertinente al lato breve destro di un sarcofago, il cui fianco sinistro, con decorazione analoga ma speculare, è collocato nel Salone (XXXV) con funzione di base, mentre tre sezioni della fronte – in cui è effigiato il tema omerico del trasporto delle armi di Achille da parte delle Nereidi – sono inserite in basi moderne ed esposte nel Salone (IIL) e nella sala VIII (CCXXXVII; CCXXVII).
Il tipo appartiene a una lunga serie di sarcofagi decorati con ghirlande, che si distinguono per la presenza del motivo a festoni a rilievo che conobbe grande fortuna dalla tarda età traianea-prima età adrianea fino al tardo IV sec (da ultimo Herdejürgen 1996). Nello specifico, nell’ambito della produzione artistica romana, il tema iconografico in esame ricorre su una serie di sarcofagi a committenza urbana con Eroti ghirlandofori che utilizza, come riempitivo degli encarpi, motivi marini. Il tema del thiasos marino posto a ornamento della lunetta è fra i maggiormente diffusi nella scultura funeraria romana poiché chiaro rimando alla quiete e beatitudine ultraterrene (Engelmann 1973, pp. 60-65; Guj 2010; Parodo 2018).
Considerazioni tecniche e stilistiche permettono di datare il sarcofago Borghese all’età adrianea o prima età antonina.
Jessica Clementi