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Adorazione dei Magi

da Ponte Jacopo detto Jacopo Bassano

(Bassano del Grappa 1510 - 1592)

Il dipinto è identificabile con una delle due Adorazioni dei Magi, segnalate in collezione alla metà del Seicento. Riferita genericamente ai Bassano, l’opera è stata definitivamente attribuita a Jacopo con convincenti argomentazioni. Alla sinistra della composizione largo spazio è dato alle figure dei servitori, affaccendati a sistemare i doni: porcellane, ori e argenti posti in evidenza a sinistra. Fa significativamente da sfondo a questa rappresentazione un paesaggio con la veduta della città di Bassano del Grappa. L’opera, di elevata qualità e databile al 1576 circa, è stata riconosciuta, per il suo schema compositivo, come il prototipo di successive elaborazioni di questo tema.


Scheda tecnica

Inventario
150
Posizione
Datazione
1576 circa
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tela
Misure
cm 126 x 140
Provenienza

Roma, collezione Borghese, 1650 (Manilli 1650, pp. 88, 113); Inventario 1790, Stanza I, n. 15; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 16. Acquisto dello Stato, 1902.

Mostre
  • 1939 Venezia
  • 1990 Roma, Palazzo Venezia
  • 1992 Bassano del Grappa, Museo Civico
  • 2009-2010 Roma, Palazzo Venezia
  • 2024-2025 Helsinki, Sinebrychoff Art Museum

Scheda

La questione attributiva dell’opera è complessa. Il dipinto è identificabile con una delle due Adorazioni dei Magi menzionate da Manilli nella Villa di Porta Pinciana nel 1650, una riferita a Jacopo Bassano e l’altra più genericamente ai Bassano. Nell’inventario del 1790 le due versioni sono ancora citate con tali attribuzioni e nell’Inventario Fidecommissario del 1833 quella identificabile con questo quadro compare ancora come opera di Jacopo Bassano. Venturi (1893) manteneva il riferimento al pittore, mentre Longhi (1928) leggeva nella “scintillante” Adorazione dei Magi l’ampio intervento di Francesco Bassano accanto al padre. Arslan (1931 e 1960), seguito da De Rinaldis (1948) e da Della Pergola (1955), ne assegnava l’esecuzione al solo Francesco. Alberton Vinco da Sesso (1986) in un primo momento accoglieva la proposta di Arslan, salvo poi espungere il dipinto dal catalogo di Francesco, assegnandolo alla mano di Jacopo (1992). Ballarin (1988) lo riteneva autografo di Jacopo, datandolo al 1576 circa, mentre per Rearick (1992) si trattava di un’opera di Leandro Bassano eseguita intorno al 1580. Recentemente Donati (2017) lo ha pubblicato con un’attribuzione al solo Jacopo, mentre Corsato (2009-2010) ha posto in evidenza la difficoltà di definire il grado di intervento di uno o dell’altro dei Bassano, propendendo comunque per identificare nel dipinto la mano di Leandro accanto al padre Jacopo. Lo studioso ha rilevato come in opere devozionali di questo tipo erano gli stessi Bassano a ricercare un’omogeneità stilistica, rendendo spesso ardua l’identificazione delle responsabilità dell’uno o dell’altro dei pittori originari di Bassano del Grappa. D’altro canto, l’esistenza di una replica del dipinto già presso la galleria antiquaria Alfonsi di Vicenza (Faggin 1998), ritenuta da Corsato di qualità inferiore, starebbe ad indicare la precedenza dell’Adorazione Borghese, frutto di un’esecuzione più sorvegliata da parte del più esperto Jacopo o del figlio Francesco ormai autonomo.

L’episodio biblico dell’Adorazione dei Magi ben si adattava al linguaggio espressivo dei Bassano, fondato sul realismo e sul carattere narrativo del tema. Si conoscono infatti almeno venticinque repliche, identiche o con varianti, di questo soggetto (cfr. Donati 2017).

Nel quadro si osserva un’armoniosa concatenazione di moti dei vari gruppi di personaggi, da quello dei protagonisti, alle varie comparse del corteo, tra cui animali e servitori trasportanti una varietà di luccicanti suppellettili. Un baluginio luminoso accende di preziosi bagliori oggetti e corpi, mentre a fare da sfondo è un vibrante paesaggio tizianesco dalla condotta pittorica larga e sintetica. Da notare la presenza del pavone, simbolo di rinascita o di risveglio, in relazione al tema raffigurato (cfr. Di Monte 2008).

Elisa Martini




Bibliografia
  • I. Manilli, Villa Borghese fuori di Porta Pinciana, Roma 1650, pp. 88, 113
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 45
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 105
  • D. von Hadeln, in C. Ridolfi, Le Meraviglie dell’Arte overo le Vite de gl’illustri Pittori Veneti e dello Stato, 2 voll., (Venezia 1648), Berlino 1914-1924, p. 394
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, pp. 75, 192
  • L. Frohlich-Bume, Neu aufgetauchte Gemälde Jacopo Bassanos, in “Jahrbuch der Kunsthistorischen Sammlungen in Wien”, 4, 1930, pp. 231, 233, fig. 242
  • E. Arslan, I Bassano, Bologna 1931, pp. 205, 231
  • Shilenko-Andreeyeff, The romantic current in Italian art and some Venetian Paintings in Moscow and Leningrad, in “Art in America”, XXI, 1933, p. 128
  • A. De Rinaldis, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1939, p. 44
  • A. De Rinaldis, Catalogo della Galleria Borghese in Roma, Roma 1948, p. 82
  • P. della Pergola, Itinerario della Galleria Borghese, Roma 1951, p. 53
  • L. Magagnato, Mostra di dipinti dei Bassano recentemente restaurati, Venezia 1952, p. 50
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, pp. 98-99, n. 172
  • E. Arslan, I Bassano, II, Milano 1960, I, pp. 189, 221, II, fig. 221
  • R. Longhi, Edizione delle opere complete. II. Saggi e ricerche 1925-1928, 2 voll., Firenze 1967, I, pp. 293, 340, n. 150
  • L. Alberton Vinco da Sesso, Dal Ponte, Francesco, il Giovane, detto Bassano, in Dizionario Biografico degli Italiani, 32, 1986, p. 174
  • A. Ballarin, Jacopo Bassano: S. Pietro risana lo storpio, in Pittori padani e toscani tra Quattro e Cinquecento, catalogo della mostra (Vicenza 1988), a cura di A. Angelini, Vicenza 1988 pp. 4, 6
  • W.R. Rearick, Jacobus a Ponte Bassanensis. I disegni della vecchiaia (1577-1592), V, Bassano del Grappa 1992, p. 5
  • L. Alberton Vinco da Sesso, in Jacopo Bassano (c. 1510-1592), catalogo della mostra (Bassano del Grappa, Museo Civico, 1992; Forth Worth, Kimbell Art Museum, 1992-93), a cura di B.L. Brown, P. Marini, Bologna 1992, pp. 154-156, n. 56
  • A. Ballarin, Jacopo Bassano 1573-1580, in in Jacopo Bassano (c. 1510-1592), catalogo della mostra (Bassano del Grappa, Museo Civico, 1992; Forth Worth, Kimbell Art Museum, 1992-93), a cura di B.L. Brown, P. Marini, Bologna 1992, p. CXCII
  • A. Ballarin, Jacopo Bassano, Cittadella 1995, I/2, p. 414
  • K. Herrmann Fiore, Museo e Galleria Borghese. Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 54
  • M. Di Monte, Due “Adorazioni dei pastori” di Jacopo Bassano a confronto, in “Venezia Cinquecento”, 17, 2007(2008), pp. 161-162, fig. 38
  • C. Corsato, in Il potere e la grazia: i santi patroni d’Europa, catalogo della mostra (Roma, Palazzo Venezia, 7 ottobre 2009 - 31 gennaio 2010), a cura di A. Geretti, S. Castri, Milano 2009, pp. 224-225, n. 6.9, p. 142, fig.
  • G. Faggin, Adorazione dei Magi: un importante dipinto di Jacopo e Francesco Bassano; (circa 1575), Vicenza 1998, p. 20
  • A. Donati, Jacopo Bassano “Vivezza e grazia di colore”: l’“Adorazione dei Magi” e i suoi multipli, Roma 2017, p. 79, n. 19