Nello sfondo della scena, che vede i tre Magi intenti a porgere i doni al piccolo Gesù, è un edificio sormontato da una copertura in legno e paglia, da cui si affaccia un uomo a contemplare l'evento. L'opera è cronologicamente collocata nel periodo della maturità del pittore, intorno al 1522.
Roma, cardinale Pietro Aldobrandini, 1603, n. 52; Meldola, cardinale Pietro Aldobrandini, 1612, n. 2; Roma, Olimpia Aldobrandini junior, 1682, n. 324; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 6 n. 2. Acquisto dello Stato, 1902.
Una quinta architettonica di rovine, dalle quali si affaccia un anziano signore vestito di rosso sovrastato da un abbaino dove sono poggiate due colombe che amoreggiano, accoglie la scena dell’adorazione dei Magi al piccolo Gesù. Il Bambino, in braccio alla Vergine, si protende verso uno dei Sovrani e, incuriosito, sta toccando uno dei preziosi contenitori recanti oro, incenso e mirra.
Quest’opera è accomunata nella storia collezionistica all’Incredulità di san Tommaso (inv. 223) e alla garofalesca Madonna con Bambino in trono e i Santi Pietro e Paolo (inv. 213), senza dubbio di provenienza Aldobrandini. I recenti studi ne hanno chiarito un passaggio per Meldola (Costamagna 2000), data la sua presenza in un inventario precedentemente collegato alle eredità Salviati ma che si è dimostrato invece del cardinale Pietro (Tarissi de Jacobis 2003[2004]).
Il dipinto in collezione Borghese può essere avvicinato, per alcune tipologie fisiognomiche, all’opera presente nell’inventario di Olimpia senior che raffigura Cristo e l’Adultera oggi alla National Gallery di Londra (inv. 641). Per quanto riguarda la composizione, soprattutto negli elementi che conferiscono umanità e naturalità – come ad esempio il vecchio affacciato e le colombe – la tavola in analisi si può accostare all’Adorazione dei pastori della Galleria degli Uffizi a Firenze (inv. 1890 n.1352). In questo dipinto, così come nella tavola londinese poc’anzi citata, vi si trovano elementi di un inedito lirismo naturalistico, oltre ad una certa propensione per le contaminazioni stilistiche presenti nelle contemporanee soluzioni adottate dai pittori di area bresciana (Tarissi de Jacobis 2002).
Lara Scanu