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Battaglia

Rosa Salvatore

(Arenella 1615 - Roma 1673)

La battaglia, tema caro all’attività pittorica di Salvator Rosa, fu uno dei suoi soggetti preferiti fin dagli esordi presso le botteghe di Jusepe de Ribera e di Aniello Falcone, con i quali è possibile istituire alcune analogie stilistiche. Il pittore, infatti, divenne celebre per queste sue composizioni costruite quasi sempre con al centro un apice drammatico, una sorta di perno intorno al quale si struttura l’intera scena; e colonne di polvere che si alzano minacciose in mezzo alla mischia.


Scheda tecnica

Inventario
353
Posizione
Datazione
Metà del secolo XVII
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tela
Misure
cm 72 x 132,5
Cornice
Salvator Rosa (cm 102 x 157,5 x 8)
Provenienza

Roma, collezione Bartolomeo Cavaceppi, ante 1787 (Della Pergola 1955); Roma, collezione Marcantonio Borghese, 1787; Inventario 1790, Stanza II, n. 39; Inventario Fidecommissario, 1833, p. 7. Acquisto dello Stato, 1902.

Mostre
  • 1985 Roma, Palazzo Venezia.

Scheda

Il dipinto entrò nella raccolta Borghese nel 1787 in seguito alla richiesta di un vitalizio mensile di cinquanta scudi, chiesto da Bartolomeo Cavaceppi a Marcantonio Borghese. Il noto scultore, infatti, in tale occasione cedette al principe ben otto opere, tra cui questa Battaglia, elencata nel documento di cessione reso noto da Paola della Pergola (1955, p. 154, n. 27) come opera "di Borgognone". L'attribuzione al Courtois fu mantenuta sia nell'inventario del 1790, sia negli elenchi fedecommissari (1833), giungendo fino ad Adolfo Venturi che nel 1893 decise di assegnare la tela a Salvator Rosa. Tale parere fu accolto positivamente da tutta la critica (Longhi 1928; De Rinaldis 1939) e da Paola della Pergola che nel 1955 pubblicò l'opera nel catalogo dei dipinti della Galleria Borghese come autografo del pittore napoletano.

Questa Battaglia, non citata nè da Luigi Salerno (1966), nè da Caterina Volpi (2014), rappresenta in primo piano un cavaliere ferito, disarcionato dal suo cavallo bianco, mentre al suono della tromba, avanza l'esercito. In questa scena, Rosa adotta uno schema già utilizzato, focalizzando l'attenzione su alcune figure isolate - come il soldato che suona la tromba o il gruppo di cavalieri ritratto all'estrema destra - o in momenti particolarmente drammatici e pieni di pathos - in questo caso il militare ferito a morte - mentre intorno a loro, tra colonne di fumo continua la guerra.

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 416; 
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 172; 
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 211; 
  • A. De Rinaldis, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1939, p. 42; 
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 89, n. 159; 
  • L. Salerno, Salvator Rosa, Firenze 1966 (non incluso); 
  • K. Herrmann Fiore, in Paesaggio con figura, catalogo della mostra (Roma, Palazzo Venezia, 1985), a cura di K. Herrmann Fiore, C. Tempesta, Roma 1985, p. 44;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 116.
  • C. Volpi, Salvator Rosa "pittore famoso" (1615-1673), Roma 2014 (non incluso).