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Cristo portacroce

copia da Luciani Sebastiano detto Sebastiano del Piombo

(Venezia 1485 ca. - Roma 1547)

Questo 'Cristo portacroce', copia da Sebastiano del Piombo, pervenne nella raccolta Borghese nel corso del XVII secolo, proveniente con tutta probabilità dall'eredità di Olimpia Aldobrandini senior. La tavola, di discreta qualità, è copia parziale della fortunata composizione del noto pittore veneziano, di cui esistono numerose versioni. In questo esemplare, dal fondo scuro, isolata emerge la figura di Cristo, ritratta mentre trascina la croce sul Golgota: il taglio ravvicinato, unito all'uso di una tavolozza scura, sembra infondere maggior pathos alla scena, rendendola di fatto più efficace dal punto di vista devozionale.


Scheda tecnica

Inventario
135
Posizione
Datazione
Seconda metà del XVI secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 76 x 52
Cornice

Salvator Rosa cm 90,4 x 67,5 x 6

Provenienza

Roma, collezione Olimpia Aldobrandini senior, 1626 (Inventario 1626, n. 83, n. 5; Della Pergola 1959); Inventario 1682; Roma, collezione Borghese, 1790 (Inventario 1790, Stanza IX, n. 26 (De Rinaldis 1937); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 17. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1903-05 Luigi Bartolucci (disinfestazione dai tarli);
  • 1952 Augusto Cecconi Principi (pulitura della superficie e delle vernici ingiallite, piccoli restauri);
  • 2000 Laura Ferretti (pulitura, eliminazione della vernice alterata, rimozione dei vecchi ritocchi e stuccature, stuccatura delle lacune, reintegrazione pittorica e verniciatura).

Scheda

Questa tavola proviene dalla ricca eredità di Olimpia Aldobrandini senior, elencata tra i beni della nobildonna sia nell'inventario del 1626 ("un Quadro con Christo che porta la Croce di Giulio Romano del n. 4), sia in quello del 1682 ("un quadro in tavola con Christo che porta la Croce di Giulio Romano alto palmi tre con cornice dorata e lavorata ..."; Della Pergola 1955). Assente nel 1693 tra i beni elencati nel palazzo di Campo Marzio, il dipinto riappare nel 1790, attribuito in tale occasione alla 'Scuola di Michelangelo', giudizio ripreso nel Fidecommisso ottocentesco (Inv. Fid. 1833) e così ripetuto nelle schede manoscritte di Giovanni Piancastelli (Id. 1891). Adolfo Venturi, nel Catalogo del 1893, assegnò l'opera a Bernardino Licinio il Pordenone, nome scartato sia da Giulio Cantalamessa (1912), secondo cui questo Cristo apparteneva a un anonimo e 'debole pittore', sia da Roberto Longhi, che dal canto suo parlò di Marco Pino (Longhi 1928).

Nel 1959 Paola della Pergola, partendo dal parere di Cantalamessa, pubblicò debitamente la tavola come opera parziale da Sebastiano del Piombo, eseguita a detta della studiosa da un ignoto pittore non oltre la prima metà del Cinquecento, nome in seguito precisato da Kristina Herrmann Fiore con quello di Prospero Fontana (Herrmann Fiore 2006). Di certo, la fortuna di questo soggetto, reso ancor più popolare dalle diverse redazioni eseguite dallo stesso Luciani intorno agli anni Quaranta del Cinquecento (Madrid, Museo del Prado; San Pietroburgo, Ermitage; Budapest, Szépmüvészeti Múzeum; Volpe-Lucco 1980), spinse molti artisti a realizzarne diverse repliche, apprezzate e largamente ricercate soprattutto a partire dalla seconda metà del XVI secolo quando la Chiesa, in seguito al Concilio di Trento, invitò i pittori a produrre immagini fedeli al dettato evangelico, efficaci - come questo Cristo - di indurre sentimenti di pietà e devozione nei fedeli.

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 229;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 98;
  • G. Cantalamessa, Note manoscritte al Catalogo di A. Venturi del 1893, Arch. Gall. Borghese, 1911-1912, n. 135;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 190;
  • A. De Rinaldis, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1937, p. 227;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, p. 137, n. 189;
  • P. Della Pergola, Gli Inventari Aldobrandini: l’Inventario del 1682, I, “Arte Antica e Moderna”, XIX, 1962, p. 322;
  • C. Volpe, M. Lucco, L'opera completa di Sebastiano del Piombo, Milano 1980, ad indicem;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 48.