Il Foro Traiano è una delle quattro vedute in miniatura della città di Roma eseguite da Johann Wilhelm Baur, di cui entrò in possesso il principe Marcantonio II Borghese. La serie, comprendente anche il Campidoglio, Piazza del Quirinale e Piazza Colonna, costituisce un’interessante ripresa della città nel suo assetto urbanistico seicentesco e testimonia la socialità dell’epoca attraverso un’accurata rappresentazione di personaggi e carrozze che animano le scene.
Collezione Borghese, citato per la prima volta nell’Inventario 1693, Stanza XI, n. 37 o 62; Inventario 1790, Stanza VII, nn. 82-85; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 26, nn. 15-18. Acquisto dello Stato, 1902.
L’opera appartiene a una serie di quattro miniature a tempera su pergamena, di formato circolare del diametro di circa dieci centimetri ciascuna. Esse furono eseguite dall’artista alsaziano Johann Wilhelm Baur e rappresentano quattro vedute romane: oltre a quella in esame, si tratta rispettivamente del Campidoglio (inv. 482), di Piazza del Quirinale (inv. 488) e di Piazza Colonna (inv. 489).
La serie è citata per la prima volta nell’inventario Borghese del 1693 come di autore incerto, mentre in quello del 1790 è correttamente attribuita: “Quattro tondi di prospettive, Giov. Gugl. Bagur”, così come nell’elenco fidecommissario del 1833: “Quattro tondini di prospettive, di Giovanni Gugliemo Bagar, del Diametro di oncie 5”.
Si pensa che le quattro miniature, così come il Prospetto di Villa Borghese dello stesso autore (inv. 519), firmato e datato 1636, fossero state acquistate dal principe Marcantonio II durante il soggiorno romano di Baur, o che le avesse ricevute in dono direttamente dall’artista (Della Pergola 1959, p. 146, nn. 200-203; Herrmann Fiore 1990, pp. 193-194, nn. 67-68; Barchiesi 2002, p. 144, n. 15).
Baur, nato a Strasburgo e qui formatosi al seguito del miniaturista Friedrich Brentel, arrivò in Italia nei primi anni Trenta del Seicento e soggiornò prevalentemente tra Roma e Napoli. Di questi anni restano varie testimonianze, per esempio l’album di disegni conservato a Strasburgo (Musée des Beaux Arts), di cui alcuni fogli riportano l’annotazione “Roma 1633” e “Roma 1637”, e altre due miniature in formato circolare ma di più grandi dimensioni, rappresentanti Piazza San Pietro e Piazza di Santa Maria Maggiore, forse anch’esse legate al collezionismo dei Borghese (Busiri Vici 1957, pp. 32-33; Della Pergola, cit.; per l’intero corpus dell’artista si veda Busiri Vici, cit., pp. 30-40; Salerno 1976, pp. 460-465). Stando alle fonti (J. von Sandrart, L’Academia Todesca della Architectura, Scultura & Pittura, 1675, II, pp. 306-307; A. Houbraken, De groote schouburgh der Nederlantsche konstschilders en schilderessen, II, 1718, p. 333; N. Pio, Le vite di pittori, scultori et architetti [1724] 1977, p. 91; F. Baldinucci, Notizie de’ Professori del disegno da Cimabue in qua. Secolo V dal 1610 al 1670, 1728, p. 197), il principe Marcantonio non fu il solo tra gli esponenti delle maggiori famiglie nobili ad intrattenere stretti rapporti con Baur, il quale godette della protezione del duca di Bracciano, del marchese Giustiniani, dei Colonna e degli Orsini. Intorno al 1637, Baur partì da Roma e si trasferì a Vienna, dove rimase fino alla morte, lavorando alla corte dell’imperatore Ferdinando III d’Asburgo.
La veduta del Foro Traiano è simile ad una incisione di Giovanni Battista Mercati, la numero 23 della raccolta Alcune vedute e prospettive di luoghi dishabitati di Roma, pubblicata nel 1629, da cui potrebbe derivare, anche se la torre sulla sinistra è maggiormente visibile nell’opera di Baur (Busiri Vici, cit., p. 38). Nonostante le piccole dimensioni di questa tempera, la visuale arriva molto in profondità, tanto che sulla destra è possibile distinguere le architetture dalla chiesa di Santa Maria di Loreto fino all’arco del viadotto che metteva in comunicazione Palazzo Venezia con la torre di Paolo III sul Campidoglio.
Le quattro miniature sono inserite a coppie in dei quadretti rettangolari contenenti ciascuno una doppia cornice circolare, con una fine decorazione a motivi vegetali. Il Foro Traiano è accoppiato alla veduta di Piazza del Quirinale ed è montato nella cornice di destra.
Pier Ludovico Puddu