Galleria Borghese logo
Risultati della ricerca
X
Nessun risultato :(

Consigli per la tua ricerca:

  • I risultati del motore di ricerca si aggiornano istantaneamente non appena si modifica la chiave di ricerca.
  • Se hai inserito più di una parola, prova a semplificare la ricerca scrivendone solo una, in seguito si potranno aggiungere altre parole per filtrare i risultati.
  • Ometti parole con meno di 3 caratteri, ad esempio "il", "di", "la", perché non saranno incluse nella ricerca.
  • Non è necessario inserire accenti o maiuscole.
  • La ricerca di parole, anche se scritte parzialmente, includerà anche le diverse varianti esistenti in banca dati.
  • Se la tua ricerca non produce risultati, prova a scrivere solo i primi caratteri di una parola per vedere se esiste in banca dati.

Le lacrime di san Pietro

ambito romano


L’opera è stata riferita dalla critica a diversi maestri attivi a Roma durante la prima metà del Seicento, senza tuttavia ottenere una designazione definitiva. Raffigura San Pietro in lacrime alla presenza di un gallo, simbolo del suo tradimento ma anche dell’alba nuova.


Scheda tecnica

Inventario
533
Datazione
secondo quarto del XVII secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tela
Misure
137 x 113
Provenienza

Collezione Borghese, citato nell’Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 8. Acquisto dello Stato, 1902.


Scheda

Il dipinto, la cui provenienza è ignota, compare per la prima volta nell’inventario fidecommissario del 1833 come opera di Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto. Il primo a menzionarne la sistemazione all’interno della Villa Borghese è il Nibby (II, 1841, p. 596) che, riportando l’attribuzione al pittore spagnolo, la definiva “opera piena di espressione […] e in cui è osservabile anche la vigoria del colorito”. Piancastelli (1891) ripeteva questo nome, mentre Venturi (1893) pensava a Giacinto Brandi e Longhi (1928) ad “un naturalista romano lievemente riberesco e moliano, verso il 1640”. Della Pergola (1959), da parte sua, preferiva mantenere un più generico riferimento all’ambito romano di metà Seicento, che è senz’altro quello giusto.

L’opera raffigura San Pietro affranto per aver rinnegato Gesù: con le mani giunte in preghiera, l’anziano santo volge lo sguardo pentito verso un punto lontano, alla presenza di un gallo, simbolo del tradimento e al contempo della buona novella di un’alba nuova e della luce che vince le tenebre.

 

Elisa Martini




Bibliografia
  • A. Nibby, Roma nell’anno 1838, Roma 1841, p. 596.
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 373.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 224.
  • G. Cantalamessa, Note manoscritte al Catalogo di A. Venturi del 1893, Arch. Gall. Borghese, 1911-1912, n. 533.
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 225.
  • A. Pigler, Barockthemen. Eine Auswahl von Verzeichnissen zur Ikonographie des 17. und 18. Jahrhunderts, I, Budapest 1956, p. 336.
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, p. 104, n. 150.
  • R. Longhi, Edizione delle opere complete. II. Saggi e ricerche 1925-1928, 2 voll., Firenze 1967, I, p. 356.
  • K. Herrmann Fiore, Museo e Galleria Borghese. Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 171.