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Martirio di santa Caterina d’Alessandria

Seguace di Tisi Benvenuto detto Garofalo

(Garofalo o Ferrara 1476 - Ferrara 1559)

Probabilmente il dipinto proviene dalla collezione di Lucrezia d'Este. Ritenuta generalmente opera di bottega, denota un certo accademismo formale frequente nei seguaci del Maestro. Nella scena è raffigurato il momento in cui gli angeli spezzano con le spade la ruota dentata, strumento del martirio della principessa Caterina, che poi troverà la morte per decapitazione.


Scheda tecnica

Inventario
216
Posizione
Datazione
1530-1540 circa
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 50 x 32
Provenienza

Ferrara, Inventario di Lucrezia d’Este d’Urbino, 1592, nn. 65, 66 (Della Pergola 1959, p. 345) ?; Inventario di Olimpia Aldobrandini, 1626, n. 215 (Della Pergola 1960, p. 436) ?; Collezione Borghese, Inventario 1693, Stanza I, n. 5; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 8. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1917, Francesco Cocchetti
  • 1941, Gabinetto Nazionale del Restauro
  • 1948, Carlo Matteucci
  • 1977, Gianluigi Colalucci
  • 1995, Laura Ferretti
  • 2008, Paola Mastropasqua
  • 2009, E.M. Conservazione
  • 2019, Laura Cibrario
  • 2020, Measure3D di Danilo Salzano (scansioni laser 3D)
  • 2020, Erredicci (indagini diagnostiche)
  • 2020, IFAC-CNR (indagini diagnostiche)

Scheda

Sebbene questa piccola tavola centinata compaia negli inventari Borghese per la prima volta nel 1693, la critica ha ricondotto il dipinto alla collezione di Lucrezia d’Este d’Urbino e, successivamente, alle raccolte Aldobrandini (Herrmann Fiore 2002), tuttavia non vi è alcuna certezza di tale corrispondenza, vista l’assenza di attribuzione nelle citazioni inventariali appena menzionate.

La debolezza compositiva, ravvisabile soprattutto nella sproporzione tra i piccolissimi e lontanissimi angeli che tuttavia toccano, rompendo, la ruota dentata a cui la santa principessa è destinata per il martirio, ha indotto da sempre gli studiosi ad inserire l’opera tra le composizioni ascrivibili ai seguaci di Garofalo (Venturi 1893, Longhi 1928, Della Pergola 1955).

Lara Scanu




Bibliografia
  • E. Platner, Bes Chreibung der Stadt Rom, III.3. Das Marsfeld, die Tiberinsel, Trastevere und der Janiculus, III, Stuttgart 1842, p. 281
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 127
  • G. Gruyer, L'art Ferrarais a l'époque des Princes d'Este, II, Parigi 1897, p. 324
  • R. Longhi, Precisioni nelle gallerie italiane. Galleria Borghese, Roma 1928 (ed. 1967), p. 343 n. 316
  • B. Berenson, Pitture italiane del Rinascimento: catalogo dei principali artisti e delle loro opere con un indice dei luoghi, Milano 1936, p. 188
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, n. 63
  • P. Della Pergola, L’ inventario del 1592 di Lucrezia d’Este, «Arte Antica e Moderna», 7, 1959, p. 345
  • P. Della Pergola, L’Inventario Borghese del 1693, «Arte Antica e Moderna», 26, 1964, p. 220 n. 5
  • B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance. Central Italian and North Italian Schools, I, London 1968, p. 157
  • K. Herrmann Fiore, in Il museo senza confini. Dipinti ferraresi del Rinascimento nelle raccolte romane, a cura di J. Bentini e S. Guarino, Milano 2002, p. 177, scheda 28