Galleria Borghese logo
Risultati della ricerca
X
Nessun risultato :(

Consigli per la tua ricerca:

  • I risultati del motore di ricerca si aggiornano istantaneamente non appena si modifica la chiave di ricerca.
  • Se hai inserito più di una parola, prova a semplificare la ricerca scrivendone solo una, in seguito si potranno aggiungere altre parole per filtrare i risultati.
  • Ometti parole con meno di 3 caratteri, ad esempio "il", "di", "la", perché non saranno incluse nella ricerca.
  • Non è necessario inserire accenti o maiuscole.
  • La ricerca di parole, anche se scritte parzialmente, includerà anche le diverse varianti esistenti in banca dati.
  • Se la tua ricerca non produce risultati, prova a scrivere solo i primi caratteri di una parola per vedere se esiste in banca dati.

Mosaico pavimentale con maschera barbata interpretata quale Oceano

Arte romana


Il pannello musivo, esposto nella sala VII insieme ad altri due simili, raffiguranti divinità marine, sembrerebbe essere pertinente ad una composizione più articolata che doveva decorare la pavimentazione di una villa romana, rinvenuta nel XVIII secolo sulla via Tiburtina, nella tenuta Borghese di Castell’Arcione. È raffigurata una testa maschile barbata, di vivace policromia, coronata da un diadema di alghe su un fondo monocromo nero. Nonostante siano stati omessi gli attributi tipici di Oceano, la forma della barba, allargata in ciocche a punta, e la presenza di elementi vegetali marini ricondurrebbero al modello iconografico della divinità. Sulla base dell’osservazione delle caratteristiche di stile, l’emblema si può inquadrare nel III secolo d.C.


Scheda tecnica

Posizione
Datazione
III secolo d.C.
Tipologia
Materia / Tecnica
tessere in marmo
Misure
cm 105 x 105; tessere 0,5-0,6
Provenienza

Ipoteticamente ritenuto dalla Blake proveniente dal medesimo contesto dei due pannelli musivi della sala V rinvenuti nella tenuta Borghese di Castell’Arcione, sec. XVIII (Blake 1940, p. 117; Visconti, Lamberti 1796, p.38). Citato per la prima volta nella villa da Visconti (1796, p.74). Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • Interventi moderni nel viso, in parte dei capelli e nella barba. La cornice è del tutto moderna.
  • 1989 - Consorzio ARKE'

Scheda

Il riquadro musivo raffigura, su un fondo di tessere nere, un volto barbato maschile, inquadrato da una cornice moderna. I capelli sono cinti da una corona di alghe di colore verde chiaro, mentre la barba, di tessere grigie striate di bianco e grigie-marrone segnate di giallo, si allarga nella parte inferiore in ciocche a punta. Al centro un ciuffo di tessere marroni crea un delicato contrasto cromatico. Nel viso, il naso è ben pronunciato, gli occhi sbarrati verso destra e la bocca, semiaperta, lascia intravedere due denti molto distanziati. I capelli, resi da tessere rosso-brune sfumate di grigio, fuoriescono in ciocche dalla corona sovrastante.

La figura manca di alcune caratteristiche tipiche che accompagnano le note raffigurazioni di Oceano, anche se la forma della barba, aperta quasi a ricordare l’andamento delle onde del mare, avvalorerebbe l’identificazione. Nella medesima sala VII sono conservati, inoltre, altri due pannelli in tessellato, pertinenti al medesimo contesto, raffiguranti due divinità marine.

Marion Elizabeth Blake, nel 1940, avanza l’ipotesi, accolta anche da altri studiosi, che i tre mosaici provengano da un’unica composizione di notevoli dimensioni, insieme ai due, con scene di pesca, inseriti nel pavimento della sala V (Blake 1940, p.117). Questi ultimi dovevano decorare una villa romana rinvenuta nel XVIII secolo nella tenuta Borghese di Castell’Arcione, sulla via Tiburtina (Visconti, Lamberti 1796, p.38; Mari 1983, pp. 250-251, 258-260; Moreno, Sforzini 1987, p. 345).

I tre pannelli con divinità marine furono posti a ornamento della pavimentazione della sala Egizia in occasione della grande ristrutturazione tardo settecentesca della palazzina, diretta dall’architetto Antonio Asprucci (Visconti, Lamberti 1796, p.74).

L’archeologa si sofferma, inoltre, sull’osservazione dello sfondo scuro e della dimensione irregolare delle tessere, che ritiene elementi pertinenti alla produzione musiva di epoca ellenistica, diffusa in Italia solo dal III secolo d.C., medesimo pensiero avanza nel 1966 Klaus Parlasca (Blake 1940, p.107).

L’emblema Borghese trova un attinente confronto, soprattutto per le caratteristiche tecniche, con un esemplare musivo del medesimo soggetto proveniente da Tusculum e datato al III d.C., epoca alla quale si può far risalire anche il mosaico in questione (Paribeni 1932, p. 256, n. 795.)

Giulia Ciccarello




Bibliografia
  • L. Lamberti, E.Q. Visconti, Sculture del palazzo della Villa Borghese detta Pinciana, II, Roma 1796, p. 74.
  • A. Nibby, Monumenti scelti della Villa Borghese, Roma 1832, p. 117.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1840, p. 22.
  • A. Nibby, Roma nell’anno 1838, Roma 1841, p. 923.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1854 (1873), p. 26.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 43.
  • G. Giusti, La Galerie Borghèse et la Ville Humbert Première à Rome, Roma 1904, p. 32.
  • R. Paribeni, Le Terme di Diocleziano ed il Museo Nazionale Romano, Roma 1932.
  • A. De Rinaldis, La R. Galleria Borghese in Roma, Roma 1935, p. 17.
  • M. E. Blake, Mosaics of the Late Empire in Rome and Vicinity, “Memoirs of the American Academy in Rome”, 1940, pp. 107-108, tav. 23, 3.
  • P. Della Pergola,La Galleria Borghese in Roma, (3° Edizione), Roma 1954, p. 21.
  • R. Calza, Catalogo del Gabinetto fotografico Nazionale, Galleria Borghese, Collezione degli oggetti antichi, Roma 1957, p. 19, n. 221.
  • W. Helbig, H. Speier, Führer durch die öffentlichen Sammlungen klassischer.Altertümer in Rom, (4°Edizione), a cura di H. Speier, II, Tübingen 1966, p. 743, n. 1993 (Parlasca).
  • P. Arizzoli Clèmentel, Charles Percier et la salle égyp1enne de la Ville Borghese, in G. Brunel, Piranése et les francais. Colloques tenus a la Ville Mèdicis 12 -14 mai 1976, Roma 1978, pp. 1 – 32.
  • P. Moreno, Museo e la Galleria Borghese, La collezione archeologica, Roma 1980, p. 20.
  • P. Moreno, S. Staccioli, Le collezioni della Galleria Borghese, Milano 1981, p. 102, fig. a p. 93.
  • Z. Mari, Forma Italiae, Regio I Volumen XVII, Tibur, Pars Tertia, Firenze 1983, pp. 250-251, n. 290; pp. 258-260.
  • E. Moscetti, Proposta di un Parco archeologico-naturale in Guidonia Montecelio, in “Atti e memorie della Società Tiburtina di Storia e Arte, 2, vol. LXIV, 1991, pp. 139-179, in particolare p. 163, n. 46.
  • K. Werner, Mosaiken aus Rom. Polychrome Mosaikpavimente und Emblemata aus Rom und Umgebung, Würzburg 1994, p. 225, K 95.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese: la collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, pp. 247-248, n. 238.
  • Scheda di catalogo 12/01008529, P. Moreno 1975; aggiornamento G. Ciccarello 2020.