Probabilmente già parte della raccolta Borghese, dove sarebbe attestata in una nota del 1859, questa tavola fu eseguita da un anonimo maestro, forse di ambito veneto, intorno agli anni Quaranta del XVI secolo. Raffigura il duca d'Alba Fernando Alvarez de Toledo, qui ritratto con l'armatura e il caratteristico toson d'oro, il prestigioso collare dell'ordine cavalleresco istituito da Filippo III di Borgogna composto da un nastro e da un pendente a forma di pelle di ariete - il 'tosone' per l'appunto - che ricorda il mitico vello d'oro rubato dagli Argonauti nella Colchide.
Cornice ottocentesca con listello di alloro (cm 67 x 57 x 7)
(?) Roma, collezione Borghese, 1859 (Stefani 2000). Acquisto Ufficio Esportazione, 1982
La storia e la provenienza di questa tavola sono ignote. Le sue prime tracce, infatti, risalgono solo al 1982 quando l'allora Ministero dei Beni Culturali la acquistò presso l'Ufficio di Esportazione di oggetti di arte e di antichità di Roma (C. Stefani in Galleria Borghese 2000). Tuttavia, come ipotizzato dalla critica (Stefani, cit.), è ben probabile che il ritratto sia da identificare con un dipinto elencato nella Nota dei quadri stilati fuori della Galleria Borghese del 31 dicembre 1859, ipotesi a cui sembrano condurre due timbri in ceralacca rossa con lo stemma Borghese e un antico numero d'inventario visibile sul verso della tavola "54" che di fatto attestano una sua antica appartenenza alla raccolta Borghese, dove sarebbe giunta in un periodo imprecisato, forse a seguito di qualche dono istituzionale.
Per quanto concerne l'identificazione dell'effigiato, non c'è dubbio invece che il personaggio raffigurato sia il duca di Alba Fernando Alvarez de Toledo (1507-1582), qui ritratto mentre indossa l'armatura e il prestigiosissimo collare del Toson d'oro col tipico pendente a forma di pelle di ariete. A confermarlo il Ritratto del duca d'Alba di Antonis Mor, conservato a New York (1549 ca., Gallery of Hispanic Society), dal quale il quadro Borghese sembra derivare.
Nulla invece si sa sul suo autore, da identificare con un artista di ambito veneto attivo negli anni Quaranta del XVI secolo (Herrmann Fiore 2006), quando questo ritratto fu forse eseguito.
Antonio Iommelli