La provenienza di questa tavola è ignota. L'opera infatti è attestata in collezione Borghese solo a partire dal 1893. Eseguita con buona probabilità nei primissimi anni del XVII secolo, raffigura un anonimo gentiluomo, ritratto in arme a mezzo busto contro uno sfondo scuro che lascia delicatamente emergere i lunghi capelli ondulati. La vaga somiglianza con sir Thomas Lucy ha fatto ipotizzare che l'opera - spaccata in corrispondenza di un vecchio incasso del legno - sia stata dipinta da un ignoto maestro inglese.
Cornice cm 44,6 x 34,6 x 3,5
Roma, collezione Borghese 1893 (A. Venturi 1893). Acquisto dello Stato, 1902.
La prima notizia su questo quadro risale al 1893, anno in cui Adolfo Venturi lo descrisse per la prima volta nel suo Catalogo come opera del pittore olandese Francis van Mieris. Tale attribuzione, largamente sostenuta sia da George Lafenestre (1905) che da Roberto Longhi (1928), fu in parte respinta da Paola della Pergola (1959) che, in seguito a un confronto con il Ritratto di Sir Thomas Lucy, attribuito a William Larkin (Warwickshire, Charlecote Park, inv. 533854), parlò di anonimo maestro inglese dei primi anni del XVII secolo.
Tuttavia, pur accettando la sua esecuzione da parte di un ignoto maestro di cultura inglese, molti problemi restano tuttora irrisolti, a partire dall'identità dell'effigiato che solo vagamente assomiglia a sir Thomas Lucy.
Antonio Iommelli