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Sacra Famiglia e santi

Seguace di Tisi Benvenuto detto Garofalo

(Garofalo o Ferrara 1476 - Ferrara 1559)

L'opera non è univocamente accettata come autografa dalla critica, che vi rileva l'intervento della bottega. I santi raffigurati sono probabilmente da identificare con Elisabetta e Zaccaria sulla sinistra, accanto a Giovannino, e con Anna e Gioacchino alle spalle della Madonna.


Scheda tecnica

Inventario
242
Posizione
Datazione
1520 circa
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 63,5 x 41,5
Provenienza

Collezione Borghese, Inv. 1693, Stanza II, n. 58; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 11, n. 42. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1906, Luigi Bartolucci (disinfestazione dai tarli)
  • 1978, Gianluigi Colalucci
  • 2019, Laura Cibrario
  • 2020, Measure3D di Danilo Salzano (scansioni laser 3D)
  • 2020, Erredicci (indagini diagnostiche)
  • 2020, ArsMensurae di Stefano Ridolfi (indagini diagnostiche)
  • 2020, IFAC-CNR (indagini diagnostiche)

Scheda

La tavola raffigura, entro un paesaggio in cui si alterna l’ombra data da un caseggiato in rovina sulla sinistra e la luce emanata dal paesaggio dai toni freddi sulla destra, una Sacra Famiglia allargata con l’incontro dei due bambini divini, San Giovanni Battista e il piccolo Gesù, dietro i quali si troverebbero i rispettivi parenti, a sinistra santa Elisabetta e San Zaccaria, che insieme alla Vergine guarda verso lo spettatore a stabilire una connessione con quanto rappresentato nell’opera, mentre a destra, Maria è sorvegliata dai genitori Anna e Gioacchino, che stanno confabulando tra loro. In ombra, altri quattro personaggi, sicuramente non riferibili all’episodio sacro ma alla committenza.

La composizione, recentemente definita come sofferta (Herrmann Fiore 2002), è travagliata tanto quanto lo stato conservativo del dipinto, motivazione che avrebbe indotto parte della critica a lasciare aperta la partita dell’autografia (Fioravanti Baraldi 1993). La maggioranza degli specialisti si è invece espressa in favore della sua realizzazione da parte della scuola del Garofalo, soprattutto per la distribuzione spaziale e le imprecisioni nella resa proporzionale (Platner 1842, Venturi 1893, Longhi 1928, Berenson 1968).

Lara Scanu




Bibliografia
  • E. Platner, Bes Chreibung der Stadt Rom, III.3. Das Marsfeld, die Tiberinsel, Trastevere und der Janiculus, III, Stuttgart 1842, p. 277
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 134
  • R. Longhi, Precisioni nelle gallerie italiane. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 200
  • B. Berenson, Pitture italiane del Rinascimento: catalogo dei principali artisti e delle loro opere con un indice dei luoghi, Milano 1936, p. 166
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, n. 60
  • P. Della Pergola, L’Inventario Borghese del 1693, «Arte Antica e Moderna», 26, 1964, p. 223 n. 58
  • A. M. Fioravanti Baraldi, Il Garofalo. Benvenuto Tisi pittore (c. 1476-1559), Rimini 1993, pp. 136-137, n. 67
  • K. Herrmann Fiore, in Il museo senza confini. Dipinti ferraresi del Rinascimento nelle raccolte romane, a cura di J. Bentini e S. Guarino, Milano 2002, p. 174, scheda 25