L'opera non è univocamente accettata come autografa dalla critica, che vi rileva l'intervento della bottega. I santi raffigurati sono probabilmente da identificare con Elisabetta e Zaccaria sulla sinistra, accanto a Giovannino, e con Anna e Gioacchino alle spalle della Madonna.
Collezione Borghese, Inv. 1693, Stanza II, n. 58; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 11, n. 42. Acquisto dello Stato, 1902.
La tavola raffigura, entro un paesaggio in cui si alterna l’ombra data da un caseggiato in rovina sulla sinistra e la luce emanata dal paesaggio dai toni freddi sulla destra, una Sacra Famiglia allargata con l’incontro dei due bambini divini, San Giovanni Battista e il piccolo Gesù, dietro i quali si troverebbero i rispettivi parenti, a sinistra santa Elisabetta e San Zaccaria, che insieme alla Vergine guarda verso lo spettatore a stabilire una connessione con quanto rappresentato nell’opera, mentre a destra, Maria è sorvegliata dai genitori Anna e Gioacchino, che stanno confabulando tra loro. In ombra, altri quattro personaggi, sicuramente non riferibili all’episodio sacro ma alla committenza.
La composizione, recentemente definita come sofferta (Herrmann Fiore 2002), è travagliata tanto quanto lo stato conservativo del dipinto, motivazione che avrebbe indotto parte della critica a lasciare aperta la partita dell’autografia (Fioravanti Baraldi 1993). La maggioranza degli specialisti si è invece espressa in favore della sua realizzazione da parte della scuola del Garofalo, soprattutto per la distribuzione spaziale e le imprecisioni nella resa proporzionale (Platner 1842, Venturi 1893, Longhi 1928, Berenson 1968).
Lara Scanu