Sacra famiglia
(Bologna 1560 - Roma 1609)
Rispetto alla consueta interpretazione sul tema della Natività, questo dipinto - tradizionalmente attribuito ad Annibale Carracci - pone l'accento sul riposo del Bambino, ritratto addormentato al centro dello spazio compositivo tra la Vergine e san Giuseppe, profondamente assorti nella contemplazione. La riduzione della gamma cromatica e la massima semplificazione dello schema compositivo contribuiscono a evidenziare il contenuto spirituale del tema affrontato.
Scheda tecnica
Inventario
Posizione
Datazione
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
Misure
Cornice
Salvator Rosa (cm 86,7 x 75,2 x 6)
Provenienza
Provenienza: Roma, collezione Borghese, 1693 (Inventario 1693, Stanza III, n. 163 cfr. Della Pergola 1964, p. 227); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 8. Acquisto dello Stato, 1902.
Mostre
- 2001-2002 Roma, Musei Capitolini;
- 2012 Illegio, Casa delle Esposizioni.
Conservazione e Diagnostica
- 1958 Alvaro Esposti (stuccature e riprese pittoriche);
- 2001-2002 Laura Ferretti (restauro completo).
Opera attualmente non esposta
Scheda
Il dipinto è segnalato per la prima volta presso la collezione Borghese nel 1693, attribuito dall'estensore del documento ad Annibale Carracci, nome mutato negli elenchi fedecommissari (1833) con quello di Domenico Puligo e così accolto nel catalogo manoscritto di Giovanni Piancastelli (1891). Nel 1893 Adolfo Venturi riferì la tela a Ludovico Carracci, attribuzione rivista da Roberto Longhi che nel 1928 avvicinò il quadro ad Annibale; parere accolto positivamente da Paola della Pergola (1955; Id. 1964).
Nel 2001 sir Denis Mahon (2001) ha messo in relazione questa Sacra famiglia con il dipinto di cui parla in una lettera Giovanni Battista Agucchi che nel 1609 accennava a "una Madonna fatta di nascosto [da Annibale Carracci] poco prima di andare a Napoli"; provenienza rivista qualche anno dopo da Anna Stanzani (2006), secondo cui la tela Borghese è da identificare col dipinto a cui allude Giulio Mancini (1617-1621, ed. 1956-1957), riferito dallo scrittore in possesso del cardinale Scipione ed eseguito in un momento diverso rispetto a quello indicato da Agucchi. Di recente, Antonella Mampieri (2018), accogliendo il parere orale di Alessandro Brogi sul dipinto in esame, ha proposto di attribuire la tela a Innocenzo Tacconi, pittore bolognese ricordato dalle fonti come allievo di Annibale Carracci (Baglione 1642; Bellori 1672; Malvasia 1678), giunto a Roma al seguito del suo maestro e con lui attivo nel cantiere di palazzo Farnese (cfr. Furlotti 2019).
Il dipinto rappresenta Maria e Giuseppe, assorti nella contemplazione, che meditano sul bambino Gesù, ritratto dormiente nel centro dello spazio compositivo, la cui posa ricorda il Putto dormiente di Guido Reni (Roma, Palazzo Barberini, inv. 2603), ripresa anni dopo da Alessandro Algardi nella sua ricercata Allegoria del Sonno (inv. CLX). Questo modello, simile per molti versi al Bambino Gesù addormentato tra angeli adoranti (collezione Lord Wimborne Ashby St. Ledges; cfr. Brogi 1995), unito alla semplicità dello schema compositivo, contribuisce a enfatizzare il contenuto spirituale del tema raffigurato.
Antonio Iommelli
Bibliografia
- G. Mancini, Considerazioni sulla pittura (1617-1621), ed. a cura di A. Marucchi, L. Salerno, I, Roma 1956-1957, p. 219;
- G. Baglione, Vite de’ pittori scultori e architetti. Dal Pontefìcato di Gregario XIII del l572 In fino a’ tempi di Papa Urbano VIII nel 1642, Roma 1642, pp. 312 e ss.;
- G.P. Bellori, Le vite de’ pittori, scultori et architetti moderni, I, Roma 1672, pp. 82, 93 e ss.;
- C.C. Malvasia, Felsina pittrice, I, Bologna 1678, pp. 571 ss;
- G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 232;
- A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 67;
- R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 182;
- H. Bodmer, Ludovico Carracci, Burg b. M, 1939, p. 142;
- P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 22, n. 18;
- P. Della Pergola, L’Inventario Borghese del 1693 (I), in “Arte Antica e Moderna”, XXVI, 1964, p. 227, note 163, 230;
- R. Longhi, Saggi e ricerche 1925-28. Precisioni nelle gallerie italiane. La Galleria Borghese, Firenze 1967, pp. 33, 317;
- A. Brogi, Innocenzo Tacconi e l’officina Classicista: un’eredità dilapidata, in "Paragone. Arte", DXXXIX, 1995, pp. 27-57, figg. 40-41;
- S. Guarino, in Il San Giovanni Battista ritrovato: la tradizione classica in Annibale Carracci e in Caravaggio, catalogo della mostra (Roma, Musei Capitolini, 2001-2002), a cura di S. Guarino, Milano 2001, pp. 44-45;
- D. Mahon, Il san Giovanni Battista di Annibale Carracci dipinto per Corradino Orsini, in Il San Giovanni Battista ritrovato: la tradizione classica in Annibale Carracci e in Caravaggio, catalogo della mostra (Roma, Musei Capitolini, 2001-2002), a cura di S. Guarino, Milano 2001, p. 24,
- K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 26;
- A. Stanzani, Regesto documentario, in Annibale Carracci, catalogo della mostra (Bologna, Museo Civico Archeologico, 2007; Roma, Chiostro del Bramante, 2007), a cura di D. Benati, E. Riccomini, Milano 2006, p. 479;
- I. Rossi, scheda in I Bambini e il Cielo, catalogo della mostra (Illegio, Casa delle Esposizioni, 2012), a cura di S. Castri, Torino 2012, pp. 203-204, cat. 27;
- A. Mampieri, L’allegoria del sonno, in L’Allegoria del sonno di Alessandro Algardi della Galleria Borghese, catalogo della mostra (Bologna, Museo civico medievale, 2018), a cura di A. Mampieri, Bologna 2018, pp. 31 fig. 5, 33 n. 20;
- B. Furlotti, Tacconi, Innocenzo, in Dizionario Biografico degli Italiani, XCIV (2019), ad vocem.