La figura, di cui è antico solo il corpo, veste un peplo con ampio risvolto ricadente sui fianchi e l’egida – il mantello realizzato con la pelle della capra Amaltea, che aveva protetto e nutrito Zeus – permette l’identificazione come Atena, dea della sapienza, delle arti e della guerra. La dea brandisce nella mano destra una lancia, mentre la mano sinistra è appoggiata sul fianco, come nella maggior parte delle repliche note del tipo, denominato Cherchell-Ostia dal luogo di provenienza delle due migliori repliche. Superata la proposta di riconoscere il prototipo nella statua di culto del tempio di Efesto, presso l’agorà di Atene, esso fu probabilmente un’opera di età tardoclassica o forse una creazione eclettica di età tardoellenistica. L’esemplare Borghese, che nel Cinquecento figurava nella collezione del Cardinale D’Este, venne collocato nel Seicento presso la fontana ovale del I recinto di villa Pinciana, non lungi da dove venne dissotterrato nel 1827 per poi essere restaurato da Antonio D’Este e collocato nella sala VII della Galleria.
Collezione Cardinale D’Este, ante 1584; Collezione Borghese (Manilli, 1650); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, C, p. 52, n. 159. Acquisto dello Stato, 1902.
La scultura è stata riconosciuta fra le incisioni cinquecentesche di Giovan Battista De Cavalieri, ubicata secondo la didascalia negli Horti del Cardinale d’Este (De Cavalieri s.d., tav. 57; Moreno, Viacava 2003, p. 222). Nel Seicento, tuttavia, la statua è esposta nel I recinto di villa Pinciana, dove ne segnalano la presenza Iacomo Manilli e, più tardi, Domenico Montelatici, che la ricorda in prossimità della fontana ovale, a breve distanza dal punto in cui, secondo una nota di Evasio Gozzani, la scultura venne dissotterrata nel 1827 e contestualmente affidata ad Antonio D’Este per il restauro in vista dell’allestimento della nuova collezione nel Casino, depauperato dalla massiccia vendita delle opere a Napoleone Bonaparte.
La figura, di cui è antico solo il corpo, è gravitante sulla gamba destra, con la sinistra piegata e scartata lateralmente; veste un peplo fissato da fibule sulle spalle, con ampio risvolto ricadente sui fianchi. L’egida – il mantello realizzato con la pelle della capra Amaltea, che aveva protetto e nutrito Zeus –indossata trasversalmente sul peplo permette l’identificazione come Atena, dea della sapienza, delle arti e della guerra. La dea brandisce nella mano destra una lancia, mentre la mano sinistra è appoggiata sul fianco, come nella maggior parte delle repliche note del tipo, denominato Cherchell-Ostia dal luogo di provenienza di due delle migliori repliche (Altripp 2010, pp. 93-107), ad eccezione di quella da Chercell (l’antica Caesarea in Mauretania), in cui regge uno scudo. La testa, integrata come gli arti e il plinto nel XIX secolo, riproduce un volto di Atena con elmo corinzio; ignote, tuttavia, sono le fattezze del capo, non conservato in nessuno degli otto esemplari noti.
Dal numero delle repliche conservate si deduce un prototipo celebre di età tardoclassica o forse una creazione eclettica di età tardoellenistica, in cui l’abbigliamento severo può essere letto come allusione alle creazioni fidiache dell’Atene di V secolo a.C. (Grassinger 2012).
Esclusa pare l’identificazione proposta da E. Reisch per l’esemplare da Cherchell con l’Atena Hephaisteia, la statua di culto eseguita intorno al 430 a.C. da Alkamenes per il tempio di Efesto presso l’Agorà del Ceramico di Atene, vista da Pausania insieme a quella di Efesto (I ,14,6); secondo i documenti contabili, infatti, tale statua era molto più grande del vero, mentre il tipo Cherchell è stato tramandato in repliche costantemente più piccole del vero (Altripp 2001; Altripp 2010).
Ina Altripp suggerisce che la maggior parte delle repliche note siano state realizzate nel II secolo d.C.; ciò vale senz’altro per l’esemplare Borghese, i cui dettagli stilistici, quali la trasparenza del peplo in corrispondenza della gamba sinistra e il delicato chiaroscuro creato dalle pieghe laterali del peplo, permettono un inquadramento in età antonina.
Jessica Clementi