La piccola statuetta in bronzo patinato ritrae il tipo dell’Ercole in riposo diffuso nella produzione bronzistica di età arcaica dell’area centro-italica. La figura, in nudità eroica, trattiene nella mano sinistra un pomo, mentre la destra è appoggiata al fianco. Avvolta sul braccio sinistro è la leonté, la pelle del leone nemeo ucciso dall’eroe. La figura, pertinente ad una serie di bronzetti analoghi ma di soggetto differente della quale non vi è menzione nella documentazione riguardante la collezione antica Borghese, è conservata nei depositi della Palazzina. L’Ercole in riposo è probabilmente un bronzetto votivo miniaturizzato prodotto nel III secolo a.C.
Collezione Borghese “sec. XVIII?”. Acquisto dello Stato, 1902.
La statuetta ritrae una figura maschile nuda stante, con la gamba destra dritta a sostegno del corpo e la sinistra, avanzata, leggermente flessa e scartata lateralmente. Il braccio destro piegato è poggiato al fianco, il sinistro, aderente al corpo, è proteso in avanti e trattiene nella mano un pomo. Sull’avambraccio è adagiata la leontè, la pelle del leone nemeo, ucciso dall’eroe, del quale si intravede la testa ferina sul lato esterno e la coda lungo il polpaccio. I capelli sono corti, trattenuti da una tenia, e incorniciano il volto in una corona di ciocche vaporose sulla fronte. I tratti fisiognomici sono ben marcati, con bulbi oculari sottolineati da profondi solchi, naso allargato e piccola bocca con labbra dischiuse. Il corpo, in nudità eroica, presenta una resa particolarmente curata delle masse muscolari: due evidenti tratti, che si incrociano ad angolo retto, segnano il limite inferiore dei muscoli pettorali e la linea alba. L’ombelico è indicato da un foro triangolare e sotto di esso una marcata cresta iliaca evidenzia il pube. È la raffigurazione del tipo iconografico dell’”Ercole in riposo”, caratterizzato dalla posizione sinuosa del corpo e dalla semplificazione della leonté, avvolta sul braccio sinistro. La figura di Ercole si ritrova testata nella piccola bronzistica votiva di area centro-italica dal IV secolo a.C., anche se diffusa soprattutto nella variante dell’”Ercole in assalto”.
Negli Inventari e nella bibliografia riguardante la collezione archeologica non risultano notizie su una serie di bronzetti miniaturistici di diverso soggetto, conservata nei depositi della Palazzina Borghese nella quale è da inserire la statuetta in esame; alcune di queste furono restaurate e inserite in cornici decorative da Luigi Valadier nel sec. XVIII. Sulla base di evidenze stilistiche l’opera è da inquadrare nel III secolo a.C.
Giulia Ciccarello