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Statua di imperatore seduto restaurato come Ermete, con testa moderna

Arte romana


La statua rappresenta una figura maschile giovanile seduta su un trono con indosso un mantello che ricopre entrambe le gambe, lasciando nudo il busto e ricadendo sulla spalla sinistra. La testa moderna, con copricapo alato (petaso) unitamente alla lira e al plettro, inserite nel restauro ottocentesco, conferirono alla scultura la nuova identità di Mercurio-Hermes. Il tipo statuario si inserisce in una serie abbastanza diffusa fra gli imperatori di età giulio-claudia, volta all’assimilazione – con finalità propagandistiche – alla divinità di Iuppiter-Giove. I documenti d’archivio attestano per la statua l’originaria presenza di una testa raffigurante Nerone “in atto di riposo dopo aver suonato la cetra”, mentre è probabile che essa corrisponda alla scultura di Tiberio in trono vista da Manilli e Montelatici sul viale dei cipressi vicino al teatro del II Recinto alla fine del XVI secolo.


Scheda tecnica

Inventario
CCXXVII
Posizione
Datazione
I sec. d.C.
Tipologia
Materia / Tecnica
marmo bianco
Misure
altezza senza plinto cm 139; testa cm 21
Provenienza

Collezione Borghese (ante 1650; Manilli)?; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, C, p. 54, n. 190. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1828, Antonio D’Este
  • 1996-97, Liana Persichelli

Scheda

La statua rappresenta una figura maschile giovanile seduta su un trono e ammantata. Sono antichi il plinto, i piedi, il panneggio sulle gambe con le pieghe sotto la lira (moderna), il torso e il sedile. La figura indossa un mantello che ricopre entrambe le gambe, lasciando nudo il busto e ricadendo sulla spalla sinistra con uno Schulterbausch. Il torso, trattato secondo le masse muscolari essenziali, mostra una leggera inclinazione verso destra, con uno sbilanciamento verso l’alto della spalla sinistra, su cui ricade il drappo del mantello. Il tessuto avvolge completamente le gambe e ricade sul lato sinistro del corpo con un ricco panneggio, terminando con due nappine.

Il tipo statuario si inserisce in una serie abbastanza diffusa fra gli imperatori di età giulio-claudia, seguendo il modello di Iuppiter-Giove in trono (Maderna 1988, pp. 24-49, tavv. 4-16), in particolare quello riconosciuto nello Zeus Verospi ai Vaticani (Liverani 1996; Giuliano 1957, p. 32). Gli imperatori giulio-claudi furono molto sensibili a questo genere di rappresentazione, in primis Augusto, di cui è nota la scultura da Cuma oggi all’Hermitage (inv. ГР-4191; Hallet 2005, p. 166). Tale iconografia, dal chiaro intento propagandistico, è perseguita anche da altri esponenti della gens giulio-claudia, si pensi al Tiberio in trono da Priverno ai Musei Vaticani (Fuchs 1989, pp. 53ss) o a quello da Villa Lucidi conservato a Galleria Borghese (inv. XXVII); al Claudio in trono da Ercolano al MANN (inv. 6040) o al Caligola da Nemi, recentemente recuperato dal mercato illecito (Nemi, Museo Navi romane, inv. 146828, Ghini 2013).

In tutti i casi, oltre alle dimensioni maggiori del vero, l’imperatore è assiso in trono, con mantello drappeggiato sulle gambe e sulla spalla sinistra, mentre il braccio destro è proteso in avanti con un attributo, in genere un globo, e il sinistro sollevato si appoggia a uno scettro o un lituo.

Nell’esemplare Borghese il restauro ottocentesco, affidato ad Antonio D’Este, mutò la testa con una moderna raffigurante Hermes-Mercurio con petaso alato, ispirata all’iconografia più diffusa del dio in ambito romano fra I-III sec. d.C. (si vd. a titolo di esempio la scultura vaticana, Amelung 1908, n. 3, tav. 81), aggiungendo poi gli attributi della lira e del plettro. I documenti d’archivio, tuttavia, attestano l’originaria presenza di una testa “in antico adattata” raffigurante Nerone “in atto di riposo dopo aver suonato la cetra”. Secondo una proposta di Paolo Moreno, poiché in occasione del nuovo allestimento ottocentesco della collezione nel Casino Borghese la statua venne collocata insieme ad altre tre “sedenti” provenienti dal viale dei cipressi vicino al teatro del II Recinto, è plausibile ipotizzare che anch’essa fosse prima esposta nei giardini della villa. Se così fosse, potrebbe allora coincidere con quella descritta alla fine del XVI sec. come “Tiberio con spada nella destra, e il volume nella sinistra” dal Manilli e Montelatici. 

La resa del panneggio permette di datare la nostra statua al periodo giulio-claudio.

Jessica Clementi




Bibliografia
  • I. Manilli, Villa Borghese fuori di Porta Pinciana, Roma 1650, p. 124 (?)
  • D. Montelatici, Villa Borghese fuori di Porta Pinciana con l’ornamenti che si osservano nel di lei Palazzo, Roma 1700, p. 78 (?)
  • A. Nibby, Monumenti scelti della Villa Borghese, Roma 1832, p. 124, n. 3, tav. 38.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1840, p. 24, n. 3.
  • A. Nibby, Roma nell’anno 1838, Roma 1841, p. 924, n. 3.
  • Indicazione delle opere antiche di scultura esistenti nel primo piano della Villa Borghese, Roma 1854 (1873), p. 28, n. 3.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 48.
  • G. Giusti, La Galerie Borghèse et la Ville Humbert Premier à Rome, Roma 1904, p. 33.
  • W. Amelung, Die Sculpturen des Vaticanischen Museums, II, Berlin, 1908, n. 3, tav. 81.
  • W. Amelung, P. Arndt, G. Lippold, Photographische Einzelaufnahmen antiker Skulpturen, X, 1, München 1925, p. 17, n. 2769 (Lippold).
  • A. De Rinaldis, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1935, (3° Edizione), p. 17
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1954, p. 22.
  • R. Calza, Catalogo del Gabinetto fotografico Nazionale, Galleria Borghese, Collezione degli oggetti antichi, Roma 1957, p. 8, n. 17.
  • A. Giuliano, Catalogo dei ritratti romani del Museo Profano Lateranense, Città del Vaticano 1957.
  • P. Moreno, Museo e Galleria Borghese, La collezione archeologica, Roma 1980, p. 20.
  • P. Moreno, S. Staccioli, Le collezioni della Galleria Borghese, Milano 1981, p. 101.
  • P. Moreno, C. Sforzini, I ministri del principe Camillo: cronaca della collezione Borghese di antichità dal 1807 al 1832, in “Scienze dell’Antichità”, 1, 1987, pp. 339-371, in part. pp. 361-362.
  • C. Maderna, Juppiter, und Merkur als Vorbilder für römische Bild nisstatuen. Untersuchungen zum römischen statuarischen Idealporträt, Berlin 1988.
  • P. Liverani, Variazioni sul tema di Iuppiter, in Scritti di archeologia e storia dell'arte in onore di Carlo Pietrangeli, a cura di V. Casale, F. Coarelli e B. Toscano, Roma 1996, pp. 65-72.
  • P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 187, n. 3a.
  • P. Moreno, A. Viacava, I marmi antichi della Galleria Borghese. La collezione archeologica di Camillo e Francesco Borghese, Roma 2003, pp. 251-252, n. 241.
  • C. H. Hallet, The Roman Nuse, Heroic Portraits Statuary 200 BC-AD 300, Oxford 2005.
  • G. Ghini, Statua maschile su trono, in Capolavori dell’archeologia. Recuperi, Ritrovamenti, Confronti, catalogo della mostra (Roma, museo Nazionale di Castel sant’Angelo, 21 maggio- 5 novembre 2013), a cura di M.G. Bernardini, M. Lolli Ghetti, Roma 2013, pp. 330-332.
  • Schede di catalogo 01008534; 01008535, P. Moreno 1976; 1979; aggiornamento G. Ciccarello 2021