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Adamo ed Eva

Bisi Bonaventura detto Padre Pittorino

(Bologna 1612 - 1659)

Questa raffinata miniatura su pergamena, tradizionalmente ritenuta un'opera di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino, è stata attribuita dalla critica al miniaturista bolognese Bonaventura Bisi, noto come Padre Pittorino. Documentata in collezione Borghese a partire dal 1693, l'opera raffigura Adamo ed Eva, ritratti nudi nel Giardino dell'Eden, alle cui spalle si erge l'albero della conoscenza del bene e del male. Secondo il Libro della Genesi, infatti, Dio ordinò alla coppia di nutrirsi di tutti i frutti presenti nel giardino, tranne che di quelli dell'albero proibito. Ma Eva, tentata da un serpente, mangiò insieme ad Adamo uno di quei pomi, macchiandosi così del peccato originale.


Scheda tecnica

Inventario
528
Posizione
Datazione
prima metà del secolo XVII
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
miniatura su pergamena
Misure
cm 21 x 27
Cornice
Cornice seicentesca 
Provenienza
Roma, collezione Borghese, 1693 (Inv. 1693, Stanza XI, n. 647. Della Pergola 1965). Inv. 1700, Stanza VIII, n. 20. Inv. 1790, Stanza VII, n. 6. Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 30. Acquisto dello Stato, 1902.

Scheda

Questo dipinto è attestato in collezione Borghese a partire dal 1693, identificato da Paola della Pergola (1965) nell'inventario di quell'anno con il "quadretto ovato con cornice di attaccaglie di rame dorato con dentro Adamo et Eva con il serpente del N.o del Cav. Giuseppe". L'attribuzione a Giuseppe Cesari, formulata nel 1693, è ripetuta in tutti gli inventari della collezione (1790. Inventario Fidecommissario 1833), ad eccezione di quello del 1700 in cui la miniatura è descritta come opera "di Raffaele".

Il primo ad attribuire la pergamena a Bonaventura Bisi, miniaturista bolognese ricordato dalle fonti per aver eseguito una Vergine col Bambino tratta da un esemplare raffaellesco (su Padre Pittorino si veda da ultimo Stone 2020 con bibl. precedente), fu Adolfo Venturi (1893), seguito da Roberto Longhi (1928) e da Paola della Pergola (1955) secondo cui l'opera poteva essere un pallido ricordo di una delle tre grandi tele scomparse nel Settecento raffiguranti Eva che porge il pomo ad Adamo, La creazione di Adamo ed Eva e La cacciata dal Paradiso terrestre, eseguite rispettivamente per Scipione Borghese da Giovanni Baglione, dal Cavalier d'Arpino e da Domenico Passignano. Secondo Herwarth Röttgen (2002), invece, il dipinto Borghese non si ispira alla Creazione, eseguita secondo Giovanni Baglione dal Cavalier d'Arpino nel 1609 per le esequie di Giovanni Battista Borghese e confusa da Della Pergola con La creazione di Adamo ed Eva, bensì ad un quadro con analogo soggetto in possesso di un altro collezionista non essendo documentato in casa Borghese alcun Peccato originale di pugno dell'arpinate. Tale prototipo è stato individuato da Röttgen (cit.) con la tavola di ubicazione ignota, apparsa nel 1970 sul mercato antiquario, datata intorno agli anni Venti del Seicento.

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 336. 
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 223. 
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 224. 
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, pp. 61-62, n. 104. 
  • P. della Pergola, L’Inventario Borghese del 1693 (III), in “Arte Antica e Moderna”, XXX, 1965, p. 212, n.647. 
  • R. Galleni, Bonaventura Bisi e il Guercino, in “Paragone”, XXVI, 307, 1975, pp. 80-82. 
  • R. Galleni, Il bolognese Bonaventura Bisi frate e pittore tra i Medici e gli Este, in “Il Carrobbio”, V, 1979, pp. 175-188.
  • H. Rôttgen, Il Cavalier Giuseppe Cesatri D’Arpino. Un grande pittore nello splendore della fama e nell’inconsistenza della fortuna, Roma 2002, p. 441, n. 211.
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 170.
  • D.M. Stone, Il frate con l’orecchino d’oro: Bonaventura Bisi, pittore e mercante d’arte, e un nuovo ritratto del Guercino, in Nuovi studi sul Guercino. Da Cento a Roma, da Piacenza a Bologna, a cura di D. Benati, D.M. Stone, Piacenza 2020, pp. 57-71, in part. p. 68, n. 20.