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Allegoria dell'amore mondano

Maniera di Busi Giovanni detto Cariani

(Fuipiano al Brembo 1480 ca. - Venezia 1547)

Attribuita in passato a Giorgione e Tiziano, la tela è stata avvicinata dalla critica alla maniera di Giovanni Busi, pittore di origini bergamasche, attivo in Laguna a partire dalla fine del primo decennio del Cinquecento. Il soggetto, interpretato come una scena di seduzione, rappresenta più precisamente un'allegoria dell'amore mondano o della voluttà: raffigura, infatti, un'avvenente fanciulla, oggetto dell'attenzione di una coppia di giovani elegantemente abbigliata, mentre alle sue spalle la figura di un vecchio, simbolo della vacuità delle passioni, osserva in silenzio il gesto dei due uomini.


Scheda tecnica

Inventario
311
Posizione
Datazione
1520-30
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tela
Misure
cm 60 x 80
Cornice

Salvator Rosa (cm 79 x 92 x 6,8)

Provenienza

Roma, collezione Borghese, 1693 (Inventario 1693, Stanza IV, n. 19; Della Pergola 1955); Inventario 1790, Stanza VII, n. 31; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 35. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1959 Giuseppe Pittà

Scheda

"Un quadro in tela di tre palmi in circa di altezza con 4 figure, tre homini et una Donna del n. 355 con cornice dorato del Giorgioni" (Inv. 1693). Così questo dipinto, la cui provenienza è tuttora ignota, risulta elencato nel 1693 nell'inventario di casa Borghese, descritto in tale occasione come opera di Giorgione, attribuzione rivista nel 1790 a favore di Tiziano e passata nel 1833 (Inventario Fidecommissario) come 'Scuola di Tiziano".

Poco dopo, nel 1893 Adolfo Venturi avvicinò la tela all'ambiente ferrarese, in particolare a Dosso Dossi, nome decisamente scartato da Bernard Berenson (Id. 1899) che per primo parlò del pittore di origini bergamasche Giovanni Busi detto il Cariani, pista in parte percorsa dal Bernardini (1910) e accettata senza alcuna riserva dal Troche (1934) e dal Gallina (1954).

A pensarla in maniera completamente opposta furono invece Roberto Longhi (1928), secondo cui la tela risultava una derivazione da un prototipo tizianesco realizzata intorno al 1520; Paola della Pergola (1955), che riportando l'accento sullo schema giorgionesco metteva in dubbio l'autografia sostenuta da Berenson; e infine Rodolfo Pallucchini (1966; Id. 1983). Secondo quest'ultimo, l'unico elemento vagamente carianesco sarebbe l'intonazione rossastra degli incarnati, una caratteristica che però da sola non riesce a sostenere la collocazione del dipinto nel catalogo del bergamasco.

Di certo, al di là della sua paternità, l'autore di questa composizione è da ricercare tra uno di quegli artisti attivi a Venezia intorno agli anni Venti del Cinquecento, come sembra in effetti rimarcare con tutta evidenza anche il soggetto del quadro, che tratta una tematica molto vicina all'ambiente giorgionesco, a metà strada tra una 'Susanna e i vecchioni' e una composizione di tipo allegorica.

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 18;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 158;
  • B. Berenson, Venetian Painters of the Renaissance, New York-London 1899, p. 100,
  • G. Bernardini, Per un dipinto nella Galleria Borghese della Scuola Bellinesca, “Rassegna d’Arte”, X, 1910, p. 144;
  • F. Jewett Mather, An enigmatic Venetian picture at Detroit, in “Art Bulletin”, IX, 1926, p. 70;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 205;
  • B. Berenson, Pitture Italiane del Rinascimento, Milano 1936, p. 111;
  • I. Jewett Mather, Venetian Painters, New York 1936, p. 16;
  • L. Gallina, Giovanni Cariani. Materiale per uno studio, Bergamo 1954, p. 64;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 110, n. 197; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance. Venetian School, I, London 1957, p. 55;
  • P. della Pergola, L’Inventario Borghese del 1693 (II), in “Arte Antica e Moderna”, XXVIII, 1964, p. 452;
  • R. Pallucchini, in Mostra della Pittura Veneta del Settecento in Friuli, catalogo della mostra (Udine, Chiesa di S. Francesco, 1966) a cura di R. Pallucchini, A. Rizzi, Venezia 1966, 1966, p. 55;
  • R. Pallucchini, F. Rossi, Giovanni Cariani, Cinisello Balsamo 1983, pp. 324-326;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 103.