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Cristo deposto con la Madonna e due angeli

Venusti Marcello

(Como 1515 ca. - Roma 1579)

L'opera è storicamente riferita a Marcello Venusti, attribuzione accolta anche dalla critica. La composizione deriva da un disegno di Michelangelo dedicato a Vittoria Colonna.


Scheda tecnica

Inventario
422
Posizione
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 62 x 44,5
Provenienza

Roma, Collezione Borghese, citata nell’inv. 1693 (n. 45); inv. 1790 (Stanza IV, n. 68); Inventario Fidecommissario Borghese 1833 (p. 37). Acquisto dello Stato, 1902.

Mostre
  • 1992 Montreal, The Montreal Museum of fine arts (Musée des Beaux-Arts de Montréal)
  • 1995 Torre dei Passeri, Casa di Dante in Abruzzo
  • 1997 Vienna, Kunsthistorisches Museum
  • 2011 Milano, Castello Sforzesco
  • 2011-2012 Roma, Palazzo Sciarra
  • 2015 Bonn, Kunst und Austellungshalle der Bundersrepublik Deutschland
  • 2020-2021 Genova, Palazzo Ducale
Conservazione e Diagnostica
  • 1907 Luigi Bartolucci (disinfestazione)
  • 1947 Carlo Matteucci
  • 1983 Restauratori della Soprintendenza
  • 2008 ENEA (indagini diagnostiche)
  • 2015 Laboratorio di restauro, Palazzo Barberini (disinfestazione)
  • 2022-2023 ERREDICCI, EMMEBI, Francesco Marsili (indagini); FABRICA Conservazione e Restauro (restauro dipinto); Roberto Saccuman (restauro supporto)

Scheda

Il disegno per la Pietà realizzato da Michelangelo (Boston, Isabelle Stewart-Gardner Museum), modello per questo dipinto, prima di essere tagliato presentava in alto la tradizionale croce medievale a forma di Y fregiata dalla citazione dantesca ("non vi si pensa quanto sangue costa", Par. XXIX, 91), elementi rintracciabili solo nella riproduzione più antica a stampa di Giulio Bonasone (Londra, British Museum). Nella versione su tavola Venusti inserisce alle spalle della scena un paesaggio apocalittico attraversato da un fiume colorato dalla luce del tramonto. I colori quasi metallici della veste della Vergine e del corpo di Cristo si riflettono nel cielo amplificando il senso drammatico ma divino allo stesso tempo. Viste dunque le diverse prove svolte sui ‘cartonetti’ michelangioleschi, Venusti può essere considerato, più che copista, vero “traduttore accreditato”: la sua produzione è stata ritenuta il principale motore di imitazione delle invenzioni di Michelangelo durante la Controriforma (Parrilla 2019). La rivalutazione profonda dell’opera venustiana si deve a Federico Zeri che riconobbe una sua indipendenza artistica lontana da una passiva adesione ai modelli michelangioleschi, risollevando così Venusti da quella «zona grigia in cui egli è stato respinto» (1957, pp. 33-34).

Il dipinto, menzionato nell’inventario Borghese del 1693 come «un quadro (…) in tavola con la pietà del n. 45 con cornice dorata di Michelangelo Bonarota» (inv. 1693, n. 45), viene attribuito a Venusti già nell’inventario del 1790. Alcuni critici, di recente, hanno ‘sottratto’ dal suo catalogo la tavola (cfr Forcellino 2009, pp. 119-125) proponendo con convinzione nomi quali Marco Pino, tesi elaborata su basi stilistiche, in particolare per la fisionomia dei volti e per la composizione del fondale (Simone Bolzoni 2019, pp. 92-95). Della Pietà si conserva un disegno ad Haarlem di dimensioni identiche (Haarlem, Teylers Museum, inv. B 90) erroneamente attribuito a Venusti da Davidson (1973, p. 6) mentre una versione pittorica in collezione privata dovrebbe essere autografa del pittore, vista un’iscrizione (“M. B. INVENTOR / MARCELLUS VENUSTA”) non più visibile ma registrata da Frey nel 1909 (Simone Bolzoni 2019).  

Gabriele De Melis




Bibliografia
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 200.
  • G. Morelli, Della Pittura Italiana. Studi Storici Critici: Le Gallerie Borghese e Doria Pamphili in Roma, Milano 1897.
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie italiane, I. La R. Galleria Borghese, Roma 1928.
  • F. Zeri, Pittura e Controriforma, Roma 1957, pp. 33-34.
  • P. Della Pergola, I dipinti. Roma, Galleria Borghese, Roma 1959, pp. 138-139.
  • B. Davidson, Drawings by Marcello Venusti in “Master Drawings”, November 1973, pp. 3-19, cat. 120.
  • P. Moreno, Galleria Borghese, Roma 2001, p. 346.
  • K. Herrmann Fiore, Roma scopre un tesoro: dalla pinacoteca ai depositi, un museo che non ha più segreti, Roma 2006, p. 138.
  • M. Forcellino, Michelangelo, Vittoria Colonna e gli “spirituali”: religiosità e vita artistica a Roma negli anni Quaranta, Roma 2009, pp. 64-75, 94-95.
  • M. Marongiu, Michelangelo e la “maniera di figure piccole”, Firenze 2019, pp. 60-61.
  • F. Parrilla, Michelangelo a colori: Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte, Roma 2019.
  • M. Simone Bolzoni, in Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte, catalogo della mostra (1 ottobre 2019 - 6 gennaio 2020) a cura di F. Parrilla, Roma 2019, pp. 92-95.
  • F. Parrilla, Dipinti di Marcello Venusti negli inventari Borghese: chiarimenti e nuove proposte in Sulle tracce di Michelangelo, a cura di L. Calzona, G. Daniele, F. Parrilla, Roma 2023, pp. 55-73.