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Madonna con Bambino e i santi Francesco e Girolamo

Francucci Innocenzo detto Innocenzo da Imola

(Imola 1488 - Bologna 1545 ca.)

Il dipinto riprende una tipologia di soggetto affrontato più volte dall’artista tramite formule collaudate, soprattutto nella sua prima attività, quando risente stilisticamente dell’influenza di Mariotto Albertinelli, con cui ebbe contatti durante il soggiorno fiorentino ricordati dal Vasari. La prima citazione nota della tavola nei documenti Borghese risale all’inventario fidecommissario del 1833, dove viene citato come di autore ignoto. L’assegnazione al Francucci viene proposta, su base stilistica, a partire dalla fine dell’Ottocento e permane ancora oggi.


Scheda tecnica

Inventario
438
Posizione
Datazione
primo quarto del XVI secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 66 x 55
Cornice

Salvator Rosa cm. 81,2 x 71,6 x 6

Provenienza

Roma, collezione Borghese, Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 40. Acquisto dello Stato, 1902.

Conservazione e Diagnostica
  • 1915-1925 Scuola di Restauro dell’Accademia delle Belle Arti
  • 1992 ICR

Scheda

Figlio dell’orafo Pietro Francucci, nella cui bottega potrebbe aver avuto una primissima formazione, Innocenzo è attestato già nel 1506 a Bologna come apprendista pittore, non è noto presso quale maestro. Secondo quanto riportato da Malvasia (Felsina pittrice [1678], Bologna 1844, I, p. 119), due anni dopo il Francucci sarebbe stato accolto nella bottega di Francesco Francia, dato che tuttavia non trova un riscontro sicuro, mentre è certo che questo periodo fu l’occasione per entrare in contatto con quel clima di “classicismo prematuro” che animava la città emiliana (C. Pedrini, ad vocem Francucci, Innocenzo, in Dizionario biografico degli italiani, L, 1998). Vasari (Le vite… [1568], a cura di G. Milanesi, Firenze 1880, V, p. 185) racconta che il giovane pittore trascorse diversi anni a Firenze “con Mariotto Albertinelli”, il cui contatto è testimoniato da diverse affinità a livello stilistico, evidenti anche nella tavola Borghese.

Il Francucci raffigura la Madonna al centro, con indosso una veste rossa e verde, mentre tiene in braccio il Bambino benedicente. Ai lati sono presenti San Girolamo e San Francesco, quest’ultimo con le mani in preghiera. Sullo sfondo una tenda scura, aperta sulla sinistra, lascia intravedere un paesaggio.

La sola citazione nota del dipinto negli inventari Borghese risale all’elenco fidecommissario del 1833, in cui compare come di autore ignoto. La tavola viene successivamente accostata al Francucci da Piancastelli (1891, p. 476), Venturi (1893, p. 205), Longhi (1928, p. 221), Pallucchini (1945, p. 152), Della Pergola (1955, p. 52, n. 85) e Ferriani (1986, p. 69).

Il quadro, databile al primo quarto del Cinquecento, è raffrontabile con altre opere di soggetto affine conservate presso la Galleria Estense di Modena (Pallucchini cit.) e la Pinacoteca Nazionale di Bologna riconducibili alla mano dell’artista, dedito, soprattutto nella prima attività, alla ripresa di formule collaudate con piccole variazioni (Ferriani cit., p. 63).

Pier Ludovico Puddu




Bibliografia
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 476;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 205;
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 221;
  • A. De Rinaldis, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1939, p. 46;
  • R. Pallucchini, I dipinti della Galleria Estense di Modena, Roma 1945, p. 152;
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 52, n. 85;
  • D. Ferriani, Innocenzo Francucci detto da Imola (Imola, 1490 ca. – Bologna, 1545 ca.), In Pittura bolognese del ‘500, I, a cura di V. Fortunati Pietrantonio, A.M. Fioravanti Baraldi, Bologna 1986, p. 69;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 142.