Galleria Borghese logo
Risultati della ricerca
X
Nessun risultato :(

Consigli per la tua ricerca:

  • I risultati del motore di ricerca si aggiornano istantaneamente non appena si modifica la chiave di ricerca.
  • Se hai inserito più di una parola, prova a semplificare la ricerca scrivendone solo una, in seguito si potranno aggiungere altre parole per filtrare i risultati.
  • Ometti parole con meno di 3 caratteri, ad esempio "il", "di", "la", perché non saranno incluse nella ricerca.
  • Non è necessario inserire accenti o maiuscole.
  • La ricerca di parole, anche se scritte parzialmente, includerà anche le diverse varianti esistenti in banca dati.
  • Se la tua ricerca non produce risultati, prova a scrivere solo i primi caratteri di una parola per vedere se esiste in banca dati.

Madonna del dito

Dolci Carlo

(Firenze 1616 - 1686)

Il dipinto, acquistato a Roma nel 1818, risulta una copia autografa di una composizione di uguale soggetto realizzata dal pittore fiorentino Carlo Dolci. Raffigura la Vergine Addolorata, qui ritratta a mezza figura, con lo sguardo rivolto a terra, mentre indossa un pesante mantello blu da cui spunta la punta di un dito. La tristezza che tinge questo delicatissimo volto sembra evocare le parole spese nel 1660 dal decano pratese Valerio Inghirami che su questa raffigurazione scrisse "priva è di vita, e di chi vive è un'ombra" (Inghirami 1660; cfr. Bellesi 2015).


Scheda tecnica

Inventario
340
Datazione
1678 circa
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su rame
Misure
cm 28 x 21
Cornice

Cornice ottocentesca decorata con rosette angolari

Provenienza

Roma, acquistato per Camillo Borghese presso Ignazio Grossi, 1818 (Piancastelli 1891 in Arch. Gall. Borgh. AIV-4; Tarissi De Jacobis 2003); Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 13. Acquisto dello Stato, 1902 (rubata nel 1978).


Scheda

Questo dipinto, raffigurante la Madonna cd. 'del dito', fu acquistato a Roma nel dicembre 1818,  ceduto insieme a un Cristo di Carlo Dolci e a due altri dipinti dal mercante fiorentino Ignazio Grossi per la somma complessiva di 3000 scudi (Piancastelli 1891; Della Pergola 1955). A darne notizia fu Giovanni Piancastelli che nel 1891 nelle sue note manoscritte cita alcuni pagamenti conservati presso l'Archivio Borghese in Vaticano di cui ad oggi non si ha più traccia.

Come affermato da Paola della Pergola (1955), si tratta di una replica, forse autografa, del dipinto di uguale soggetto eseguito da Carlo Dolci nel 1678 (già Genova, coll. de Mari; attualmente a Londra, coll. privata; Baldassari 2015) di cui esistono numerose redazioni, tra le quali una conservata presso la Galleria degli Uffizi di Firenze (inv. P536; M. Chiarini in Catalogo degli Uffizi 1980) e un'altra presso la Galleria Corsini (Baldassari 1995; Ead. 2015). Queste ed altre versioni, spesso accompagnate dalla raffigurazione di un Ecce Homo - in questo caso da un Cristo sempre di Dolci, come conferma il documento ottocentesco - furono largamente ricercate sia per la loro accorata bellezza, sia per la forte immediatezza espressiva, una produzione a cui Carlo Dolci legò saldamente il proprio nome, sfornando una serie di immagini destinate alla devozione popolare, alcune delle quali riprodotte da molti suoi seguaci, tra i quali si annovera il fiorentino Bartolomeo Mancini (cfr. S. Benassai, in Bellesi 2015, p. 360, n. 86).

Un'incisione, probabilmente tratta dall'originale, fu eseguita da Gaetano Simoncini (Petrucci 1953; Della Pergola 1955).

Antonio Iommelli




Bibliografia
  • V. Inghirami, Maria Vergine addolorata: op(e)ra di Carlo Dolci In Casa del Sig.r Balì Bart(olomeo) Verzoni, Prato, Biblioteca Ronciniana, 1660 ca.;
  • A. Nibby, Roma nell’anno 1838, II, Roma 1841, p. 603;
  • E. e C. Platner, Beschreibung der Stadt Rom, III-I, Stuttgart 1842, p. 298;
  • X. Barbier de Montault, Les Musées et Galeries de Rome, Rome 1870, p. 353;
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 278;
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 167;
  • G. Lafenestre, E. Richtenberger, La peinture en Europe. Rome. Les Musées, les Collections particulières, les Palais, Paris 1905, p. 21;
  • J. A. Rusconi, La Villa, il Museo e la Galleria Borghese, Bergamo 1906, p. 90;
  • A. De Rinaldis, La Galleria Borghese in Roma, Roma, p. 29;
  • C. A. Petrucci, Catalogo generale delle Stampe tratte dai rami incisi posseduti dalla Calcografia Nazionale, Roma 1953, p. 115;
  • P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, p. 24, n. 24;
  • M. Chiarini, in Gli Uffizi, catalogo generale, a cura di L. Berti, p. 248, P.536;
  • S. Tarissi De Jacobis, in Villa Borghese: i principi, le arti, la città dal Settecento all'Ottocento, a cura di A. Campitelli, Ginevra 2003, pp. 99-105, p. 107;
  • F. Baldassari, Carlo Dolci, Torino 1995, pp. 125-127, figg. 42-43;
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 112;
  • F. Baldassari, Carlo Dolci. Complete catalogue of the paintings, Firenze, 2015, p. 310 cat. 132;
  • S. Bellesi, La pittura di Carlo Dolci fra tradizione e modernità, in Carlo Dolci. 1616-1687, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Pitti-Galleria Palatina, 2015), a cura di S. Bellesi, A. Bisceglia, Firenze 2015, pp. 40, 53 nn. 42, 43.