Ritratto di Donna (Vannozza Cattanei ?)
(Imola 1488 - Bologna 1545 ca.)
Il dipinto, databile al terzo decennio del Cinquecento, è stato attribuito dalla critica al pittore Innocenzo Francucci da Imola. Rappresenta una dama elegantemente abbigliata, nelle cui fattezze si suole riconoscere Vannozza Cattanei (1442-1518), amante di Rodrigo Borgia (poi papa col nome di Alessandro VI) e madre Lucrezia, Giovanni, Goffredo e Cesare detto il Valentino. La donna indossa un elaborato vestito e una lunga collana d'oro che, insieme ad altri gioielli come il bracciale di perle e i due piccoli anellini, esprimono la sua condizione ricca e agiata.
Scheda tecnica
Inventario
Posizione
Datazione
terzo decennio del XVI secolo
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
Misure
Cornice
Salvator Rosa (cm 97,5 x 77 x 7)
Provenienza
Roma, collezione Borghese 1833 (Inventario Fidecommissario 1833, p. 36). Acquisto dello Stato, 1902.
Mostre
- 1951 Imola, IV centerario della morte di Innocenzo da Imola
- 1984 Roma, Palazzo Venezia
- 2000-01 Valencia, Museo del Bellas Artes
- 2001 Roma, Palazzo Memmo
- 2002-2003 Roma, Palazzo Ruspoli
- 2014-2015 Parigi, Museo Maillol
Conservazione e Diagnostica
- 1903-05 Luigi Bartolucci;
- 1911 Renato Barone;
- 1950 Augusto Cecconi Principi;
- 1977-79 Gianluigi Colalucci.
Scheda
La provenienza di questo dipinto è tuttora ignota. L'opera, infatti, è documentata in collezione Borghese solo a partire dal 1833, descritta nel relativo inventario fedecommissario come 'Scuola del Garofalo'. Tale attribuzione, rivista da Giovanni Morelli (cfr. Venturi 1893) e da Alberto Serafini (1915) in favore di Girolamo da Carpi, fu scartata definitivamente da Adolfo Venturi che nel 1893 vi riconobbe la mano di Innocenzo Francucci, pittore nativo di Imola, formatosi tra Bologna e Firenze accanto a Francesco Francia e Mariotto Albertinelli. L'assegnazione della tela al catalogo di Francucci, proposta da Venturi e accolta da Paola della Pergola nel 1955 (Ead. 1955), non è stata finora mai messa in dubbio, ma di recente confermata da Claudio Strinati (Strinati 2014).
Secondo la critica, il dipinto è da datare intorno al terzo decennio del Cinquecento, periodo in cui Francucci mostra una spiccata affinità con la produzione raffaellesca. Come proposto da Claudio Strinati nel catalogo della mostra sui Borgia (Strinati 2014), è possibile inoltre che l'artista si sia ispirato a un'opera più antica raffigurante lo stesso soggetto portata a Ferrara da Lucrezia Borgia, mitigando la lezione raffaellesca con una maniera personale alquanto asciutta e stereotipata.
Antonio Iommelli
Bibliografia
- G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, Roma 1891, p. 153;
- A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 199;
- A. Serafini, Girolamo da Carpi, Roma 1915, pp. 26, 28, 435;
- R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 218;
- R. Buscaroli, Innocenzo da Imola, in Il Comune di Bologna, 1929, p. 11;
- R. Buscaroli, La Pittura romagnola del Quattrocento, Faenza 1931, p. 420;
- R. Pallucchini, I dipinti della Galleria Estense, Roma 1944, p. 346;
- P. della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1951, p. 36;
- Catalogo della Mostra di Innocenzo Francucci ad Imola, Imola 1951, pp. 11, 20;
- P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, p. 51;
- A. Mezzetti, Girolamo da Ferrara detto da Carpi, Milano 1977, p. 99;
- C. Strinati, in Aspetti dell'arte a Roma prima e dopo Raffaello, catalogo della mostra (Roma, Palazzo Venezia, 1984), Roma 1984, pp. 52-53, n. 10;
- M. Menotti, X. Company, Los Borjas, Valencia 1992;
- P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 249;
- S. Pedrocchi, in I Borgia, catalogo della mostra (Roma, Fondazione Memmo, 2002-2003), a cura di C. Alfano, Roma-Milano 2002, n. I.19, pp. 74-75,
- K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 137;
- C. Strinati, in Les Borgia et leur temps, catalogo della mostra (Paris, Musée Maillol, 2014-2015), a cura di C. Strinati, Paris 2014, pp. 68-68