Ritratto di Uomo
(Parma 1503 - Casalmaggiore 1540)
La tavola è attestata in collezione Borghese a partire dal 1693, inventariata in tale occasione come opera del Parmigianino. Variamente datata dalla critica, venne probabilmente eseguita intorno al 1528 a Bologna, dove il pittore riparò in seguito al Sacco dei Lanzichenecchi lasciando nottetempo la città di Roma.
Raffigura un giovane uomo - ritratto frontalmente, con lo sguardo rivolto verso l'osservatore - identificato da alcuni con un prelato per via dell'abito scuro. È possibile, invece, che rappresenti un ricco gentiluomo come suggeriscono il cappello a tricorno e il tipico 'robone', ossia una sorta di sopravveste, di foggia simile alla toga.
Scheda tecnica
Inventario
Posizione
Datazione
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
Misure
Cornice
Cornice seicentesca con kymation (cm 70,5 x 60,7 x 5,5)
Provenienza
Roma, collezione Borghese, 1693 (Inventario 1693, Stanza IV, n. 32; Della Pergola 1955); Inventario 1790, Stanza VIII, n. 21; Inventario Fidecommissario 1833, p. 34. Acquisto dello Stato, 1902.
Mostre
- 1998-99 Milano, Palazzo Reale:
- 2003 Parma, Galleria Nazionale;
- 2003 Vienna, Kunsthistorisches Museum;
- 2009-10 Budapest, Szépmuvésti Muzeum.
Conservazione e Diagnostica
- 1917 Tito Venturini Papari, intelaiatura a stecche scorrevoli sul retro della tavola, pulitura e piccoli restauri;
- 1937 Carlo Matteucci, fissaggio del colore e revisione di restauri gravemente alterati;
- 1946 Carlo Matteucci, pulitura generale;
- 1958 Renato Massi,restauro della cornice;
- 1962-63 Alvaro Esposti, fissaggio di numerose zone di colore e pulitura, stuccatura, ripresa pittorica, verniciatura finale);
- 1968 Oddo Verdinelli (leggera pulitura con rimozione dei vecchi restauri alterati, ripresa pittorica delle piccole lacune, verniciatura finale;
- 1978-80 Gianluigi Colalucci, rimozione parchettatura sul retro ed applicazione di traverse scorrevoli; rimozione della vernice e dei ritocchi, pulitura, stuccatura delle lacune, reintegrazioni ad acquarello, verniciatura;
- 1996-97 Paola Tollo; Carlo Ceccotti, restauro completo dell'opera e della cornice.
Opera attualmente non espostaIn esposizione temporanea al Musée Jacquemart-André di Parigi
Scheda
Il dipinto è attestato in collezione Borghese a partire dal 1693, inventariato presso Palazzo Borghese di Campo Marzio come 'quadro di tre palmi incirca in tavola ritratto del Pianerlotto... del Parmigianino' (Inv. 1693).
Se si eccettuano una curiosa attribuzione ad Annibale Carracci (Quintavalle 1948) e i pareri negativi di Federico Zeri e Maurizio Fagiolo dall'Arco (1970), tutta la critica è da sempre concorde nell'assegnarlo al catalogo di Francesco Mazzola, pittore parmense giunto a Roma nel 1524, dove entrò in contatto con i maggiori artisti del tempo, tra cui Sebastiano del Piombo, Polidoro da Caravaggio e Perin del Vaga. Come è noto, tale soggiorno si interruppe bruscamente nel 1527 quando, a causa del Sacco dei Lanzichenecchi, il pittore fu costretto a lasciare l'Urbe, trasferendosi a Bologna.
L'opera, datata inizialmente 1524-25 (Copertini 1932), fu eseguita secondo David Freedberg (1950) subito dopo l'arrivo del pittore nel capoluogo felsineo, ipotesi accettata e condivisa da Mario Di Giampaolo (1991), che ne ha collocato la realizzazione al 1528-1529, vicina alla Madonna di San Zaccaria degli Uffizi. Tale strada, percorsa da Anna Coliva (2000) - secondo cui il ritratto mostrerebbe diverse affinità con la produzione felsinea del maestro parmense, come quel senso di dilatazione della superficie e l'avanzamento della figura verso il limite esterno del dipinto - è stata recentemente superata da Elisabetta Fedda (2009-10), spostando leggermente in avanti - al 1530-33 - l’esecuzione dell'opera.
L'effigiato, identificato a partire da Freedberg (1950) con un ecclesiastico a causa dell'abito scuro, potrebbe invece trattarsi di un ricco gentiluomo, come denoterebbero il tipico robone e il cappello a tricorno dello stesso colore. L'inquadratura alquanto ravvicinata del soggetto potrebbe invece dipendere da un taglio subito dall'opera in epoca antica.
Antonio Iommelli
Bibliografia
- G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 88;
- A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 77;
- L. Fröhlich-Bum, Parmigianino und der Manierismus, Wien 1921, p. 31;
- G. Copertini, Il Parmigianino, Parma 1932, pp. 202, 218;
- A. Rapetti, Un Inventario delle opere del Parmigianino, in Archivio Storico per le Province Parmensi, V, 1940 p. 39;
- A. O. Quintavalle, Parmigianino, Milano 1948, pp. 110, 128, 204;
- A. De Rinaldis, Catalogo della Galleria Borghese, Roma 1948, p. 84;
- G. J. Freedberg, Parmigianino. His Works in Painting, Cambridge 1950, pp. 111-112, 206-207;
- P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Milano 1950, p. 41;
- P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma 1955, pp. 59-60, n. 100;
- P. della Pergola, L’Inventario Borghese del 1693 (II), in “Arte Antica e Moderna”, XXVIII, 1964, p. 452;
- A. Hauser, Der Manierismus, Torino 1965, p. 189;
- B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance-Central Italian and North Italian Schools, London 1968, p. 320;
- M. Fagiolo dell’Arco, Il Parmigianino, un saggio sull’ermetismo nel Cinquecento, Roma 1970, p. 289;
- M. Di Giampaolo, Parmigianino. Catalogo competo dei dipinti, Firenze 1991, p. 94, n. 32;
- A. Coliva, La Galleria Borghese, Roma 1994;
- S. Santolini, L’anima e il volto: ritratto e fisiognomica da Leonardo a Bacon, catalogo della mostra (Milano, Palazzo Reale, 1998-1999), a cura di F. Caroli, Milano 1998, p. 123;
- P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese, Milano 2000, p. 242;
- M. C. Chiusa, Parmigianino, Milano 2001, p. 95;
- M. Vaccaro, Parmigianino. I dipinti, Torino 2002, p. 202;
- A. Coliva, in Parmigianino e il manierismo europeo, catalogo della mostra (Parma, Galleria Nazionale, 2003; Vienna, Kunsthistorisches Museum, 2003), a cura di L. Fornari Schianchi, S. Ferino-Pagden, Cinisello Balsamo 2003, p. 206, n. II.2.15;
- K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 33;
- E. Fadda, in Botticelli to Titian: two centuries of Italian masterpieces, catalogo della mostra (Budapest, Szépmüvészeti 2009-2010), a cura di D. Sallay, V. Tátrai, A. Vécsey, Budapest 2009, pp. 392-393, n. 122.