Sacra Famiglia
(Como 1515 ca. - Roma 1579)
Attribuito fin dall’inventario ottocentesco a Marcello Venusti, il dipinto mostra evidenti rapporti con la sua produzione, riscontrabili soprattutto nella scelta dei modelli raffigurati e nell’impostazione lungo una diagonale dei suoi personaggi. Tuttavia, in passato, la conservazione non sempre eccelsa ha fatto cadere tale nome, facendo avvicinare l'opera a un anonimo artista operante nel clima manieristico post-michelangiolesco, da cui trasse il gusto per le immagini ingigantite e il caratteristico modo di fingere e colorare il panneggio. Raffigura la Sacra famiglia, composta dalla Vergine Maria, dal vecchio Giuseppe e dal piccolo Gesù.
Scheda tecnica
Inventario
Posizione
Datazione
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
Misure
Cornice
Salvator Rosa (cm 130,5 x 106,5 x 7)
Provenienza
Roma, collezione Borghese, 1833 (Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 21; Della Pergola 1959). Acquisto dello Stato, 1902.
Conservazione e Diagnostica
- 1969 Oddo Verdinelli;
- 2007 Paola Tollo;
- 2008 ENEA (indagini diagnostiche).
Scheda
La provenienza di questa tavola è tuttora ignota, identificabile in collezione Borghese solo a partire dagli elenchi fedecommissari ottocenteschi, dove è attribuita a Marcello Venusti (Inv. Fid. 1833). Tale nome, accolto da Adolfo Venturi (1893) e Roberto Longhi (1928), fu messo in dubbio da Paola della Pergola (1959) che, individuando il prototipo nella Madonna d'Orleans di Raffaello (Chantilly, Museo Condé), ritenne di riportare il quadro Borghese nel clima manieristico romano, eseguito - a detta della studiosa - intorno alla metà del XVI secolo da un anonimo maestro michelangiolesco.
Riavvicinata nel 2006 al catalogo di Venusti con una datazione alla prima metà degli anni Sessanta del XVI secolo (Hermann Fiore 2006), nel 2008, in seguito ad un nuovo intervento di restauro, Kristina Herrmann Fiore ha confermato la paternità al pittore valtellinese, anticipandone l'esecuzione al 1550-55, anni in cui Venusti avrebbe intrapreso la sua produzione di dipinti di devozione privata, basata su modelli michelangioleschi (Marongiu 2020).
Una copia dell'originale raffaellesco, avvicinabile alla presente composizione, è stata rintracciata nel Santuario della Vergine delle Grazie di Grosotto (Della Pergola 1959).
Antonio Iommelli
Bibliografia
- G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese, in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 90;
- A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 190;
- G. Cantalamessa, Note manoscritte al Catalogo di A. Venturi del 1893, Arch. Gall. Borghese, 1911-1912, n. 392;
- R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 215;
- A. Venturi, Storia dell'Arte Italiana, IX, Roma 1933, 6, p. 494, nota 1;
- P. della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, II, Roma 1959, pp. 101-102;
- K. Rozman, Painter Franc Kavčič/caucig and his drawings of old masterpieces, in “Zbornik za umetnostno zgodovino”, XI-XII, 1974-1976, p. 63;
- K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 129;
- K. Herrmann Fiore, Perin del Vaga, Giovanni da Udine, Marcello Venusti. MAdonne in Galleria Borghese. Studi e restauri, Roma 2008, pp. 17, 25, 28-31, 87-88,
- A. Donati, Ritratto e figura nel manierismo a Roma. Michelangelo Buonarroti, Jacopino del Conte, Daniele Ricciarelli, Repubblica di San Marino 2010, p. 139, fig. 159;
- M. Marongiu, Venusti, Marcello, in Dizionario Biografico degli Italiani, XCVIII, 2020, ad vocem.
