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Sacra Famiglia

Bazzi Giovanni Antonio detto Sodoma

(Vercelli 1477 - Siena 1549)

L’opera, di provenienza sconosciuta, è documentata nella raccolta Borghese a partire dalla metà del Seicento, quando appare descritta dal Manilli nella guida della Villa Pinciana. L’attribuzione al Sodoma (Giovanni Antonio Bazzi), già presente in questa fonte, ritorna negli inventari di fine Settecento e primo Ottocento, ed è tuttora accettata dalla critica.

Il dipinto dimostra un aggiornamento sulla cultura artistica dell’Italia settentrionale, suggerendo un possibile soggiorno del pittore a Milano prima del trasferimento a Siena nei primi anni del Cinquecento.


Scheda tecnica

Inventario
459
Posizione
Datazione
1525-1530 circa
Tipologia
Periodo
Materia / Tecnica
olio su tavola
Misure
cm 85 x 69
Cornice

Salvator Rosa cm. 106,5 x 87 x 8

Provenienza

Collezione Scipione Borghese, citato nell’Inventario 1790, Stanza VII, n. 101; Inventario Fidecommissario Borghese 1833, p. 36, n. 17. Acquisto dello Stato, 1902.

Mostre
  • 1950 Vercelli, Museo Civico Francesco Borgogna; Siena, Pinacoteca Nazionale
Conservazione e Diagnostica
  • 1903-1905 Luigi Bartolucci
  • 1914 Tito Venturini Papari
  • 1936 Carlo Matteucci
  • 1957-1958 Gilda Diotallevi, Alvaro Esposti
  • 2012 Emmebi (indagini); Paola Tollo (restauro)

Scheda

Il dipinto rappresenta la Madonna seduta con in braccio il Bambino, quest’ultimo colto nell’atto di ricevere un fiore da San Giuseppe, posto alle spalle del gruppo. I volti dei personaggi rivelano una grande attenzione alla resa degli affetti, in particolare lo scambio di sguardi tra San Giuseppe e l’Infante, nonché l’espressione fissa e malinconica della Vergine, probabilmente allusiva della futura passione di Cristo. Sulla destra la visuale è aperta verso un paesaggio che si sviluppa sullo sfondo, con alcune costruzioni nel piano più ravvicinato e altre che si stagliano in lontananza accanto ad un ponte. L’opera rivela una conoscenza della pittura leonardesca nella caratterizzazione espressiva dei personaggi, ma anche degli sviluppi prospettici messi a punto in ambiente milanese da artisti quali Zenale, Bramante e Bramantino (Stefani 2000, p. 270). Il Sodoma (Giovanni Antonio Bazzi), formatosi dapprima nella natia Vercelli e trasferitosi poi a Siena nei primi anni del Cinquecento, potrebbe aver soggiornato a Milano prima di arrivare in terra toscana, come sembra fortemente suggerito da parte della sua produzione pittorica, compresa la Sacra Famiglia Borghese (sull’argomento si veda R. Bartolini, Le occasioni del Sodoma. Dalla Milano di Leonardo alla Roma di Raffaello, Roma 1996, pp. 87 e sgg.).

Di provenienza indeterminata, il dipinto è presente nella collezione Borghese almeno dalla metà del Seicento, come testimonia la guida della Villa Pinciana redatta da Jacopo Manilli (1650, p. 79), in cui si legge “[…] il quadro della Madonna, con Christo in braccio, è del Sodoma”. Nel tardo Settecento l’attribuzione dell’opera al Sodoma doveva ormai essersi persa, dato quanto scritto da Guglielmo Della Valle nelle sue Lettere Sanesi sopra le Belle Arti (1786, p. 279) a proposito dell’artista: “Anche nella ricchissima Galleria Borghesi [sic] vi è di suo, in tavola, una Vergine col bambino, la quale il Custode dice di mano sconosciuta, ma che a me non è tale certamente” (si veda anche Radini Tedeschi 2010, p. 224). Soltanto pochi anni dopo, nel 1790, la Sacra Famiglia appare nell’inventario di casa Borghese redatto in tale anno e poi ancora in quello fidecommissario del 1833, in entrambi i casi riportando il nome del Bazzi. Alla fine del secolo la critica ha ripreso tale attribuzione, che è ancora oggi largamente condivisa.

Nel corso degli anni si sono susseguiti dei tentativi di individuare il contesto cronologico della tavola, datata da alcuni nella prima metà degli anni Dieci del Cinquecento (Priuli Bon 1900, p. 113; Faccio 1902, p. 189; Cust 1906, p. 351; Gielly 1911, p. 168; Hauvette 1911, p. 56;), da altri tra il 1525 e il 1530 (Carli 1950, n. 21; Hayum 1976, pp. 209-210; Radini Tedeschi cit.). Quest’ultimo giro d’anni appare forse più convincente per le affinità individuate tra il dipinto Borghese e alcune opere senesi dell’artista, quali l’Adorazione dei magi nella chiesa di Sant’Agostino (1528) e i quattro pannelli dipinti di un cataletto commissionato dalla Compagnia di San Giovanni Battista (1526-1528, ora nel Museo dell’Opera del Duomo. Cfr. Hayum, cit.).

Pier Ludovico Puddu




Bibliografia
  • I. Manilli, Villa Borghese fuori di Porta Pinciana, Roma 1650, p. 79.
  • G. Della Valle, Lettere Sanesi sopra le Belle Arti, III, Roma 1786, p. 279.
  • G. Piancastelli, Catalogo dei quadri della Galleria Borghese in Archivio Galleria Borghese, 1891, p. 233.
  • G. Frizzoni, Arte italiana del Rinascimento, Milano 1891, p. 144.
  • A. Venturi, Il Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, p. 210.
  • G. Morelli, Della Pittura Italiana. Studi Storici Critici: Le Gallerie Borghese e Doria Pamphili in Roma, (trad. G. Frizzoni), Milano 1897, p. 152.
  • L. Priuli Bon, Sodoma, London 1900, p. 113.
  • G.C. Faccio, G. A. Bazzi, Vercelli 1902, p. 189.
  • H. Cust, Giovanni Antonio Bazzi Hitherto Usually styled «Sodoma». The Man and the Painter, 1477-1549, London 1906, p. 351.
  • E. Kupffer (von), Der Male der Schönheit, Leipzig 1908, p. 99.
  • A. Segard, Giovan Antonio Bazzi detto Sodoma, Paris 1910, p. 459.
  • E. Jacobsen, Sodoma und das Cinquecento in Siena. Studien in der Gemälde Galerie zu Siena, Strassburg 1910, p. 67.
  • L. Gielly, Giovan Antonio Bazzi dit Le Sodoma, Paris 1911, p. 168.
  • H. Hauvette, Le Sodoma, Paris 1911, p. 56.
  • C. Terrasse, Sodoma, Paris 1925, p. 57.
  • R. Longhi, Precisioni nelle Gallerie Italiane, I, La R. Galleria Borghese, Roma 1928, p. 222.
  • A. De Rinaldis, Catalogo della Galleria Borghese, Roma 1948, p. 41.
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Milano 1950, p. 23.
  • Mostra delle opere di Giovanni Antonio Bazzi detto Il Sodoma, catalogo della mostra (Vercelli, Museo Civico Francesco Borgogna; Siena, Pinacoteca Nazionale, 1950), a cura di E. Carli, Vercelli 1950, n. 21.
  • M.T. Marcianò-Agostinelli Tozzi, Il Sodoma, Messina 1951, p. 183.
  • P. Della Pergola, La Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma, 1955, p. 83, n. 148.
  • M. Salmi, Inizi senesi del Sodoma, in “Commentari”, XVIII, 1967, pp. 159-161.
  • A. Hayum, Giovanni Antonio Bazzi Il Sodoma, New York, London 1976, pp. 209-210, n. 27.
  • E. Carli, Il Sodoma, Vercelli 1979, pp. 70-71.
  • C. Stefani, in P. Moreno, C. Stefani, Galleria Borghese 2000, p. 270, n. 3.
  • K. Herrmann Fiore, Galleria Borghese Roma scopre un tesoro. Dalla pinacoteca ai depositi un museo che non ha più segreti, San Giuliano Milanese 2006, p. 149.
  • D. Radini Tedeschi, Giovan Antonio Bazzi detto il Sodoma (Vercelli 1477-Siena 1549). Dissertazione sulla teoria delle influenze e sul metodo fisiognomico attraverso le botteghe di Padova, Ferrara e Vercelli, Roma 2008.
  • D. Radini Tedeschi, Giovan Antonio Bazzi detto il Sodoma. La vita, le opere e gli allievi di uno dei massimi artisti del Rinascimento, Subiaco 2010, p. 224, n. 84.