Il dipinto venne acquistato da Marcantonio IV Borghese nel 1783 insieme ad altre opere fiamminghe Il soggetto, di cui si conoscono varie redazioni, raffigura l’interno di un’osteria con personaggi che bevono e fumano raccolti intorno al fuoco e un vecchio seduto in primo piano, rivolto verso lo spettatore. È un tipico esemplare dell'arte di David Teniers il Giovane, esperto in scene di genere e quadri con animali.
Acquisto del principe Marcantonio Borghese da Girolamo Rovinelli, 1783 (per tramite di Antonio Asprucci); Inventario Fidecommissario Borghese Borghese 1833, p. 11. Acquisto dello Stato, 1902.
Nel 1783 il principe Marcantonio IV Borghese intraprese una notevole campagna d’acquisti di dipinti d’autori stranieri, fiamminghi in particolare, per il tramite dell’artista inglese Gavin Hamilton e l’architetto Antonio Asprucci. Fu per il tramite di quest’ultimo che il mercante Girolamo Rovinelli cedette per 130 scudi, il 30 gennaio di quell’anno, tre dipinti, fra cui la “Bambocciata” di Teniers (il documento in P. Della Pergola, 1959, n. 90, p.224), autore da sempre riconosciuto dagli studiosi. Tuttavia nel luglio del 1863 i Borghese, per avere certezza dell’attribuzione, inviarono la tavola a Bruxelles per farla esaminare da esperti di pittura fiamminga. Qui l’opera subì un primo intervento conservativo utile anche a confermare la sua paternità all’artista di Anversa (P. Della Pergola, 1959, n. 104, p.227).
David Teniers il giovane, uno dei più celebri rappresentanti della pittura di genere della scuola fiamminga, nacque in una famiglia d’artisti e seguendo gli insegnamenti del padre, David il vecchio, venne influenzato dalla produzione di Adam Elsheimer e Pieter Paul Rubens; si specializzò poi in soggetti con scene di vita quotidiana, caratterizzate da personaggi dalla forte vena umoristica, come appare nel dipinto Borghese. Qui all’interno di un’osteria, più volte raffigurata dall’artista, un uomo anziano è seduto in primo piano su un semplice sgabello. Questi è ripreso nell’atto di dedicarsi ai suoi piaceri: il bere e il fumare. Se l’attenzione è diretta al grande boccale che egli sta mostrando, meno visibile è la pipa accesa che egli ha da poco allontanata dalle labbra, visto il fumo che ancora ne esce. Da notare il panno bianco aperto sul piccolo tavolo dove è visibile all’interno una macchia scura: probabilmente il prezioso tabacco del vizioso fumatore. Un’altra pipa accesa è poi in mano a uno degli avventori che si scaldano vicino al fuoco del caminetto, dove sopra è attaccato un piccolo foglio bianco con lo schizzo di un uomo di profilo, riferimento a una delle tante caricature che caratterizzavano la produzione dell’artista, un segno grafico distintivo non solo della sua attività, ma una vera e propria firma. Grazie alla presenza delle pipe, del tabacco e del fumo, il soggetto fino a oggi riconosciuto come i Bevitori, può essere meglio identificato come Scena d’osteria.
Sofia Barchiesi